Siamo alle falde dell’Etna, più precisamente a Paternò. Qui puntualmente il 3 novembre, spari di bombe e sfilate di bande musicali anticipano di un mese quello che viene definito “u misi i Santa Barbara”. Dicembre è il mese dedicato proprio a Santa Barbara, protettrice della città. Le celebrazioni in suo onore culminano nei giorni 3, 4, 5 dicembre e si concludono l'11 dicembre, per poi riprendere con due feste speciali il 27 maggio e il 27 luglio di ogni anno.
Perché tanta venerazione? Introdotto dai cavalieri teutonici, il culto religioso di Santa Barbara ha origini molto antiche che vanno fatte risalire alla peste che colpì la Sicilia nel 1576, quando gli abitanti della città trasportarono le reliquie della Santa al lazzaretto invocandone la protezione. L’epidemia cessò e questo fu intrepretato come un miracolo. La Santa viene anche invocata durante i temporali e gli incendi perché nel 1780, durante un’eruzione lavica, le reliquie furono portate dai fedeli nei pressi di Ragalna e qui la lava si arrestò miracolosamente.
Le celebrazioni iniziano il 2 dicembre, quando i nove cerei o “varette” di legno scolpito e indorato, che rappresentano le varie corporazioni cittadine, girano tra i rioni della città per poi ritrovarsi in serata a sfilare fino alla chiesa di Santa Barbara.
Il 3 dicembre è il giorno dell’esposizione delle reliquie della Santa lungo le vie principali di Paternò e della “Cantata”, eseguita dai giovani della città e messa in scena su un artistico carro trionfale infiorato, tra inni e fuochi d’artificio.
Il mattino del 3 dicembre si apre con 21 colpi sparati dal Castello normanno e le campane che suonano a festa per celebrare e ricordare il martirio della Santa. È l’inizio della festa vera e propria, e nella chiesa di Santa Barbara i fedeli possono assistere alla “svelata della santa” ovvero all’apertura della cameretta che custodisce per tutto l’anno il suo simulacro.
Il busto reliquiario lascia senza fiato per la ricchezza dei suoi ori e delle sue gemme e viene portato in processione preceduto dai cerei. Il corteo è particolarmente suggestivo per la presenza dei devoti che trascinano il fercolo per mezzo di lunghe corde, vestiti in abito bianco con berretto nero, passando per diverse chiese – tra cui la chiesetta della Madonna dell’Itria, una delle tappe più suggestive – e rientra nella chiesa di Santa Barbara solo in tarda notte.
Il 5 dicembre la lunga processione si snoda nella zona nord della città accompagnata da fuochi pirotecnici, per poi concludersi con il rientro del busto reliquiario nella cameretta che lo ospita.
A una settimana di distanza – l’11 dicembre – il busto raffigurante la Santa e lo scrigno contenente le sacre reliquie vengono portati a spalla dai fedeli in processione davanti alla chiesa per l’atto di affidamento e della benedizione della città: è l’ultimo saluto dell’anno a Santa Barbara.
Oltre alle celebrazioni di dicembre, la cittadina di Paternò dedica altre due feste alla Santa: il 27 maggio si celebra la Festa di Maggio chiamata anche Santa Barbara delle Rose, istituita per ricordare e celebrare il miracolo di Ragalna a seguito dell’eruzione dell’Etna nel 1780.
Il 27 luglio, invece, si svolge la Festa di Santa Barbara di mezza estate che rievoca la traslazione delle reliquie della santa.
Informazioni utili per partecipare alla Festa di Santa Barbara
Dove: Paternò (Catania).Date: 3 novembre, 3-4-5-11 dicembre 2024.
Tipologia: festa patronale.
Programma: maggiori informazioni sono disponibili sul sito ufficiale del Comune e sulla pagina Facebook della Parrocchia di Santa Barbara.
Come arrivare: Paternò si trova a circa 30 km da Catania.
In auto da Palermo potete percorrere l’A19 con uscita a Gerbini, oppure da Catania seguire la SS121 con uscita a Paternò.
Un modo davvero piacevole per raggiungere il Comune è rappresentato anche dalla FerroviaCircumEtnea.
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