Ringstrasse, il monumentale viale ad anello di Vienna

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Condividi Enrico Montanari

A differenza della maggior parte delle città europee della sua dimensione e caratura, Vienna mantenne intatte le sue mura fino agli anni ’50 dell’Ottocento. Solo nel 1857 l’imperatore Francesco Giuseppe intraprese un programma edilizio atto a configurare Vienna secondo canoni totalmente diversi del passato, conferendole l’aspetto odierno. L’ampia Ringstrasse a ferro di cavallo e l’anello esterno, formato dalle vie che vanno da Universitatsstrasse allo Stadtpark, furono costruiti lungo il Glacis nel corso dei tre decenni successivi con l’intenzione di creare l’equivalente dei “grands boulevards” parigini, ovvero vie di traffico concepite per domare le rivolte permettendo una rapida dislocazione delle truppe ove fossero richieste. Parallelamente, la realizzazione della Ringstrasse testimonia la democratizzazione della vita pubblica nella Vienna del XIX secolo dopo la Rivoluzione del 1848.

Uno dei migliori tratti della Ringstrasse, anche semplicemente chiamato Ring,  è quello che va da Schottentor a Oper, dove la quantità e la bellezza degli edifici lascia a bocca aperta e invoglia a percorrere la strada a piedi, così da non perdere neanche un particolare. A parte una breve deviazione per vedere la Votivkirche, il primo progetto in ordine cronologico della Ringstrasse, basta seguire la strada per incontrare in rapida successione l’Universitat, il Rathaus ed il Burgtheater verso il Parlament, senza dimenticare il Kunsthistorisches Museum ed il Naturhistorisches Museum. Gli ultimi due, progettati dall’architetto tedesco Gottfried Semper, facevano parte di un grandioso piano che li avrebbe dovuti collegare al Neue Burg e al suo doppio sull’altro lato di Heldenplatz per mezzo di due archi di trionfo che avrebbero attraversato la Ringstrasse; tuttavia, a causa della caduta degli Asburgo, la costruzione del cosiddetto Kaiserforum fu annullata.

Il Kunsthistorisches Museum (1) è uno dei migliori del suo genere in tutta Europa, potendo vantare la collezione di tesori artistici accumulata nell’arco di molti anni dagli Asburgo. Una giornata intera non è sufficiente per apprezzare appieno queste gallerie imperiali, la cui architettura decorata da graniti, marmi e stucchi intervallati da affreschi di Makart, Matsch, Gustav Klimt e suo fratello Ernst travolge il visitatore fin dall’ingresso. L’ala occidentale del museo ospita le collezioni egizia e orientale, anche se è la Gemaldegalerie, la “Galleria di Pittura”, situata al primo piano la parte più importante del museo. Suddivisa in due sezioni, la parte orientale è dedicata alla pittura tedesca, olandese e fiamminga ed ospita numerosi dipinti di maestri del calibro di Pieter Bruegel il Vecchio (1525-1569), Albrecht Durer (1471-1528), Pieter Paul Rubens (1577-1640) e Rembrandt (1606-16669), mentre quella occidentale custodisce opere di Tiziano (1485-1576), Raffaello (1483-1520), Caravaggio (1571-1610) e molti altri celebri pittori.

A fare da contraltare scientifico al Kunsthistorisches Museum è il Naturhistorisches Museum (2), uno dei più grandi e celebrati musei di storia naturale del mondo, situato sull’altro lato della piazza. Inaugurato nel 1889, il museo non è cambiato molto da allora, tanto che alcune sue teche hanno più di un secolo e l’atmosfera “da studiosi” si è conservata intatta. La base della collezione è opera dell’Imperatore Francesco Stefano, marito di Maria Teresa, che da scienziato dilettante raccolse teschi, fossili, pietre preziose, meteoriti e animali rari impagliati, ma sono esposti anche pezzi acquistati da Rodolfo II e dal Principe Eugenio di Savoia. In un cubicolo buio risalta l’opera più preziosa: la Venere di Willendorf, rinvenuta nel Wachau, simbolo di fertilità tutto curve in pietra calcarea alta 11 cm che si ritiene abbia più di 25.000 anni. Alcune curiosità presenti nell’allestimento sono il più grande topazio esistente al mondo (110 kg) ed uno struzzo tempestato da 761 pietre preziose e 2.000 diamanti regalato da Maria Teresa al marito.

