Inserito nell’illustre novero dei Borghi più belli d’Italia, il comune friulano di Fagagna si estende in provincia di Udine su una superficie che un tempo contemplava rigogliose distese di faggi (da cui il nome, derivato dal toponimo latino fagus, che significa appunto "faggio") mentre oggi si colloca con le sue cinque frazioni e un totale di ca. 6.000 abitanti fra le alture dell’anfiteatro tilaventino e una larga pianura a carattere alluvionale. In qualità di borgo, Fagagna vede la luce sin dal 983, o meglio è l’anno in cui compare in un documento divulgato da Ottone II di Sassonia. Passato sotto il Patriarcato di Aquileia, nel 1420 si pose sotto l’egida della Serenissima e vi rimase fino al 1797, quando iniziò il suo percorso autonomo in veste di comune.
Il Castello di Fagagna e quello di Villalta
Il simbolo del paese è, da un punto di vista legato all’architettura militare, il Castello intorno al quale Fagagna si sviluppò specialmente nel XIII e XIV secolo. La struttura completa è ormai un pallido ricordo in quanto ora ciò che rimane di esso sono ruderi risparmiati dall’incendio causato dalla rivolta contadina avvenuta nel 1511 e dal terremoto devastante di pochi giorni dopo. L’agglomerato cosiddetto castellano soggiace alla presenza del bel Palazzo della Comunità, che dal 1490 esprime al meglio uno stile privilegiante il loggiato veneto in tutto il suo splendore.Fuori dal centro in località Villalta, frazione del comune, troviamo un altro storico maniero. Una delle rocche medievale più belle ed emblematiche del Friuli-Venezia Giulia è certamente il Castello di Villalta, che domina la pianura da un alto crinale morenico.
Risalente al 12° secolo il Castello di Villalta era sorto probabilmente sul sito di un castrum romano. Vi abitarono i Della Torre, nobile famiglia del ‘400 che fece in parte la storia di quello ch’è stato dichiarato nel 1974 monumento nazionale. Il Forte Militare risulta l’ultimo nato, risale al 1908 ed è stato testimone dei due conflitti mondiali, sebbene il suo disarmo avvenne prima interessando un arsenale di mitragliatrici, cannoni e fucili fatti sparare dalle larghe feritoie tipiche di un fortilizio a uso militare.
Cosa vedere a Fagagna
Tra le duecentesche casette si scorge la placida Chiesetta di San Michele Arcangelo, poca cosa comunque rispetto alla più accentuata monumentalità dell’antica Pieve di Fagagna, provvista di aula rettangolare, abside semicircolare e doppia navata. All’interno si possono ammirare pezzi d’arredo pregiati, l’altare settecentesco realizzato dal Torretti, il fonte battesimale scolpito dal Pilacorte al principio del ‘500 e un organo Comelli datato 1788.Tale strumento musicale corrisponde a uno dei cinque “organi della Nuova Olanda”: i restanti quattro si trovano rispettivamente nella Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo a Villalta (qui c’è un Callido del 1791), nella Chiesa di San Giacomo (Beniamino Zanin, 1903), nella Chiesa di Sant’Andrea Apostolo a Mandrisio (Nacchini e Dacci, 1752) e nella Chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Ciconicco (Valentino Zanin, 1827).
Acciocchè ne approfittiamo per menzionare altri luoghi di culto disposti in territorio comunale, la Chiesa di San Leonardo (XIV secolo) con i suoi affreschi sulla Crocifissione di Cristo e il Giudizio Universale, la Chiesa di Santo Stefano con il bel portale in pietra, la Chiesa della Madonna di Tavella con la sua facciata sorprendentemente asimmetrica e la Chiesa di San Rocco a Ciconicco.
Tornando agli edifici castellari, sul territorio se ne stagliano più d’uno, ad esempio la Casaforte La Brunelde, inizialmente semplice casa torre duecentesca poi ampliata nel secolo successivo tanto da includere anche un fossato, recinti, un pozzo, una cisterna e una cappella, tutti accorpati alla domus magna tricanea conservata ancora piuttosto bene.
Altro giro, altra corsa: si consiglia una visita al Museo Etnografico Cjase Cocèl, esposizione sulla civiltà contadina che ha sede in una vecchia casa rurale del ‘600. Vi sono ricostruiti tipici ambienti colonici che danno nitidamente l’idea di come si svolgeva la vita nei campi.