Costituito nel 1948 come comune amministrativamente definito, Castellana Sicula ha tuttavia una storia ben più antica che lo identifica borgo dall’origine settecentesca, la cui nascita è stata favorita dal suo inserimento naturale entro un territorio ricco d’acqua, caratteristica inusuale in Sicilia.
Storia
Furono degli agricoltori volenterosi a fondare un primo insediamento nell’area, che per le sue dotazioni idriche ben si prestava alle pratiche di coltivazione. Il nascituro paese contava inizialmente uno sparuto gruppo di abitazioni sorte intorno a una palazzina di forma castellare che oggi ha assunto il nome di Casina Rossi. Esso agglomerava inoltre i nuclei di Castellana, Rione Calcarelli, Rione Frazzucchi, Rione Ospizio, Sciocca e Sciafè, rientranti nella realtà urbana di Petralia Sottana.L’odierna Castellana Sicula – posta all’ingresso del suggestivo Parco delle Madonie - sfoggia un bel corredo di edifici pubblici, piazze ariose, villette e numerosi impianti sportivi insieme a un anfiteatro dentro e intorno al quale si svolge ogni anno l’Estate Castellanese con tutte le inerenti manifestazioni. Una e più attrazioni ansimano di essere scoperte dai visitatori, subito incuriositi dai variopinti murales che con i loro colori ravvivano il centro rendendo il borgo uno scrigno di immagini ed elaborazioni grafiche fantasiose. Più che i palazzi storici e le chiese antiche, che qui non possono ovviamente esserci data la recente fondazione, colpiscono le chicche d’arte moderna disseminate lungo strade, vicoli e piazzole, perciò Castellana si è guadagnata il felice epiteto di "Città dei murales", molto lusinghiero se relazionato all’estetica complessiva dell’abitato.
È pur vero che il tessuto territoriale d’insorgenza appartenente al paese reca di fatto parecchie testimonianze archeologiche che raccontano quanto successe prima della nascita, parliamo così di una residenza romana, delle sue terme e tanti ambienti ipogei riferibili all’epoca paleocristiana, molto ben conservati poiché utilizzati per secoli come stalle per gli animali e perciò non lasciati erodere dal tempo.
Cosa fare e cosa vedere a Castellana Sicula
Punto di riferimento il Museo Civico inscritto nell’area archeologica di contrada Muratore. Il grande tesoro si espande parimenti fra le maglie di un patrimonio naturalistico fruibile dal turista tramite un percorso o itinerario capace di toccare luoghi d’interesse etnoantropologico assai rilevante, nella fattispecie insediamenti pastorali, fattorie e vecchi mulini ad acqua, tutti posti su sentieri percorribili a piedi oppure a cavallo e persino in bicicletta ma anche in auto o fuoristrada.L’intero pianoro è tappezzato di campi coltivati, piante spontanee, uliveti e frutteti, calcolando la presenza di vigne fiancheggianti stradine rurali quasi anonime ma importantissime per l’economia dell’hinterland. La macchia mediterranea imperversa copiosa regalando fitti boschi, perlopiù faggete e castagneti, fungaie prospere in autunno e tanta vegetazione selvatica.
Si è detto che in materia di luoghi di culto, Castellana non ha la possibilità di affondare troppo le radici nel passato, però vanno comunque segnalate strutture sacre annoveranti una propria precisa identità colta dai turisti. Una di esse, la Chiesa di San Francesco di Paola, risale al 1799 e custodisce tele preziose con un pregio unico, il Sant’Antonio Abate dipinto da Zoppo da Gangi. È del 1909 la piccola Chiesa della Madonna della Catena presso frazione Frazzucchi, meta di pellegrinaggio ormai da tempo. Calcarelli si fregia della postura ordinata della Chiesa di San Giuseppe, datata 1960, architettonicamente distinta grazie al sagrato a doppia scalinata e un giardino di rose. Ogni località si constata avere un proprio tempio cristiano.