Olivi canuti, piante nodose di fico, macchia mediterranea e carrubi rigogliosi: è questo il ricco contenuto della conca naturale sulla costa orientale della Sardegna, accarezzata ritmicamente dai flutti limpidi del Mar Tirreno. A ben guardare, tra i ciuffi fioriti e la linea costiera, compaiono le abitazioni di un borgo incantevole, intriso di profumi semplici e tradizioni autentiche, immerso in un paesaggio da favola: è la piccola Santa Maria Navarrese, frazione del comune di Baunei nella provincia dell’Ogliastra, prestigiosa località turistica che concilia un’anima selvaggia con il comfort totale.
Il mare e le spiagge
Rivolgendo lo sguardo verso l’interno, in direzione dell’abitato, si potrebbe avere la sensazione di trovarsi in un luogo montano, tanto massicce e imponenti sono le pareti rocciose che dominano il paese. Subito però si avverte la brezza salmastra spirare alle proprie spalle, e voltandosi verso la costa ci si trova di fronte a uno spettacolo immenso: quasi 40 km di litorale incontaminato, spruzzato di sabbia che pare polvere d’oro, o agghindato di rocce che luccicano come pietre preziose.Sulla costa nei pressi di Baunei, la “Guida alla natura della Sardegna” sostiene che non esista, sull’isola, un altro tratto costiero così poco conosciuto e, allo stesso tempo, così ampio e spettacolare. Le comodità sulle spiagge non mancano, ma a preservarne la bellezza selvaggia sono le posizioni nascoste delle calette, spesso raggiungibili soltanto via mare o con le pittoresche mulattiere, immerse nella vegetazione. Non solo gli amanti del relax apprezzeranno lo scenario litoraneo di Santa Maria Navarrese: i più avventurosi potranno tentare la conquista delle falesie calcaree, arrampicandosi sulle pareti rocciose scoscese, che in certi punti della scogliera superano i 400 metri. Le escursioni più semplici, avvincenti ma alla portata di tutti, sono quelle che conducono a Cala Goloritzé, Cala Sisine, Cala Luna, e alla Grotta del Fico.
Cosa vedere a Santa Maria Navarrese
Ma Santa Maria Navarrese è anche cultura, storia e, soprattutto, leggenda. Un’antica credenza narra infatti di una giovane figlia del re di Navarra, Isabella, che in seguito a un naufragio approdò sulle coste della Sardegna, proprio nei pressi di Baunei: per ringraziare la Madonna di essersi salvata, la fanciulla avrebbe fondato l’attuale chiesa di Santa Maria Navarrese, da cui la cittadina prese il nome. Oltre alla chiesetta, fondata nell’XI secolo, poco lontano si possono ammirare un antico pozzo, un boschetto di olivastri millenari e la Torre di Santa Maria Navarrese, eretta a difesa della splendida spiaggia.Realizzata tra il 1785 e il 1790 su una preesistente fortificazione cinquecentesca, la torre è un tronco di cono con un diametro di base di 12 metri, e originariamente raggiungeva un’altezza di 10 metri. In seguito, in particolare a metà Ottocento, alcuni lavori di ristrutturazione modificarono l’asseto dell’edificio, con l’aggiunta di un nuovo piano adibito ad uffici, ma oggi non sono ammesse le visite. Le testimonianze storiche non finiscono qui: tutt’intorno a Santa Maria Navarrese ci sono reperti importanti, che raccontano la frequentazione nuragica in queste terre selvagge: da vedere la fortezza di Doladorgiu, le tombe dei giganti di Santu Pedru e di Annida, i nuraghi Turru, Nuragheddu e Loppellai. Interessanti resti di capanne e sepolcri megalitici si trovano soprattutto a Serra, Alvu, Cò e Orgoduri.