Riconoscere da lontano Montefiore Conca non è difficile, basta trovare la sua “mano alzata verso il cielo”, la storica Rocca Malatestiana che ne individua l’apoteosi architettonica. È evidente però che questa perla tra i borghi dell'Emilia-Romagna, gioiello dell’entroterra riminese di tratti identificativi ne possiede tanti, tutti scopribili attraverso un tour di visita entusiasmante. Va anzitutto premesso che questa località di 2.500 abitanti rappresenta certamente un fiore all’occhiello dell’Emilia-Romagna essendo annoverata fra i Borghi più belli d’Italia e le Bandiere Arancioni del Touring Club Italiano.
Storia ed origine del nome
L’abitato, di sensibile matrice medievale, si costituisce di un accomodante dedalo di vie acciottolate, vicoli lastricati e piazzette, risultato di uno sviluppo urbano originatosi dalla primigenia fondazione del Castrum Montis Floris, risalente secondo alcuni antichi documenti al XII secolo, che testimoniano una concessione di Papa Alessandro III alla Chiesa di Rimini. Conseguentemente denominato Mons Floris, il borgo iniziò a dipendere in epoca medievale dalla potente casata dei Malatesta, dominatrice guelfa fra Trecento e Quattrocento. All’influente famiglia va attribuito il merito di aver dato un senso compiuto a un Castello abbellito e rinforzato negli anni in modo che potesse rivestire il doppio ruolo di avamposto militare e residenza nobiliare. La struttura diede adito all’ampliamento progressivo del feudo, che si arricchì di palazzi, monasteri e chiese poi passati in politica eredità ai successori dei Malatesta, ovvero i Borgia, la Repubblica di Venezia, il Principe di Macedonia Costantino Comneno e infine la Chiesa. Dopo l’Unità d’Italia, il paese era conosciuto come Montefiorito, al quale si preferì dal 1917 l’attuale denominazione.Cosa vedere a Montefiore Conca
Oggi al borgo si accede tramite la trecentesca Porta Curina, internamente alla quale s’incastona la Sala del Consiglio Comunale. È normale puntare subito alla visita della Rocca Malatestiana, un pezzo di storia al quale si continua a dare enorme risalto soprattutto per il sommo magnetismo scenico e il potere della sua postura architettonica. Anche passeggiando per le strade di Montefiore Conca lo si ha praticamente sempre davanti agli occhi orientando lo sguardo verso l’alto, e questo offre ai turisti una certa sicurezza, un’ombra sotto la quale godere degli effluvi coinvolgenti del passato. Dalla terrazza castellare si gode una vista mozzafiato su tutto l’hinterland che prolunga fino alla Riviera Romagnola e la Repubblica di San Marino.Riscendendo è naturale dirigersi all’edificio secondo per importanza, la Parrocchiale di San Paolo, di esemplare costrutto trecentesco e un patrimonio di arredi e opere che spazia da un pregevole crocifisso ligneo di Scuola Riminese a un affresco raffigurante la Madonna col Bambino e angelo realizzato da Bernardino Dolci, concludendo con una bella pala d’altare ritraente la Madonna della Misericordia firmata da Luzio Dolci. Posta nel centro storico, la Chiesa dell’Ospedale della Misericordia corrisponde alla tappa conclusiva dell’annuale processione del Venerdì Santo. Il Santuario della Madonna di Bonora, il più venerato e frequentato della diocesi riminese, ha consolidato il proprio blasone dal ‘400, è continua meta di pellegrinaggi e si fregia di ospitare un’affrescata Madonna che allatta Gesù Bambino.