La sagra della giuggiola nel borgo di Arquà Petrarca

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Condividi Lorenzo Lovato

11/09/2023

Quando le foglie gialle cadono sui nostri vialetti e il sole inizia ad essere timido, si fa strada dentro di noi quella voglia irrefrenabile di sagra. In Veneto, il borgo di Arquà Petrarca - il paese che Petrarca scelse come ultima dimora - ospita domenica 1 e 8 ottobre 2023 la 43° Festa delle Giuggiole, piccolo frutto appartenente alla categoria dei frutti dimenticati.

Originaria della lontana Siria e introdotta in Italia dai Romani - che la chiamavano Zyzyphum (da cui deriva il dialettale veneto “zizzola”) -, la giuggiola resta un frutto di produzione famigliare e legato quasi esclusivamente all’area dei Colli Euganei.
Marrone, simile ad un’oliva, polpa bianca e sapore “subacido-dolciastro” che ricorda il dattero, è ricchissima di vitamina C oltre che piena di proprietà mediche antinfiammatorie.

Tornando alla sagra, quello che colpisce è innanzitutto la sua collocazione: Arquà Petrarca è uno dei borghi più belli del Veneto, fa parte del ristretto club dei “Borghi più belli d’Italia” e rappresenta una scenografia particolare; le bancarelle si snodano infatti dal centro del paese fino alla cima, dove sorge la casa del Petrarca e passeggiare lungo quelle stradine è un’esperienza indimenticabile.

Tutt’intorno case in pietra su cui si inerpicano tralci di viti, porticine affiancate da profumati roseti, giardini segreti da cui sbucano alberi di giuggiole e alberi di rossi melograni ( “L'albero a cui tendevi la pargoletta mano, il verde melograno, da' bei vermigli fior”). Arquà è esattamente la ricostruzione in terra di come mi immaginavo da piccola Babilonia e i suoi giardini pensili: un eden sulla terra, un’isola felice.

Le bancarelle espongono naturalmente tutti i frutti di stagione: mandorle, noci, fichi secchi legati in bucoliche ghirlande, uva moscata, zucche, melograni, castagne, funghi...
La regina della festa è la giuggiola, che si può gustare fresca, sottospirito, in marmellata, dentro a torte e bisc otti, tra cui i classici zaèti o zaletti ( biscotti tipici con farina di mais e uvetta), nel liquore del posto (il “Brodo di giuggiole”) o nei cioccolatini.

Accanto ai frutti della terra, artigianato di ogni tipo, dalla bigiotteria con la pasta di sale, agli articoli fatti all’uncinetto, dai fermaporta alle parures medioevali.

Suggerimenti

I consigli di acquisto: le borse fatte con le buste riciclate del caffè, i frutti vari a vostra scelta, una fetta di torta artigianale, gelato all’uva fragola, sughi d’uva da passeggio e giuggiole naturalmente!
I consigli di non acquisto: il “Pan biscotto”, un pane secco che una volta si usava al posto della cena tuffato in un rassicurante caffellatte, viene venduto a 4 euro al sacchetto.
Il consiglio logistico: raggiungerla al mattino, perché nel pomeriggio è affollatissima.
L’espressione che più s'addice: “Sono andato in brodo di giuggiole!”, ovvero "andare in solluchero, uscire quasi di sé dalla contentezza" (Treccani).

Informazioni, date e orari della Festa delle Giuggiole

Nome: Festa delle Giuggiole
Dove: Arquà Petrarca (Padova).
Date: 1 e 8 ottobre 2023.
Biglietto: ingresso gratuito.
Tipologia: sagra.
Orari e programma: dalle 9 al tramonto.
Maggiori informazioni sulla pagina Facebook dedicata, sul sito della Pro Loco e sulla sua pagina Facebook.

Come arrivare: Arquà Petrarca si trova 23 km a sud-ovest di Padova e a soli 6 km da Monselice.
Per chi arriva da sud con l'autostrada A13, l'uscita consigliata è quella di Monselice, mentre per chi arriva da nord l'uscita più vicina è quella di Terme Euganee.

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Autore dell'articolo: Silvia Ronconi

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