Già guardando dall'aereo, quando il vostro volo si addentra verso il centro del continente australiano, si intuisce che questi luoghi possiedono un'anima particolare, quasi magica. Il colore dei terreni, che vira dal rosso intenso all'arancione, fino all'ocra, ci parla infatti dei milioni di anni che sono trascorsi da quando qui il territorio era ricoperto di laghi e vegetazione. Ma poi 400 milioni di anni fa questi ambienti sono stati chiusi nelle maglie invisibili delle forze tettoniche che, una volta plasmato le rocce, le hanno lasciate simili a grandi venature, in balia del vento e della sabbia. Oggi, le osservate dal finestrino del vostro aereo, come lunghe strade che sembrano disegnate da una mano divina, mentre solcano infinite il rosso deserto intorno ad Alice Springs.
Il cuore rosso d'Australia, ovvero The Red Centre, come usano definire gli australiani questa porzione del Northen Territory, si trova proprio qui, nella sconfinata distesa che dalle MacDonnell Ranges e Alice Springs, arriva fino ad Uluru (Ayers Rock) e i monti Olgas. Qui il colore che domina il paesaggio è il rosso intenso del terreno, un rosso carico e profondo che contrasta con il verde e il giallo dul bush, stagliandosi sul blu elettrico del cielo.
Alice Springs si trova quindi in una posizione centrale, lungo la Stuart Highway, la direttrice così nominata dal celebre esploratore britannico, che passò la vita alla ricerca del modo di attaversare il centro dell'Australia, uno dei luoghi più ostili alla vita di un uomo. La Stuart Highway parte da Port Augusta a sud e dopo 2.800 km arriva a Darwin, nei pressi del Top End, uno dei percorsi più difficili da compiere anche per un viaggiatore moderno, che deve lottare con i lunghissimi rettilinei, il caldo, la stanchezza e i lunghi Road Trains che sfrecciano veloci lungo quell'unica strada che attraversa il bush.
Ma perchè fu scelto questo luogo? Con queste difficoltà geografiche, l'acqua diveniva una risorsa importante e la presenza di una pozza d'acqua, ritenuta erroneamente permanente, nel fiume Todd (chiamato così in onore di Sir Charles Todd, il Generale delle Poste) suggerì di installare qui la stazione del Telegrafo: una sorgente rappresentava il luogo ideale per far riposare il corpo e i cavalli, e nacque così la sorgente di Alice, dato che Alice era il nome della moglie di Todd, divenedo per l'appunto Alice Springs. Non pensate però al Todd come un fiume classico, normalmente il suo letto è completamente asciutto, e si riempie solo in caso di forti piogge.
Ora fortunatamente c'è l'aereo per arrivare ad Alice Springs e il flusso turistico diventa ogni anno più importante, e questo soprattutto grazie ad Ayers Rock, la montagna sacra degli Aborigeni, che loro chiamano semplicemente Uluru.
A dire il vero, Alice Spring non è prorio nelle vicinanze di Uluru; occorre percorrere circa 480 km di strada prima di arrivare in prossimità della grande roccia, quasi 500 chilometri di bush, deserto rosso e cespugli rotolanti, ma una volta percorsi, una volta giunti davanti alla montagna sacra, saranno completamente dimenticati, azzerati dal fascino primordiale del luogo. Alice Spring è molto cresciuta negli ultimi anni, ma di per se non offre tantissimo al turista, tende sempre più a somigliare ad una cittadina di media grandezza, senza fascino di frontiera e senza vocazione di grande centro urbano. Ma se siete venuti fin qua, ne siamo certi, lo dovrete al richiamo di Ayers Rock, il monolito più grande del mondo, la montagna magica che non ha pari sulla faccia della terra.
Il centro di Alice Springs ha però l'indubbio vantaggio di offrire un po' di modernità, cosa che non riscontrerete altrove nel deserto australiano Qui infatti potete trovare di tutto, sia a livello di negozi che anche come offerta di ristoranti e locali dedicati alla cosiddetta "vita notturna". Per avere un buon colpo d'occhio su Alice Springs, niente di meglio che salire su Anzac Hill, una altura a fianco del Todd river, su cui è stato costruito un monumento in memoria dei soldati australiani e neozelandesi che hanno combattuto le due guerre mondiali (Australian and New Zealand Army Corps). Da qui si gode un bel panorama del centro città, con sullo sfondo il rosso profilo delle Macdonnell Ranges.
Da non perdere, in centro, le ottime gallerie d'arte aborigena, lungo la via dello shopping, la Todd Mall, dove potrete acquistare alcuni dipinti eseguiti nella classica tecnica a punti, tipica di queste regioni australiane. Merita sicuramente una visita la Albert Namatjira Gallery, lo Strehlow Centre e la Mbantua Aboriginal Art Gallery (www.mbantua.com.au). Tra le varie opere d'arte spazio anche la musica, con il suono inconfondiile del didgeridoo, il tipico strumento aborigino, dal suono vibrante e profondo, che potrete ascoltare (ed acquistare) presso il Sounds of Starlight Theatre (www.soundsofstarlight.com). L'incontro con l'artista e ideatore di questa rappresentazione di suoni e colori del Red Centre, non vi lascerà indifferenti!
