Sri Mariamman Temple, il pių antico tempio hindu di Singapore
Il tempio indų di Sri Mariamman č il pių antico di Singapore, particolare il suo recinto adornato da statue di mucche sacre e dalla colorata torre d'ingresso.
E’ famoso soprattutto per la sua coloratissima torre d’ingresso costruita negli anni ’30 nello stile dravidico dell’India del Sud. Situato paradossalmente nel cuore di Chinatown, al 244 di South Bridge Road, lo Sri Mariamman Temple è l’edificio religioso hindu più antico di tutta Singapore.
Luogo di preghiera ma anche monumento nazionale, la sua importanza architettonica e storica ne fa una delle principali attrazioni turistiche di questa città-stato asiatica. Ogni anno, nei mesi di ottobre e novembre, il tempio ospita il Thimithi Festival durante il quale i devoti in coda lungo South Bridge Road attendono di camminare a piedi nudi sui carboni ardenti: se siete qui in quel periodo non perdetevi questo suggestivo e scenografico evento.
Edificato originariamente nel 1823 per volere di Naraina Pillai, architetto e impiegato governativo arrivato a Singapore qualche anno prima assieme a Sir Stamford Raffles, l’edificio era in legno e foglie di palma. All’interno del tempio Pillai collocò una rappresentazione della dea Mariamman, divinità venerata per la protezione contro le malattie: per i devoti il tempio divenne noto come Sithi Vinayagar, Gothanda Ramaswamy e infine Mariamman Kovil (quest’ultima parola, in lingua tamil, significa proprio tempio).
Ricostruito successivamente nel 1843, l’edificio è stato abbellito con sculture in gesso e decorazioni realizzate da abili artigiani provenienti da alcuni distretti del sud dell’India. Si ritiene però che una parte della struttura sia stata costruita a inizi anni ’60 mentre la passerella che collega l’ingresso principale al santuario risalirebbe al 1915: quella originaria, ricoperta anch’essa con foglie di palma, venne distrutta da un incendio nel 1910 e solo in seguito lo studio di architettura Swan & Maclaren progettò quella attuale.
I muri perimetrali della costruzione sono ornati con statue di mucche sacre mentre il “gopuram”, la torre d’ingresso, è abbellito con immagini di Brahma il creatore, Vishnu il protettore e Shiva il distruttore. La torre originaria, innalzata nel 1903 e decorata non così riccamente come quella di oggi, venne sostituita da un’altra nel 1925 e infine restaurata e impreziosita da sculture, incisioni e pitture dai colori sgargianti nel 1960. I suoi sei livelli (inizialmente erano tre) presentano statue di divinità e animali mitologici; ai più esperti riuscirà anche di individuare i soldati sepoy, militari indigeni dell’India sotto il governo britannico, nelle loro divise color kaki.
Fra gli interventi di ammodernamento che hanno visto protagonista il Sri Mariamman Temple ci sono anzitutto l’aggiunta di una galleria di osservazione sopraelevata che viene utilizzata soprattutto dagli spettatori durante la tradizionale “passeggiata sul fuoco” del festival annuale e quella di una dependance di tre piani sul retro del tempio. Con il suo ingresso separato su Pagoda Street, questo edificio si presenta con una elaborata facciata e ospita al suo interno un ampio auditorium attrezzato per celebrazioni di matrimoni e eventi culturali sottolineando così anche la funzione sociale della struttura. L’ultimo progetto di restauro costato 4 milioni di dollari locali risale al 2010 e ha visto una ventina di artisti giunti dall’India ridipingere una a una tutte le divinità in pietra.
Sin dalla sua nascita, questo tempio è stato utilizzato anche come rifugio per i nuovi immigrati in particolare gli indiani tamil del sud dell’India: non solo un luogo di culto ma anche un vero e proprio riparo per queste persone sino a quando non riuscivano a trovare una propria dimora e un lavoro. Nel tempio sono stati inoltre celebrati i matrimoni degli hindu: solo il sacerdote di Sri Mariamman era infatti autorizzato a celebrare le loro unioni a Singapore.
All’interno il tempio ospita una grande sala destinata alla preghiera: a impreziosirla sono colonne riccamente decorate e soffitti con affreschi che rappresentano uno schema mandala. Il santuario principale della dea Mariamman è fiancheggiato da altri due dedicati a divnitià secondarie, Rama e Murugan.
