Cambogia, tour nel Regno Asiatico: cosa vedere e sapere

Mostra tutte le foto » Cambogia

Condividi Enrico Montanari

Il Regno di Cambogia, conosciuto più semplicemente come Cambogia, è uno stato di quasi 15.000.000 di abitanti del Sud-est asiatico, confinante con il Laos a nord, il Vietnam a sud-est, il Golfo del Siam a sud-ovest e la Thailandia a nord-ovest. Dopo anni politicamente molto travagliati, la Cambogia ha trovato stabilità grazie all’introduzione di una monarchia costituzionale, con re e capo del governo che si confrontano prima di ogni decisione. La lingua ufficiale è lo khmer, un idioma appartenente al ceppo austroasiatico parlato anche in Vietnam e Thailandia. La maggior parte delle persone che vengono a conoscenza della Cambogia lo fanno attraverso il racconto dei tragici eventi della guerra civile che dilaniò il paese negli anni ‘70, ma la Cambogia nasconde ben altro, con scenari naturali incantevoli che fanno da teatro a siti archeologici ed architetture di incredibile pregio.

Dal punto di vista morfologico la Cambogia è caratterizzata dalla depressione lacustre del lago Tonle Sap, un’ampia pianura densamente popolata nella quale sono coltivate immense distese di riso. Le poche alture del paese si concentrano prevalentemente nella parte sud-occidentale, dove si trovano i monti Cardamomi e le montagne dell’Elefante, con le eccezioni del Dangrek, una catena montuosa di modeste dimensioni che si estende a nord lungo il confine thailandese, e delle colline che separano la Cambogia dal Vietnam. I due maggiori corsi d’acqua dello stato sono il Mekong ed il Tonle Sap, emissario dell’omonimo lago.

Approfondendo la storia del paese e spingendosi oltre ai fatti relativi alla recente guerra civile si potranno scoprire aspetti molto suggestivi della Cambogia, un’area abitata già più di 4.000 anni fa. Nel corso dei millenni furono diversi i regni che si succedettero alla guida del paese, coi Khmer che si stabilirono stabilmente nella regione a partire dal I secolo d.C., ovvero al momento della fondazione del regno di Funan. Nel 1883 il governo della zona passò dai cambogiani ai francesi, che stabilirono un patto con l’allora re rendendo la Cambogia un protettorato di Parigi e mettendola così al riparo dal rischio di smembramento da parte dei Thai e dei Vietnamiti. Dopo una settantina d’anni di amministrazione, durante i quali furono costruite le prime infrastrutture del paese, i francesi si fecero da parte a causa delle difficoltà palesate dall’esercito in tutto l’Indocina, concedendo alla Cambogia l’indipendenza, firmata il 9 novembre 1953. A partire dalla fine degli anni ’60, ovvero dal momento dello scoppio della guerra in Vietnam, il paese entrò in un tunnel di morte e sofferenza, caratterizzato inizialmente dalle vittime provocate dalle bombe americane sganciate nel tentativo di eliminare le numerose sacche Viet Cong del paese, e poi dai soprusi compiuti dal governo dei Khmer Rossi di Pol Pot. Seppur con stime sommarie ed approssimative, si è calcolato che nei dieci anni tra il 1969 ed il 1979 i morti nel paese furono più di due milioni.

Il turismo è oggi una delle principali fonti dell’economia nazionale cambogiana. Negli ultimi due decenni sono stati compiuti passi da gigante per garantire ospitalità e sicurezza ai turisti di tutto il mondo, sempre più attratti da un paese tutto da scoprire e particolarmente adatto ad avventurosi tour tra sterminate foreste e resti archeologici. Le destinazioni turistiche principali sono la capitale Phnom Penh, la provincia del Siem Reap, la provincia del Battambang, il tempio di Preah Vihear e le aree costiere di Kong Kong, Kep, Sihanoukville e Kampo.

La capitale della Cambogia è come detto Phnom Penh, una vasta metropoli di quasi due milioni di abitanti situata nella parte centro-meridionale dello stato. Conosciuta anche come “Perla d’Asia”, Phnom Penh è una destinazione particolarmente rinomata per le sue incantevoli architetture, splendida amalgama tra il classico stile khmer e le influenze francesi dell’ultimo secolo e mezzo. Le maggiori attrattive architettoniche sono il Palazzo Reale, il Monumento d’Indipendenza, la Pagoda d’Argento ed il Wat Phnom, mentre per quanto riguarda i musei sono da visitare il Museo Nazionale, il Museo Tuol Sleng del Genocidio ed il Centro del Genocidio Choeung Ek, che si trova leggermente al di fuori del centro.

