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Racconto di viaggio attraverso Cuba ad agosto tra l’Havana e Santiago de Cuba (14 pagine)

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Trasferimento in volo da Santiago de Cuba a l’Havana

19 Agosto 2010 - Questa mattina sveglia presto.

Ore 6,15 colazione - Ore 6,50 taxi particular per aeroporto – ore 9,55 volo da Santiago a L’Havana. Il taxi particular arriva con qualche minuto di anticipo (per evitare i controlli della polizia): è una macchina degli anni 50/60, per tenere aperto il baule l’autista utilizza un pezzo di ferro; il tubo di scappamento sembra scaricare direttamente nell’abitacolo e le sospensioni devono essere ancor quelle originali.

Ma anche questo fa parte di Cuba. Arriviamo all’aeroporto di Santiago quindi alle ore 7,05 circa. Siamo in netto anticipo, per fortuna, non sappiamo neppure il perché ma il volo invece di partire alle 9,55 partirà alle 8,35 circa. Il Tupolev che ci porterà a L’Havana dimostra tutti glia anni che ha e forse qualcuno in più. Al momento del decollo l’impianto di aria condizionata crea una cortina di fumo tipo aerosol, per fortuna appena saliti di quota la nebbia svanisce. Dopo un’ora e quindici minuti circa atterriamo all’aeroporto della capitale. Per 25 CUC un taxi ufficiale ci porta all’Hotel Nacional, un albergo bellissimo, un po’ decadente ma con un fascino unico. Quando scendiamo dal taxi nel piazzale è un brulicare di auto diplomatiche (a Nicolò sembra avere riconosciuto solo bandiere di paesi africani).

Dopo avere preso possesso delle stanze ci avviamo verso il quartiere del Vedado e fare così un ulteriore visita alla città; dopo avere girovagato per un po’ sotto un sole cocente decidiamo di andare al Floridita per un Daiquiri, prendiamo quindi il Bus turistico che ci scarica in un qualche punto del centro storico, ci incamminiamo, sempre sotto il solleone verso il locale. Quando finalmente lo troviamo è pieno di turisti, ma, in soli cinque minuti riusciamo a trovare un tavolo e passiamo quindi più di un ora seduti a sorseggiare un Daiquiri e ad osservare il via vai dei turisti che entrano ed escono, il tutto accompagnato dalla musica dei soliti gruppi itineranti. Usciti dal Floridita passeggiamo ancora un po’ per la citta, Maurizio però è silenzioso, dice di non sentirsi troppo bene. Il caldo è opprimente, non concede mai una tregua. Riprendiamo il Bus turistico per tornare in albergo, ci tocca però aspettare al caldo sul bus perdipiù al sole , più di mezz’ora prima che si decida a ripartire. Maurizio sarà KO per tutta la serata e la nottata, non verrà a cena con noi in uno dei ristoranti dell’albergo, non si perderà niente di eccezionale, la cena forse è quella meno buon, per non dire scadente di tutto il viaggio. Meglio le cene Casa Tatìca.

Siamo tutti stanchi, acciaccati e Nicolò è di cattivo umore, speriamo domani sia una giornata migliore, anche perché sarà una giornata molto lunga; la partenza dell’aereo è alle 22,50 da L’Havana con arrivo previsto a Madrid alle ore 14,00 (locali), quindi nove ore di volo se si tiene conto delle sei ore di fuso orario, per poi prendere il volo per Venezia alle 16,10 con arrivo previsto alle 18,25. Speriamo tutto proceda senza intoppi.

 Pubblicato da il 28/04/2010 - 157.609 letture - ® Riproduzione vietata

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