Il tempio, che una volta ogni 12 anni, in base alla tradizione hindu, viene riconsacrato, può essere visitato tutti i giorni dalle 5.30 alle 12 e dalle 18 alle 21.
Sito di riferimento http://www.smt.org.sg
Luogo di preghiera ma anche monumento nazionale, la sua importanza architettonica e storica ne fa una delle principali attrazioni turistiche di questa città-stato asiatica. Ogni anno, nei mesi di ottobre e novembre, il tempio ospita il Thimithi Festival durante il quale i devoti in coda lungo South Bridge Road attendono di camminare a piedi nudi sui carboni ardenti: se siete qui in quel periodo non perdetevi questo suggestivo e scenografico evento.
Edificato originariamente nel 1823 per volere di Naraina Pillai, architetto e impiegato governativo arrivato a Singapore qualche anno prima assieme a Sir Stamford Raffles, l’edificio era in legno e foglie di palma. All’interno del tempio Pillai collocò una rappresentazione della dea Mariamman, divinità venerata per la protezione contro le malattie: per i devoti il tempio divenne noto come Sithi Vinayagar, Gothanda Ramaswamy e infine Mariamman Kovil (quest’ultima parola, in lingua tamil, significa proprio tempio).
Ricostruito successivamente nel 1843, l’edificio è stato abbellito con sculture in gesso e decorazioni realizzate da abili artigiani provenienti da alcuni distretti del sud dell’India. Si ritiene però che una parte della struttura sia stata costruita a inizi anni ’60 mentre la passerella che collega l’ingresso principale al santuario risalirebbe al 1915: quella originaria, ricoperta anch’essa con foglie di palma, venne distrutta da un incendio nel 1910 e solo in seguito lo studio di architettura Swan & Maclaren progettò quella attuale.
I muri perimetrali della costruzione sono ornati con statue di mucche sacre mentre il “gopuram”, la torre d’ingresso, è abbellito con immagini di Brahma il creatore, Vishnu il protettore e Shiva il distruttore. La torre originaria, innalzata nel 1903 e decorata non così riccamente come quella di oggi, venne sostituita da un’altra nel 1925 e infine restaurata e impreziosita da sculture, incisioni e pitture dai colori sgargianti nel 1960. I suoi sei livelli (inizialmente erano tre) presentano statue di divinità e animali mitologici; ai più esperti riuscirà anche di individuare i soldati sepoy, militari indigeni dell’India sotto il governo britannico, nelle loro divise color kaki.
Fra gli interventi di ammodernamento che hanno visto protagonista il Sri Mariamman Temple ci sono anzitutto l’aggiunta di una galleria di osservazione sopraelevata che viene utilizzata soprattutto dagli spettatori durante la tradizionale “passeggiata sul fuoco” del festival annuale e quella di una dependance di tre piani sul retro del tempio. Con il suo ingresso separato su Pagoda Street, questo edificio si presenta con una elaborata facciata e ospita al suo interno un ampio auditorium attrezzato per celebrazioni di matrimoni e eventi culturali sottolineando così anche la funzione sociale della struttura. L’ultimo progetto di restauro costato 4 milioni di dollari locali risale al 2010 e ha visto una ventina di artisti giunti dall’India ridipingere una a una tutte le divinità in pietra.
Sin dalla sua nascita, questo tempio è stato utilizzato anche come rifugio per i nuovi immigrati in particolare gli indiani tamil del sud dell’India: non solo un luogo di culto ma anche un vero e proprio riparo per queste persone sino a quando non riuscivano a trovare una propria dimora e un lavoro. Nel tempio sono stati inoltre celebrati i matrimoni degli hindu: solo il sacerdote di Sri Mariamman era infatti autorizzato a celebrare le loro unioni a Singapore.
All’interno il tempio ospita una grande sala destinata alla preghiera: a impreziosirla sono colonne riccamente decorate e soffitti con affreschi che rappresentano uno schema mandala. Il santuario principale della dea Mariamman è fiancheggiato da altri due dedicati a divnitià secondarie, Rama e Murugan.
Il tempio, che una volta ogni 12 anni, in base alla tradizione hindu, viene riconsacrato, può essere visitato tutti i giorni dalle 5.30 alle 12 e dalle 18 alle 21.
Sito di riferimento http://www.smt.org.sg