Cosenza e la sua provincia. Visita all'Atene di Calabria

Mostra tutte le foto » Cosenza

Condividi Enrico Montanari

Il suo passato fiorente e l’immenso patrimonio storico-artistico le hanno fatto guadagnare il titolo di ‘Atene di Calabria’, e non è un caso che nel 2008 sia stata riconosciuta come ‘Città d’Arte della Regione Calabria’: sede dell’Unical, primo e maggiore campus universitario italiano, e dell’Accademia Cosentina, seconda del Regno di Napoli e tra le prime fondate in Europa, Cosenza è un concentrato di arte, cultura e tradizione, capoluogo dell’omonima provincia calabrese popolato da circa 70 mila abitanti.

Storica capitale dei Bruzi e, successivamente, capoluogo della Calabria Citeriore, Cosenza ha un centro importante e raffinato, ricolmo di opere architettoniche che testimoniano il culmine della cultura dei Bretti. Non è solo la sua ampiezza a farne uno dei centri storici più interessanti del nostro paese: il merito va specialmente all’eleganza delle forme, all’imponenza dei monumenti e al pregio dei palazzi signorili, al valore inestimabile delle chiese, dei conventi e delle piazze vivaci.

Passeggiare nel cuore di Cosenza significa scoprire il legame stretto che intercorre tra i suoi abitanti e la loro terra, osservando le linee pulite degli edifici e i materiali semplici, ricavati dal paesaggio circostante, in armonia con le sagome delle colline che incorniciano la città. Ci si può dissetare alla fontana dei 13 canali, con l’acqua limpida e leggera che proviene dall’acquedotto dello Zumpo in Sila, e lungo il corso Telesio si possono ammirare la Casa delle Culture e il Duomo medievale, mentre in lontananza, dalla cima del colle Pancrazio, si allunga verso il cielo la sagoma massiccia del Castello Svevo, maniero millenario di Federico II di Svevia.

Da non perdere la Biblioteca Nazionale, i conventi di San Gaetano e San Domenico con le rispettive chiese annesse, il Palazzo Arnone che un tempo ospitava il Tribunale e il carcere e oggi è adibito a Galleria Nazionale. Qui si possono ammirare opere d’arte notevoli come l’icona originale della Madonna del Pilerio, santa protettrice di Cosenza, e la Stauroteca, pregevole croce-reliquiario donata alla città da Federico II nel 1222, per la riconsacrazione della Cattedrale.

Gli edifici di culto di una certa rilevanza architettonica sono numerosi nel centro di Cosenza, a partire dal Duomo dell’XI secolo voluto dall’allora arcivescovo Luca Giordano. Il secondo edificio religioso più antico è la chiesa del santissimo Crocifisso, con annesso il convento, che risale al XII secolo, ma la maggior parte delle chiese cittadine risale al XV secolo, come quella della Madonna del Carmine, quella di San Francesco di Paola e il Complesso monumentale di Sant’Agostino.
Del secolo successivo giungono sino a noi la Chiesa di San Domenico, di grande valore artistico, la chiesa e convento delle Cappuccinelle, il Convento di Santa Maria delle Vergini e la Chiesa del Santissimo Salvatore.

Da non perdere il già citato Castello Normanno-Svevo, che un tempo tradiva tracce dei periodi saraceno e normanno ma oggi testimonia soprattutto l’influsso svevo e angioino. Ci si avventura all’interno del maniero mediante un portale archiacuto, sormontato da uno scudo aragonese, e dentro si scopre il portale di tufo con lo stemma dell’arcivescovo Gennaro Clemente Francone.
Nelle sale interne l’eleganza è accresciuta dalle volte ogivali coi costoloni che poggiano su colonne decorate, e nel cortile scoperto, l’ambiente più ampio dell’intera struttura, ci sono reperti risalenti a età storiche diverse.

Ma Cosenza non è solo un concentrato di monumenti e begli edifici: la città non sarebbe altrettanto accattivante se non fosse caratterizzata da sapori, profumi e atmosfere così suggestivi. La cucina locale è un tripudio di gusti irresistibili, semplici ma fantasiosi, che si basa sui frutti della terra ed è legata agli usi silani. Tra le specialità imperdibili ci sono i cuddrurieddri, ciambelle fritte salate che vengono preparate in occasione dell'Immacolata e nel periodo natalizio, da assaporare caldi con un bel bicchiere di rosso locale.
Tra i secondi più diffusi c’è il baccalà alla cosentina, condito con patate, olive nere, peperoni, salsa di pomodoro, alloro, prezzemolo, sale e pepe, mentre i dolci cosentini per eccellenza sono i turdiddri e le scaliddre: i primi sono fritti, fatti di farina, anice e olio, generalmente ricoperti di miele e fichi, mentre i secondi sono decorati con glassa di zucchero.

Tradizione significa anche festa, e le occasioni per festeggiare a Cosenza non mancano mai. Tra le ricorrenze più sentite ci sono il Capodanno Cosentino, la Fiera di San Giuseppe con il suo festival musicale chiamato ‘San Giuseppe Rock’, la Festa del Cioccolato che si ripete ogni anno in ottobre e la sagra del Vino DOC, sempre in ottobre, con la possibilità di assaggiare ogni storta di prelibatezza e assistere a intrattenimenti divertenti per tutti i gusti. Da fine novembre ad inizo gennaio è poi tempo dei mercatini di Natale.

Anche il clima, così come l’atmosfera che si respira in città, è dei più solari e piacevoli: estati calde ma non troppo, inverni miti e precipitazioni scarse sono gli ingredienti perfetti per una vacanza rilassante. Le temperature medie di gennaio, il mese più freddo, vanno da una minima di 6°C a una massima di 14°C, mentre in luglio e agosto si passa dai 18°C ai 29°C. Le precipitazioni, scarse nei mesi più caldi, toccano il picco massimo tra ottobre e novembre con una media di 100 mm di pioggia ciascuno.

Per arrivare a Cosenza si possono valutare diverse opzioni. Chi sceglie l’auto può percorrere l' Autostrada A3 SA-RC, in direzione Reggio Calabria se si arriva da nord, oppure verso Salerno se si viene da Sud: le due uscite autostradali Cosenza-Nord e Cosenza-Sud conducono agevolmente nel centro città.
Per chi preferisce il treno sono disponibili corse dirette o, in alternativa, treni per Paola con coincidenza per Cosenza. L'aeroporto più vicino è quello di Lamezia Terme.

Seguici anche su
Leggi anche ...