Se Rabat è la capitale politica del Marocco e Casablanca quella economica e finanziaria, Fes è sicuramente quella culturale. Già città imperiale e capitale del Regno, è chiamata la “Firenze del Maghreb”, oltre che per il giglio che ne è il simbolo, per la straordinaria ricchezza di monumenti e di testimonianze di incomparabile valore storico e artistico. Fra queste, la moschea di Karaouiyne, fondata da una donna nell’862 e che fu sede di una delle più antiche università del mondo, frequentata per secoli da studenti non solo arabi ma anche occidentali, tanto che rivaleggia per tradizione con i principali atenei europei.
Prima capitale del regno nell'808 con Idriss II, poi altre due volte, nel XIII° secolo sotto i Merinidi e nel XIX° secolo durante il regno di Moulay Abdallah, centro spirituale e culturale del Marocco tradizionale: Fès è una città multipla, unica per il suo splendore. Oltre alla città europea costruita dopo la prima guerra mondiale, fès si sdoppia in Fès el Jédid ("la nuova") e Fès a el Bali (" l'antica"). E Fès el Bali si sdoppia a sua volta in due quartieri.
Nell'anno 818, parecchie centinaia di famiglie mussulmane, scacciate dall'Andalusia dalle armate cristiane, s'istallarono sulla riva destra dell'uadi Fès. Sette anni più tardi, 300 famiglie Kérouanaises si stabilironosulla riva opposta. Gli Arabi d'Andalusia portavano con sé l'arte e il sapere di una civiltà all'apice della propria gloria. Il quartiere degli Andalusi colpisce per il suo splendore e per la ricchezza degli edifici. I palazzi rivaleggiano nelle decorazioni: boiseries scolpite, bronzi cesellati, zelliges policromi, mouchearabiehs, colonne e decorazioni in gesso...
A due passi, la porta monumentale della Moschea degli Adalusi invita i fedeli al raccoglimento. Segnalata dal suo minareto verde e bianco, la médersa el Sahrij (1321) rifulge in tutto il suo splendore. Tutte le médersa celano una corte lastricata di marmo o d'onice che si scorge dalle porte socchiuse ed appare come un tempio di luce. Da una finestra sfuggono voci salmodianti di fanciulli. Che sa ascoltare sente vibrare come corde di violino i legami che uniscono un popolo e la sua cultura, la terra e il cielo, la materia e lo spirito.
Ai Kérousnais, si deve l'imponente quanto splendida moschea el Qaraouiyyin, dal tetto scintillante di tegole smeraldo. E' il centro universitario più antico del mondo occidentale, nato prima di Oxford e della Sorbona e tutt'ora uno dei principali poli intelletuali del Maghreb. La sua biblioteca, una delle più vaste del mondo, ospita 30000 volumi ed un superbo Corano del IX° secolo. Fondata nell'857 e gradualmente ampliata fino al 1317, costituisce un atto di fede, un sogno di pietra e di fervore.
Quando i Mèrinides presero il potere nel XIII° secolo, trovarono Fès el Bali troppo piccola per contenere i palazzi con cui desideravano esprimere la propria manificenza. Li costruirono quindi fuori dalle mura aggiungendovi giardini, mosche, scuole coraniche, souks... E' nata così fès la nuova o Fès el jédid. La grande strada dei Mérinedes e la piazza degli Alaouites ne costituiscono il centro nevralgico. Dar el-Makhzen, il palazzo reale dalle porte dorate, si affaccia sulla spianata dove inizia la strada Bou khessissat con le sue case in legno e fero battuto.
A qualche centinaio di metri, il cimitero israelita dalle tombe immacolate è un'oasi di silenzio nel cuore di Mellah, il quartiere ebraico. Le botteghe degli orefici sono nella vivacissima gran via dei Mérinides, che attraversa questa isola del XV° scolo. Il Petit Méchouar circondato dai bastioni porta al quartiere di Moulay Abdallah, al Vieux Méchouar e ai suoi giardini. Il fruscio del fogliame sembra confidare ai passanti la lunga ed appassionata storia del quartiere. Riservato un tempo alla parate reali, ma aperto oggi al pubblico, si affaccia su Bab Al Makina, dove si fabbricano dei tappeti artigianali. A sud di Fés el Jédid si stende la città moderna da viali spaziosi. L'attraversa da un capo all'altro l'avenue Hassan II dove fogliame e fontane giocano con la luce.
La visita di Fès è una passeggiata così incantevole che vien voglia di farla due volte. All'alba, nella luce che sorge dalle colline e al tramonto quando il sole inzuppa di ocra e di rosso le cascate di tetti e di cupole. Visione imperiale, che si incide nella memoria come un dolce invito a ritornare.
Quando si contempla la dolce pendenza di tetti, oltre le tombe dei Mérinides, non si penserebbemai che Fés in realtà racchiude una tale agitazione. Il modo migliore per visitarla è camminare senza fretta e senza meta, di lasciarsi trasportare dai sensi. Lana soffice, bicchiere di te bollente, profumo di piante aromatiche e di salamoia nel souk dei droghieri, incantesimo colorato delle matasse appese nel souk dei tintori, sapor di spiedini e di pasticcini al miele, vociare d'uomini, rumori sordi di utensili.... Perdersi in questo labirinto di stradine, scale, passaggi, volte e vicoli cechi è il modo migliore per condividere il fascino e l'autenticità di un mondo gelosamente protetto.
Il clima di Fes è assimilabile a quello mediterraneo, con un stagione calda che va da maggio ad ottobre, prevalentemente secca, con gli apici di temperatura che si registrano a luglio ed agosto, quando le massime mediamente si posizionano tra i 35 ed i 37 °C. Fortunatamente l'aria secca consente un gradevole calo notturno fino a valori inferiori di poco ai 20 °C. In autunno, inverno e primavera le temperature sono più gradevoli di giorno, mentre tra dicembre e febbraio le minime possono scendere fino a valori di 4-6°C con punte anche vicino agli zero gradi. Il mese più piovoso è dicembre, con una media di 80 mm ma anche marzo ed aprile risultano abbastanza piovosi con valori mensili superiori ai 70 mm di piogge.
Per arrivare a Fes basta volare su Casablanca, e una volta noleggiata un auto proseguire per Rabat e poi per Fez. Arrivati in luogo, non avventuratevi da soli nella Medina, rischiate davvero di perdervi e di finire in luoghi pochi raccomandabili. Il turista vi consiglia di cercare una guida ufficiale ed affidarvi a lei per scoprire passo passo questo centro meraviglioso.
Fonte: Ufficio Nazionale per il Turismo del Marocco