Gondar e il suo castello, Patrimonio UNESCO sulla Rotta Storica d'Etiopia

Mostra tutte le foto » Gondar

Condividi Lorenzo Lovato

Qualcuno, quasi per scherzo, chiama Gondar come la Camelot d'Africa, e in effetti chi viene in questo angolo settentrionale dell'Etiopia, rimane colpito dall'architettura particolare del complesso di Fasil Ghebbi, la cittadella fortificata che rappresenta forse l'attrazione più importante, ma non l'unica, della città imperiale.

Sorta all'ombra dei Monti Gemelli ad una altitudine di oltre 2300 metri, Gondar da sempre gode di una posizione spettacolare sulle montagne e si trova a poca distanza delle acque scintillanti del lago Tana, che con il suo grande patrimonio idrico, rimane ad appena a trentacinque chilometri a sud della città, 500 metri più in basso, dove inizia il suo percorso il Nilo Azzurro.

Gondar fu fondata dall'imperatore Fasilide intorno al 1635 come capitale del suo regno, ma prima di questo momento, i regnanti etiopi, che ricordiamo sono di ramo salomonico, non avevano mai abbandonato una tradizione nomade, trasferendosi di luogo in luogo senza creare delle fisse dimore. I vari Negus, quindi avevano vissuto fino allora in tende, spostandosi continuamente tra varie località dell'altopiano etiope.

La scelta di Gondar fu quindi una novità assoluta e fu anche determinata da una profezia, che narrava che la scelta di una capitale doveva ricadere su di un nome con la lettera G come iniziale. Molto probabilmente è questa la ragione perchè tutti i 4 castelli, che si trovano intorno al Lago di Tana iniziano tutti, in effetti, con la lettera G. Gondar rimase capitale dell'Impero per circa due secoli, prima che la capitale venisse trasferita, dall'Imperatore Tewodros a Magdala.

Oggi la città moderna offre poco oltre che la sua gloria passata, a parte qualche edificio in stile fascista (razionalista) eretto durante la breve dominazione italiana, terminata con la cosiddetta Battaglia di Gondar (1941), e piuttosto che una ex capitale, Gondar fornisce la sensazione di una piccola città di provincia al margine dove tutto ciò che accade sembra avere poca influenza sulla vita sociopolitica dell'Etiopia. E' solamente nota per la sua facoltà di medicina, e ciò che resta dei suoi monumenti può essere facilmente visto in una giornata. Rimane però una tappa obbligata e fondamentale della Rotta Storica, questo per il Castello di Fasilide, la particolare piscina di Fasilide, il castello in rovina della imperatrice Mentewab e la chiesa di Debran Birhan Selassie, famosa per i suoi angeli dipinti.

Per arrivare a Gondar si può utilizzare il piccolo aeroporto, denominato Atse Tewodros, situato a circa 18 km, a metà strada con la sponda nord del Lago Tana. In alternativa si può utilizzare quello di Bahir Dar, che si trova in corrispondenza del versante sud dello stesso lago, che però è più adatto se volte vedere le cascate del Nilo Azzurro e i monasteri cristiani. Il tempo di percorrenza in strada tra Gondar e Bahir Dar è di circa due ore e mezza, se invece volete arrivare fino ad Addis Abeba considerate circa 9-10 ore di strada. Da Gondar si può raggiungere la città di Lalibela, famosa per le sue chiese rupestri, in circa 10 ore di strada, attraverso gli spettacolari monti dell Simien.

Dal punto di vista del clima, Gondar risente del monsone umido solamente durante l'estate, da luglio a ottobre, quando le possibilità di temporali e rovesci di pioggia aumentano considerevolmente. Questo periodo è quindi poco indicato per una visita, anche perchè dopo le piogge aumenta il rischio della malaria, anche se invero, in questa regione, l'altitudine aiuta a contenere il problema delle zanzare: fu anche per questo che Fasilide scelse questa regione per erigere la sua capitale. In ogni caso è meglio quindi scegliere Gondar e gli itinerari della Rotta Storica in inverno e primavera, ricordandosi che in inverno, ai 2300 metri di quota di Gondar, il clima serale e mattutino può risultare parecchio fresco, anche se ci troviamo a 12° dall'equatore.