Una visita d'obbligo ad Alice Sprigs è certamente quella alla storica Telegraph Station Historical Reserve, che si trova a poco più di 1 km a nord della città. E' qui che potrete visitare la famosa pozza d'acqua (Alice Springs Waterhole), oltre che l'antica stazione del telegrafo (www.parksandwildlife.nt.gov.au) che segui all'esplorazione di Stuart, e fu inaugurata il 1° gennaio del 1872. Il sito è immerso nel verde di un bel parco, con alberi di eucalipto e possibilità di compiere alcune rilassanti passeggiate. Il museo è interessante e racconta del periodo pioneristico della conquista dell'outback alla fine del 19°secolo.
In centro città si trova invece l'Alice Springs Reptile Centre (www.reptilecentre.com.au), che è aperto ogni giorno dalle 9:30 alle 17:30, con dimostrazioni dal vivo alle 11, alle 13 ed alle 15:30. E' l'occasione giusta per conoscere i rettili australiani, che ricordiamo spaziano da piccole lucertole dalle forme preistoriche, come i thorny devils, passando dalle numerose specie di serpenti velenosi, alle specie di varani fino ad arrivare ai grandi coccodrilli estaurini, i famosi saltwater crocordiles (Salty). Se siete amanti dei rettili e non temete di lasciare che un grosso pitone si posi armoniosamente sulle vostre spalle ... questo è il posto giusto per voi!
Dal punto di vista culturale, non perdetevi i due musei dedicati all'aviazione: il Central Australian Aviation Museum, in Memorial Avenue, e la Alice Springs School of the Air (www.assoa.nt.edu.au) all'80 di Head Street. Quest'ultimo racconta la storia dell'istruzione scolastica via radio in Australia, raeltà tutt'ora esistente e più che mai funzionale, ovviamente aggiornata con i moderni mezzi di comunicazione, invece che semplicemente con la radio, come era ai suoi esordi . Se invece vi recate all'8-10 di Stuart Tce, potrete scoprire la storia dei mitici Royal Flying Doctors, i "dottori volanti" che servono le fattorie sperdute del deserto australiano (www.rfdsalicesprings.com.au). Un altro museo interessante è l'Old Timers Traeger Museum, situato lungo la Stuart Higway, nella parte sud della città, che si incontra un 5 km prima dell'aeroporto.
Prima di avventuravi nell'Outback intorno ad Alice Springs, per visitare i numerosi parchi naturali della zona, vale la pena fare una visita educativa all'Alice Springs Desert Park, (www.alicespringsdesertpark.com.au) che si trova ad ovest del centro, raggiungibile in pochi minuti con una deviazione sulla Larapinta Drive. Qui trovate molte spiegazioni su cosa potrete incontrare durante le vostre escursioni, sia in termine di "wildlife" che anche riguardo alle specie vegetali del Red Centre. Qui sono stati ricreati alcuni ambienti tipici, come quello dei "Desert Rivers", oppure le zone più desertiche della "Sand Country" e le aree della cosidetta "Woodland", dove potete incontrare i canguri e gli emu. Completano la struttura un anfiteatro dove ammirare i rapaci e una Nocturnal House dove potete vedere molte specie di animali notturni. Particolarmente interessante e appassionante risulterà infine l'incontro con la cultura aborigena: la presentazione del food bush, fatta direttamente da rangers aborigeni, vi illuminerà sulle abitudini alimentari delle locali popolazioni, svelando il mistero di come si può sopravvivere nel deserto, cibandosi dei suoi frutti e cogliendo i suoi tesori.
Eventi e manifestazioni ad Alice Springs
La città australiana non manca certo di fantasia per quanto riguarda i festival: a giugno si svolge il Beanie Festival (www.beaniefest.org), ovvero la manifestazione che celebra i berretti di lana, provenienti da ogni parte del mondo.
A luglio, il secondo savato del mese, è invece di scena la Lasseters Camel Cup che si svolge nel Blatherskite Park di Alice Springs, evento che celebra l'animale che un tempo affiancava l'uomo nella vita dell'outback: il dromedario.
Decisamente più folle è la Henley-on-Todd Regatta, che si svolge sul letto del fiume Todd ad Agosto. Ovviamente si tratta di una regata particolare, dato che in questa stagione il fiume è totalmente secco. Le barche allora saranno a "trazione umana" con soluzioni originali, divertenti ed anche esilarante. Un bel momento di follia tutta anglosassone! Qui il sito ufficiale.