La provincia del Siem Reap è invece molto conosciuta in quanto ospita uno dei siti archeologici più importanti e meglio conservati di tutta l’Indocina: Angkor. In quest’area, dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1992, si possono ammirare una serie di capitali dell’Impero Khmer risalenti al periodo compreso tra il IX ed il XV secolo. Le rovine si trovano immerse tra le foreste ed i terreni coltivati che circondano il grande lago Tonle Sap, generando scorci incantevoli tra storia e paesaggio. I templi che si ergevano nell’area di Angkor erano all’incirca un migliaio, dato che rende l’idea delle dimensioni che doveva avere il sito, anche se oggi molti di essi sono ridotti ad un cumulo di macerie tra i campi di riso. Tra quelli ancora visibili spicca il tempio di Angkor Wat, ritenuto da molti il più grande monumento religioso del mondo. La gigantesca costruzione, fatta costruire dal re Suryavarman II tra il 1113 ed il 1150 e presente addirittura sulla bandiera nazionale, è sostanzialmente un rettangolo lungo 1,5 chilometri da est ad ovest e 1,3 da nord a sud, delimitato da un fossato che circonda interamente il muro perimetrale, attraversato da tre gallerie costruite una sopra all’altra, al centro del quale si ergono cinque maestose torri. Tra le attrazioni della provincia del Battambang, estesa nel nord-ovest del paese e sede di una delle nove province della riserva della biosfera del Tonle Sap, spiccano altri meravigliosi templi: quello di Wat Ek Phnom e quello di Wat Banan, entrambi risalenti al X secolo.

Un altro dei templi più conosciuti della Cambogia è il tempio di Preah Vihear, anch’esso dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2008. L’edificio, realizzato sulla vetta di una collina alta poco più di 500 metri della catena del Dangrek, è forse il più spettacolare edificio fatto costruire durante i secoli di impero Khmer. In quanto edificio simbolo della vita spirituale per sei secoli, la struttura venne modificata nel corso degli anni da diversi re, che andarono così ad aggiungere nuove parti a quello che oggi è una sorta di libro aperto sulle tecniche costruttive e sugli stili di tutto il periodo Khmer. Il santuario è circondato da cinque gopura e presenta la peculiarità di essere costruito lungo l’asse nord-sud e non, come quasi tutti gli altri templi Khmer, est-ovest.

Le festività celebrate in Cambogia sono di due tipi: nazionali o di carattere provinciale se non addirittura cittadino. Tra le feste più importanti spiccano i due capodanni: uno, il primo gennaio, che si attiene al calendario internazionale; l’altro, il Songkran, ovvero il capodanno solare, che si tiene il 14,15 e 16 aprile. Molto sentite sono anche la festa di indipendenza, il 9 novembre, ed il Bon om Touk, il cosiddetto Water Festival cambogiano, una festa tradizionale che si svolge durante i giorni di luna piena del mese di Kadeuk del calendario buddhista, ovvero 7, 8 e 9 novembre, all’insegna di sfilate, fuochi artificiali e parate per tutto il paese.

Il clima è di tipo monsonico, con due stagioni ben definite: quella secca e quella umida. Durante la stagione secca, compresa tra dicembre e maggio, il monsone freddo spira da nord-est. Nel periodo delle piogge, invece, il monsone caldo e umido soffia da sud-ovest portando abbondanti precipitazioni da giugno a novembre. I mesi più piovosi sono settembre e ottobre, sessanta giorni durante i quali cadono mediamente più di 450 mm di pioggia, un valore veramente ingente soprattutto se paragonato a quello delle precipitazioni che si registrano tra gennaio e febbraio, durante i quali la quantità delle piogge arriva a stento a 20 mm. Per quanto riguarda le temperature, i valori medi sono molto alti per tutto l’anno e risultano compresi tra i 35 gradi di marzo e aprile ed i 30 di dicembre e gennaio.

Seppur danneggiate nei lunghi anni di conflitto, le infrastrutture del paese si presentano in continua evoluzione. L’aeroporto principale è il Siem Reap-Angkor International Airport, da dove partono e arrivano la maggior parte dei voli internazionali. Tra gli altri sedici aeroporti della Cambogia ricordiamo il Pochentong International Airport di Phnom Penh e lo scalo di Sihanoukville. Le linee ferroviarie del paese sono due, per un totale di 600 chilometri di rotaie, anche se per spostamenti di lungo raggio risulta più comodo affidarsi ai molti battelli fluviali che solcano le acque del Mekong e del Tonle Sap.

Seguici anche su
Leggi anche ...