Cosa vedere a Gondar
E' indubbio che sia il Fasil Ghebbi il punto centrale delle visite a Gondar: il Castello di Fasilides possiede un fascino particolare, soprattutto in questa collocazione geografica. Il suo stile misto, con influssi arabi, nubiani e barocco portoghese lo rendono una fortezza allo stesso tempo imponente e misteriosa. Una leggenda vuole che Fasilide scelse il luogo seguendo un bufalo che si fermò sul luogo dove venne eretto il castello. Oggi il complesso, è Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO: ci si accede nel centro di Gondar attraverso una cinta di mura su cui si aprono 12 porte.

All'interno della recinzione, che racchiude circa 7 ettari di terreno, si trovano la turrita residenza di Fasilide, il Palazzo di Iyasu, la casa Dawit, le stalle, e rovine del Castello di Mentewab, alcune chiese ​ed altri edifici corollari. A parte l'indubbio fascino architettonico dell'esterno, sia il Castello di Fasilide che gli altri edifici non presentano interni particolari , e non si trova traccia sia degli arredamenti che decorazioni degne di nota, dopo i ripetuti saccheggi. Da ogni palazzo però si gode comunque di una prospettiva diversa e complementare e quindi si hanno molte occasioni per delle fotografie spettacolari.


Dopo avere visitato il complesso di Fasil Ghebbi, in genere la seconda meta da non perdere a Gondar è la Piscina o Bagni di Fasilide (Fasiliadas). Le ragioni della sua costruzione sono dovute alla malattia dell'imperatore, che contrasse la lebbra, da cui il bisogno di continue abluzioni, per lenire il dolore della malattia. La sua visita permette di ammirare i giardini, su cui spiccano due giganteschi sicomori, e il cortile del palazzo, rialzato su colonne, che veniva allagato per creare i bagni. Ancora oggi, una volta all'anno, in occasione del Timkat, la piscina viene inondata con le acque del fiume Angereb, e tantissimi pellegrini giungono dalle zone cristiane dell'Etiopia per vivere questo momento spirituale di purificazione.

Iyasu (Lasù il Grande) era il pronipote di Fasilide, e fece erigere la bella chiesa di Debra Berhan Selassie, che si trova nella porzione nord-orientale di Gondar, ed è chiamata anche con il nome di Luce della Trinità. Fiancheggiata da alti muri eretti su di una piattaforma rialzata, l'interno è squisitamente ricoperto con dipinti a temi religiosi. A dominare la parete nord è una Trinità dipinta al di sopra di una crocifissione, notevole una raffigurazione di San Giorgio (santo particolarmente amato in Etiopia), ma la caratteristica più celebre della chiesa è il soffitto interamente ricoperto da 80 visi di angeli alati, davvero una realizzazione particolare che è divenuta simbolo della stessa città di Gondar.

Un ristorante da consigliare a Gondar è il Four Sisters Restaurant, aperto dal 2011, ed interamente gestito al femminile, offre una ambientazione tipicamente etiope, con gastronomia locale ed internazionale ben curata, il tutto condito da una ospitalità e accoglienza decisamente calorosa. Maggiori informazioni le trovate sul sito ufficiale. Per quanto riguarda i pernottamenti, abbiamo provato il Goha Hotel, che si trova sull'omonima montagna appena a nord della città di Gondar. Oltre ai buoni standard di questo albergo, è da segnalare il magnifico panorama che si gode su tutta la città, e che spazia a sud fino alla zona del Lago di Tana. Maggiori informazioni: Goha Hotel

Per visitare Gondar e le altre mete della Rotta storica, consigliamo il Tour Operator milanese I Viaggi di Maurizio Levi, specializzato in viaggi in mete esotiche ed ovviamente dell'Etiopia. Per contattarli collegatevi al sito www.deserti-viaggilevi.it , oppure mandate una mail a info@deserti-viaggilevi.it o telefonate allo 02 34934528.
Gondar è collegata dalla compagnia aerea Ethiopian Airlines, con voli da Addis Abeba, in collegamento con Axum e Lalibela. Il vettore etiope ha voli diretti giornalieri dall'Italia per Addis Abeba con partenze da Milano Malpensa e Roma Fiumicino.




Seguici anche su