Il nome esatto sarebbe “custonacesi”, ma tra di loro gli abitanti del paese si chiamano orgogliosamente, con la cadenza dialettale tipica siciliana, “custunacioti”. Ad accomunarli c’è l’amore per la loro terra, la calda e solare Sicilia, con i suoi profumi di macchia mediterranea e il canto spensierato dei gabbiani in volo sul mare, e il legame con il comune di Custonaci, in provincia di Trapani, all’estremità orientale del golfo di Bonagia.
Popolato da oltre 5 mila abitanti, Custonaci accoglie nel suo territorio anche la vetta imponente del Monte Sparagio, che impettito e fiero domina il paese e proietta la sua ombra sino al mare.
Le grotte di Custonaci
Nel territorio variegato, che spazia dai fondali limpidi del Mediterraneo alla spiaggia dorata, dalla campagna alle cime rocciose più aspre, si aprono innumerevoli grotte naturali, molto interessanti da un punto di vista geologico e paleontologico.Tra queste cavità affascinanti, che sembrano celare segreti e storie misteriose, spicca per dimensioni e bellezza la Grotta Scurati o Grotta Mangiapane, di formazione carsica e marina, caratterizzata da giganteschi antri allungati e dotata di un’apertura molto ampia, che raggiunge gli 80 metri di altezza.
Il mare e le spiagge
Ma il paesaggio che abbraccia Custonaci è una continua sorpresa, soprattutto lungo la costa luminosa che si fa accarezzare dalle acque cristalline del Mediterraneo: la località balneare di Custonaci è Cornino, incastonata ai piedi del Monte Cofano, con calette sabbiose e pittoresche zone rocciose. La collocazione geografica, tra i golfi di Bonagia e di Makari, a breve distanza da Trapani e San Vito Lo Capo, regala ai bagnanti uno scorcio favoloso sul litorale della Sicilia settentrionale.Chi vuole rilassarsi e dimenticare la tensione quotidiana, così forte nel caos delle città, qui potrà distendersi sulla sabbia tiepida della spiaggia e lasciarsi accarezzare dal sole, cullato dallo sciacquio del mare e dalla voce spensierata dei gabbiani.
Cosa vedere e cosa fare a Custonaci
Oltre a regalare uno scenario ospitale e rigenerante, la natura intorno a Custonaci è generosa del pregiato marmo “perlato di Sicilia”, di color avorio con macchie lucenti di pura calcite. Le cave di marmo distribuite nella zona sono circa duecento, e il pregiato minerale viene esportato in molti paesi del mondo, specialmente nella penisola arabica. Ma tra le attività economiche più rilevanti del paese, sta prendendo piede sempre più il turismo, attirato non solo dalla spiaggia e dal paesaggio ma anche dal centro storico del paese, intriso di tradizioni e testimonianze artistiche di valore. La fondazione di Custonaci risale al XVIII secolo, quando le prime casette iniziarono a raccogliersi intorno al preesistente Santuario della Madonna di Custonaci, meta di pellegrinaggi sin dal Trecento.Molto sentito in tutta la provincia ci Trapani, il culto della Madonna di Custonaci prende le mosse da una antica leggenda, secondo la quale una nave francese, scampata a una tempesta per grazia di Maria e rifugiatasi nel golfo di Cornino, donò al borgo un dipinto raffigurante la Madonna con Bambino. Proprio questo quadro si può ammirare oggi nel cuore della chiesa, illuminata dai fasci di sole che penetrano dall’elegante rosone frontale.
Ma per innamorarsi di questi luoghi basterebbe osservare i bagli, ovvero le caratteristiche borgate che un tempo accoglievano i lavoratori delle aziende agricole, semplici costruzioni con un cortile interno quadrangolare, oppure con diversi cortili collegati tra loro, circondati dai vani abitativi e dai magazzini.
Ad abbracciare questi piccololi gioielli, custodi di storia e di tradizione, c’è il paesaggio splendido della Riserva Naturale Orientata Monte Cofano, un’area protetta istituita nel 1997 dall’Assessorato Regionale “Territorio e Ambiente” della regione. Entro i confini del parco ci sono una piccola area umida stagionale, una forra torrentizia, e diverse manifestazioni carsiche operate dall’acqua, che in superficie e in profondità ha modellato la roccia calcarea creando doline, inghiottitoi e profonde caverne.