Escursioni da Alice Springs
L'escursione più famosa è senza dubbio quella che conduce a Ayers Rock, Uluru, che ha un fascino magnetico, e catturerà certamente la vostra anima. La montagna ha una particolarità unica, resce a creare come un legame personale tra lei e colui che la osserva. Potrete essere assieme ad altre mille persone ma in pratica sarete solo voi e lei,: questa montagna ha il potere di farvi sentire fuori dal tempo e dallo spazio, di rendervi unici spettatori anche se parte di un grande gruoppo di visitatori. Non c'è modo di spiegare a fondo questa sensazione atavica:, l'invito è quello di andare fino laggiù e sentire quello che la montagna riesce a dire al vostro cuore, e non vi deluderà. Per raggiungerla potete scendere a sud, lungo la Stuart Highway e poi piegare ad ovest per Uluru. Ci vogliono almeno 5-6 ore di viaggio. Volendo si può fare una deviazione poco dopo la partenza e visitare la Rainbow Valley Conservation Centre , ad un centinaio di km da Alice Springs
Sulla via del ritorno, potete fare tappa ad un'altra formzazione geologica interessante: i monti Olgas, detti anche Kata Tjuta. Si tratta anche in questo casi di arenarie rosse, che si innalzano spettacolari sulle pianure. Non lontano da Uluru, è consigliata la deviazione per Kings Canyon, altro luogo dal grande fascino paseaggistico. Tuttavia, se avete poco tempo a disposizione, concentratevi su Uluru: la montagna richiede tempo per essere capita e visitata a fondo, e più la si osserva, più i vostri occhi sembrano non poter fare a meno di osservarla e di studiarla nei suoi minimi particolari.
Una raccomandazione: gli aborigini non amano il fatto che gli occidentali tentino la scalata della roccia, quindi cercate di tenere un comportamento adeguato, che non ferisca la sensibilità di questo popolo di frontiera. Sembra comunque confermato che nel medio- breve periodo potranno essere vietate le scalate di Ayers Rock.
Altre escursioni spettacolari si possono compiere lungo le montagne del Parco Nazionale West MacDonnell National Park che si ergono ad ovest della città. La strada chiamata Larapinta Drive, che passa a sud di questi rilievi è asfaltata fino al ponte sul fiume Finke, poi diventa un impegnativo sterrato che può condurvi fino alla spaccatura di Kings Canyon. Da qui si diramano alcune interessanti deviazioni, come ad esempio alle gole di Standley Chasm, oppure seguendo la Namatjira Drive, che conduce all'Ellery Creek Big Hole, alla spettacolare gola di Serpentine Gorge, al panorama del Neil Hargrave Lookout, alle rocce coloratissime di Ochre Pits ed alla Ormiston Gorge sul Finke River.
Per concludere altri parchi da visitare nella regione di Alice Springs si trovano sia ad est che a nord della città. Ad oriente potete seguire la Ross Highway, e incontrerete dapprima l'Emily and Jessie Gaps Nature Park, e successivamente le deviazioni per il Trephina Gorge ed il N'Dhala Gorge Nature Parks. Se invece vi recate a nord, armati di pazienza, potete guidare per i 403 km (circa 5 ore) che vi separano dal Devils Marbles Conservation Centre, una escursione impegnativa, ma che vi svelerà le particolari ed impressionanti rocce dalla forma sferica, che per gli aborigini hanno una importanza mitologica, e vengono anche chiamati con il nome di Karlu Karlu.
Il clima di Alice Springs è di tipo desertico, sia per la scarsità complessiva delle precipitazioni, mediamente inferiori ai 290 mm l'anno che per l'estrema variabilità e discontinuità delle stesse, che alternano intensi temporali a lunghi periodi di siccità. In estate, da novembre ad aprile, nonostante l'altitudine di 576 m sul livello del mare, qui il clima è torrido con temperature massime mediamente intorno ai 34-36°C ma che possono arrivare a valori vicini ai 45°C. In inverno invece le massime scendono a valori intorno ai 20°C e durante le ore notturne e al primo mattino le minime arrivano a livelli intorno ai 4 - 5 °C e si può assistere anche a delle gelate. Ricordatevi, nella scelta dell'abbigliamento, che il record negativo assoluto delle minime di luglio è pari a -7,5 °C. Le piogge possono cadere tutto l'anno, ma c'è una leggera prevalenza per i mesi estivi, quando aumentano le possibilità dei fenomeni temporaleschi. In occasione dei forti temporali le strade, che spesso sono attraversate dal letto di fiumi in secca, possono essere interrotte da piene improvvise: in quei punti, chiamati floodways, sono presenti dei segnali di livello, che permettono agli autisti di valutare l'opportunità o meno di proseguire guadando il tratto interessato dalla piena.
Mangiare e dormire a Alice Springs
La capitale del Red Centre offre numerose possbilità di pernottamento, e di ogni livello. Personalmente abbiamo provato l'ottimo servizio dell'hotel DoubleTree Alice Springs, che fa parte del gruppo Hilton. Per quanto riguarda i ristoranti trovate scelta all'interno del mall, dove vi consigliamo il Red Ochre.
Maggiori informazioni sul Red Centre australiano www.australiasoutback.it
Articolo di Daniela Guerra