De Wallen, il quartiere a luci rosse di Amsterdam

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Condividi Enrico Montanari

Città d’arte e di cultura, certo, con una ricca storia alle spalle e un notevole patrimonio architettonico. Eppure Amsterdam, per molti, significa soprattutto trasgressione e assoluta libertà, perché nella capitale dei Paesi Bassi si tollera ciò che altrove farebbe scalpore. La marijuana è un vizio comune, sperimentabile per le strade e nei coffee shop, e il mestiere più vecchio del mondo è praticato legalmente, tassato dal governo e sottoposto a una serie rigorosa di controlli. Non proprio alla luce del sole, ecco, ma alla luce rossa dei neon che illuminano le famose vetrine delle prostitute, da cui il nome di Red Light District (Rossebuurt, per gli abitanti).
Nel quartiere a luci rosse, conosciuto in tutto  il mondo come De Wallen, di cui la Oudezijds Achterburgwal è la strada principale, le ragazze esercitano legalmente dal 1815 e pagano le tasse dal 1996 come libere professioniste, ma già dal 1400 qui si esercitava. Età diverse, diverso colore della pelle e diverse motivazioni: non ci sono canoni precisi per lavorare nel quartiere sexy di Amsterdam, salvo l’obbligo di sottoporsi ogni due mesi a un attento controllo medico.

Nel quartiere, che si apre a sud della Oude Kerk e che va dalla stazione a Muntplein, si possono individuare tre zone. L’area Walletjes è una delle più antiche della capitale, e con il suo ricamo di canali è senza dubbio tra le più affascinanti: veri gioielli si nascondono nel dedalo di strade e piazze, come l’Oudekerk (Chiesa Vecchia) in stile gotico e i palazzi del XIV secolo. Altre zone a luci rosse sono quella di Singel, tra la stazione e la Raadhuistraat, e il quartiere Pijp, a breve distanza dal Rijksmuseum.

Le strade principali sono Warmoesstraat, Oudezijds, Voorburgwal e Oudezijds Achterburgwal, da cui si dipanano innumerevoli traverse più o meno strette, più o meno buie e, qualche volta, non troppo rassicuranti. Perdersi non è difficile e non mancano i malintenzionati: meglio passeggiare in compagnia e in ogni caso non avventurarsi in posti isolati e poco illuminati. Non che il Red Light District sia un ghetto di malviventi: qua e là incontrerete molti agenti di polizia e ci sono varie telecamere di sicurezza, ma un po’ di prudenza non farà male.

Ad ogni modo, negli ultimi anni, il sindaco di Amsterdam si è impegnato a rinnovare l’immagine dell’Oudezijds Achterburgwal, relegando le vetrine delle prostitute ai vicoli secondari e privilegiando i negozi lungo le maggiori arterie. Si sta creando una shopping area decisamente originale, in cui si susseguono sexy shop, punti vendita autorizzati di droghe varie, locali per gli spettacoli e musei dedicati al sesso e a tutti i possibili strumenti del piacere.
Le prostitute invece se ne stanno al di là del vetro, pronte a tirare le tende quando si dedicano a un cliente. Pare ce ne siano più di 25 mila, provenienti da ogni parte del mondo. Di giorno, generalmente, le tende sono bianche e indicano che in quel momento l’attività è sospesa, e oltre il vetro c’è una normale abitazione, ma di sera compaiono le ragazze. Ne vedrete di bellissime e di poco avvenenti, di magre e di grasse, giovanissime o sessantenni; potrebbero ammiccare ai passanti e cercare di attirare la vostra attenzione, ma anche mostrare noncuranza e leggere un libro, lasciandosi semplicemente guardare. Nessuna vuole essere fotografata: conviene rispettare questa regola, ribadita dalle segnalazioni sulle vetrine, se non ci si vuole ritrovare inaspettatamente senza macchina fotografica.

Non mancano gli irriverenti musei a tema.
L’Erotic Museum è un edificio a cinque piani che si sofferma soprattutto sulla storia del quartiere. È aperto tutti i giorni dalle 11 all’una o alle 2, e il biglietto d’ingresso costa 5 euro. Da Piazza Dam è a 5 minuti di passeggiata. Indirizzo: Erotic Museum Amsterdam,
O.Z. Achterburgwal 54, 1012 DP Amsterdam. Tel: 31 20 620 06 30.
Sito: www.janot.com.

Ma il più antico nel suo genere è il Sex Museum, che espone dipinti, statue, oggettistica e fotografie a tema erotico. Allestito in un bel palazzo del Seicento, il museo si trova al n. 18 di Damrak ed è aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 23.30 a chi ha almeno 16 anni.
Sito: www.sexmuseumamsterdam.nl.

Un piccolo museo, stavolta dedicato ai preservativi, si trova all’interno del Condom Shop, un negozio con profilattici di ogni colore, genere e forma, tra cui quelli dipinti a mano. Indirizzo: Warmoesstraat n. 141.

Consigli pratici
Per rifocillarvi potrete contare su una gran quantità di supermarket e ristoranti, soprattutto cinesi ma anche tibetani e indonesiani. I prezzi non sono eccessivi e le ricette sono molto gustose.
Li incontrerete ovunque sparsi per il quartiere, che vi conviene in ogni caso visitare a piedi. Passeggiare è il modo migliore per scoprire i lati più bizzarri e divertenti del Red Light District, meglio ancora se prendendo parte a una visita guidata. Molte agenzie turistiche organizzano tour di Amsterdam che passano da qui, come il pacchetto “Amsterdam oscura” dell’agenzia Lindbergh: la visita comincia al Centro Informazione della Prostituzione, dove una ex prostituta racconta i meccanismi dell’Oudezijds Achterburgwal, e prosegue per il quartiere in tutta sicurezza, in compagnia di una guida esperta.

Consigli utili si possono reperire presso uno sportello del VVV, l’organismo ufficiale d’informazione turistica di Amsterdam. La sede principale si trova sul piazzale della Stazione Centrale ed è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 17 e il sabato dalle 10 alle 12.

Se pensate che la visita di un quartiere a luci rosse possa turbare la vostra sensibilità, il consiglio migliore è non visitarlo! Ma sappiate che vi sarete persi una zona pittoresca della capitale, anche solo dal punto di vista storico e architettonico, e non avrete toccato con mano l’atmosfera trasgressiva del suo quartiere più famoso.

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