A conferire prestigio e nobiltà al quartiere sono due edifici simbolo di Vienna: il Parlament (3) e il Rathaus. Il primo, progettato dall’architetto danese Theophil Hansen nel 1883, troneggia sulla Ringstrasse di fronte al Volksgarten. La sua facciata neoclassica e il suo colonnato greco sono veramente straordinari, anche se la perla più preziosa del palazzo è rappresentata dalla bellissima Fontana di Atena, opera di Karl Kundmann, posta proprio di fronte all’ingresso.

Il Rathaus (4), invece, è un’imponente struttura neogotica portata a termine sempre nel 1883 dall’architetto Friedrich von Schmidt, che ha disegnato un edificio dallo stile molto simile a quello dei municipi fiamminghi. La sua guglia più alta tocca i 102 metri, compreso lo stendardo del cavaliere collocato sulla sua sommità, mentre i sette cortili interni distribuiscono le numerose stanze, arricchite dalla presenza di tappeti rossi, specchi giganteschi e affreschi. Di tanto in tanto nella corte principale si tengono dei concerti, ma gli eventi più importanti dell’anno celebrati al Rathaus sono il Christkindlmarkt, ovvero il “mercatino di Natale”, il Musikfilm Festival, che si tiene tra luglio e agosto, ed il montaggio del Wiener Eistraum, il paradiso per tutti gli appassionati di pattinaggio viennesi.

Le ultime attrattive da visitare sono l’Universitat (5) e la Votivkirche. Istituita nel 1365 dal duca Rodolfo IV sul modello della Sorbona di Parigi, l’università di Vienna è la più antica istituzione accademica in lingua tedesca. Oggi le sue facoltà sono frequentate da circa 85.000 studenti provenienti da tutta l’Europa, attratti dal prestigio dell’ateneo, ma anche dalla bellezza dell’edificio, preceduto da portici neorinascimentali e neobarocchi realizzati verso la fine del XIX secolo. A breve distanza, proprio di fronte al punto in cui Francesco Giuseppe scampò al tentativo di omicidio da parte di un nazionalista ungherese nel 1853, venne costruita nel 1854 la Votivkirche (6), i cui lavori durarono quasi 25 anni. Gli interni non sono niente di che, ma le due monumentali guglie in pietra scolpita sono magnifiche, e ricordano per certi versi la grande cattedrale gotica di Chartres.

(1) Kunsthistorisches Museum è aperto martedì, mercoledì e da venerdì a domenica dalle 10.00 alle 18.00, mentre il giovedì dalle 10.00 alle 21.00. Il biglietto costa 10 € (intero), 7.50 € (ridotto) e 3.50 € (bambini) / metro: U2 Babenbergerstrasse, U2, U3 Volkstheater / tram: 1, 2, D, J / phone: 52 524-0 / web: www.khm.at
(2) Naturhistorisches Museum è aperto dalle 9.00 alle 18.30 il lunedì e da giovedì a domenica, dalle 9.00 alle 21.00 il mercoledì. L’ingresso costa 8 € (intero) e 6 € (ridotto) / metro: U2 Babenbergerstrasse, U2, U3 Volkstheater / tram: 1, 2, D, J / phone: 52 177 / web: www.nhm-wien.ac.at
(3) Parlament è visitabile con tour guidati al prezzo di 4 € (intero), 2 € (ridotto) e 1 € (minori di 19 anni) / metro U2, U3 Volkstheater / tram: 1, 2, 46, 49, D, J / phone: 401 10 2400 / web: www.parlament.gv.at
(4) Rathaus è accessibile solo lunedì, mercoledì e venerdì tramite tour guidati in tedesco gratuiti / metro: U2 Rathaus / tram: 1, 2, D / phone: 525 50 / web: www.wien.gv.at
(5) Universitat si raggiunge sia in metro (U2 Schottentor) che in tram (1, 2, D) / web: www.univie.ac.at
(6) Votivkirche è aperta a ingresso libero da martedì a sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.30, domenica dalle 9.00 alle 13.30 / metro: U2 Schottentor / tram: 1, 2, D / phone: 406 1192 / web: www.votivkirche.at

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