A ridosso dell’Appennino sud orientale della provincia di Bologna, un territorio dall’orografia irregolare in cui l’urbanizzazione ha fin dai tempi più remoti avuto una certa difficoltà a prender piede, la località di Monterenzio ha saputo espandersi sin dal 998, quando era conosciuta con l’appellativo romano Mons Renzuli, volgarizzato Monte Renzolo. L’abitato è il frutto dell’inglobamento progressivo di 11 realtà insediative (molte di esse sono divenute frazioni del comune) e di un assetto stabile dal 1860 su una superficie territoriale che riporta datazioni eterogenee che risalgono nel tempo a milioni di anni fa.
Una terra antica, dunque, conquistata da molte popolazioni nei secoli tra cui Romani e Longobardi. La stessa Monterenzio visse vicende alterne e l’affermazione nel ‘900 come luogo di villeggiatura che oggi ha raggiunto quota 6.000 residenti.
La sua odierna fisionomia definisce un paese sparso, organizzato in tanti differenti nuclei riuniti sotto un’unica amministrazione ma visivamente sparpagliati specialmente a causa della morfologia della regione, nella quale la natura ha piantato paletti che l’antropizzazione ha in qualche modo dovuto aggirare per adattare le proprie esigenze. Va da sé che si rende necessaria un’analisi del comune attraverso le sue frazioni, ognuna con determinate caratteristiche e una peculiare architettura nel complesso semplice poiché relazionata alla vetusta cultura della campagna, ove predominante era la presenza dei mulini e di qualche locanda in grado di accogliere sia nel Medioevo che in seguito i forestieri e i pellegrini.
Cosa vedere a Monterenzio
Questi ultimi andavano a visitare i tanti edifici religiosi di cui un tempo Monterenzio era pieno. Un esempio di struttura sopravvissuta e ancora attiva è rappresentato dalla Chiesa di San Alessandro a Bisano, un punto di riferimento arroccato su un alto sperone di roccia.Massimo apice sacro è a ogni modo uno e uno soltanto, la Chiesa del Cristo Re, inaugurata nel 1938 dopo diversi abbellimenti e una ricostruzione in stile neoromanico. Contiene l’icona scultorea del Cristo Re in pietra nera.
A citare l’ormai scomparso Castello di Monterenzio pensano le cronache storiche che lo fanno risalire a prima del 1298 e quasi coevi risultano i borghi di Scaruglio e Villa di Cassano, ove è ubicata la Chiesa di Santa Maria e Giuseppe.
Bisogna spostarsi sulla cresta del Monte Bibele per accedere a un sito archeologico di grande interesse, ove si concentrano le vestigia di un villaggio etrusco-celtico presumibilmente sorto nel IV secolo a.C., una testimonianza preziosa convertita abilmente in esposizione museale, una delle più importanti senza alcun dubbio a tema celtico nel Vecchio Continente.