Cerca Hotel al miglior prezzo

Viaggio in solitaria tra Dublino, Belfast e Londra in 5 giorni (6 pagine)

.

L'arrivo a Dublino: Grafton Street, parco St. Stephan Green e il Temple Bar

Venerdì 10 agosto - Gusto un ottimo caffè italiano al bar sotto casa: mi sembra più buono del solito, forse per la consapevolezza che sarà uno degli ultimi prima di un'astinenza obbligata. Finestrino semi aperto, sintonizzata sulla mia stazione radio preferita, viaggio in auto verso l'areoporto di Treviso, da cui decollerà il mio volo. Come previsto arrivo con largo anticipo, e, dopo aver visitato tutti i negozi dell'areoporto, bevuto altri due amarissimi caffè, qualche telefonata, due soste alla toilette (più per ammazzare il tempo che non per reale necessità) finalmente io ed il mio fedele trolley rosso fuoco ci imbarchiamo.

Nonostante non sia tra i primi della fila, riesco ad accaparrarmi uno dei posti migliori in aereo. Anche questo è il bello di viaggiare da soli: mentre le coppie ed i gruppi di amici sostano in piedi in mezzo al corridoio dell'aereo studiando le mille combinazioni possibili per poter sedere tutti vicini e magari riuscire pure a parlare guardandosi negli occhi per tutta la durata del viaggio (e poi chissà perchè finiscono immancabilmente per isolarsi con il proprio lettore MP3, sfogliando svogliatamente le riviste sgualcite propinate dalla compagnia aerea), il viaggiatore solitario, tra un "permesso" e uno "scusi", si accomoda velocemente sul sedile prescelto. Personalmente preferisco i posti in testa, il più possibile lontani dalla toilette e preferibilmente di corridoio, così da potersi sgranchire le gambe a piacimento ed evitare di trovarsi il viso del vicino a due centimetri dal proprio, estasiato dal nuvoloso panorama che si intravede dal finestrino.

A Dublino mi aspetta una piacevole sorpresa: un limpido sole e una tiepida brezza rendono il mio arrivo ancora più emozionante. Scendo dal pullman che in circa mezz'ora mi ha portata dall'areoporto al centro della città e mi dirigo verso il mio ostello con impaziente curiosità e, ad essere sinceri, anche un pizzico di timore. L'unica e precedente esperienza in ostello, a Londra qualche anno fa, mi aveva lasciato non pochi incubi, mitigati per fortuna dall'allegro e spensierato spirito di gruppo creato con le mie compagne di facoltà con cui condividevo la vacanza nonché parte della stanza. Ma questa volta ero completamente sola, con la sola compagnia della convinzione che l'opzione "stanza solo femminile" potesse comunque, almeno in parte, placare la mia leggera ma crescente ansia. Alla reception mi accoglie una simpatica ragazza irlandese che mi consegna la tessera della camera con un bigliettino "Room K, Bed 4". Apro con cautela la porta, lancio un'occhiata veloce e scopro che, a parte una montagna di vestiti sparsi per la stanza, non c'è traccia di alcuna altra presenza. Identifico il mio letto: le lenzuola sono pulite e anche le condizioni del bagno in comune sono accettabili. Meglio così, penso...ho tutto il tempo di farmi una doccia in privato, un lusso raro in un ostello! Nonostante la posizione centralissima dell'alloggio, riesco a prendere la direzione sbagliata e, dopo ben un quarto d'ora di cammino spedito, le case sempre più rade e la quiete crescente mi insospettiscono, così, mappa alla mano, ritorno sui miei passi e mi addentro nelle fiorite vie di Dublino.

Mi accorgo immediatamente che Dublino è una città tranquilla e relativamente piccola, a misura d'uomo insomma, e anche di donna! Mi destreggio facilmente tra le strade e mi dirigo diretta al Trinity College, attraversando l'imponente e trafficato O'Connel bridge. Non nascondo che, complici forse il clima vacanziero ed il tempo soleggiato, l'alternarsi dei suntuosi edifici e dei soffici giardini mi fanno apparire il Trinity College come il mondo ideale di qualsiasi studente ed il paragone con i ricordi del mio periodo scolastico a Padova mi suscitano un inequivocabile sentimento di invidia.
Nella rinomata Grafton Street passo in rassegna svogliatamente tutte le vetrine dei numerosi negozi di una delle vie più famose per gli acquisti a Dublino. Non mi è mai piaciuto lo shopping sfrenato nè i grandi magazzini o centri commerciali: trovo poco confortante vedere l'entrata ma non l'uscita di un negozio. Ho sempre preferito di gran lunga i piccoli negozi esclusivi, quelli in cui dall'ingresso riesci già ad avere una panoramica di tutta la collezione, quelli in cui la commessa ti saluta con un sorriso, e magari pure per nome, e, conoscendo già i tuoi gusti, ti suggerisce i capi e gli accessori più conformi al tuo stile, contribuendo attivamente così ad un notevole risparmio di tempo e soprattutto di energie.

Nonostante le mie fissazioni sullo shopping, mi lascio sedurre dall'elegante ingresso di Brown Thomas. Rimango subito catturata dall'interminabile esposizione di borse griffate, così mi aggiro famelica tra le shopping bag di Prada e le pochette di Gucci, senza trascurare le collezioni di Marc Jacobs, Balenciaga e l'intramontabile Louis Vuitton. Prima di uscire non mi lascio sfuggire una veloce incursione al corner di Joe Malone, esclusivo profumiere londinese, e ne approfitto per una consulenza sui più azzeccati mix di fragranze e perché no, per un veloce massaggio alle mani con la morbidissima crema nutriente del mio profumo preferito.

Lo shopping visivo è stato economico ma decisamente stancante, perché non concedersi un po' di relax al parco St. Stephan Green? Costeggio il laghetto facendo lo slalom tra i pedoni e i cani a passeggio finchè scorgo una panchina libera. Riscaldata dai deboli raggi di un sole che si accinge ormai a lasciare spazio all'imbrunire del tardo pomeriggio e cullata dal costante vociare di sottofondo, mi lascio rapire da Morfeo, senza oppure alcuna resistenza. E' questo è uno dei vantaggi migliori di qualsiasi viaggiatore solitario: il lusso di poter scandire a piacere il proprio tempo, improvvisare o cambiare programma all'ultimo senza fare i conti con i ritmi, le abitudini altrui e i necessari compromessi che regolano la vita in comune.

Senza particolare fretta mi avvio verso l'ostello con il proposito di rilassarmi un po' prima di uscire per cena. Il rumore sordo della serratura della porta della mia camerata è smorzato da un vivace e accogliente "Hi" della mia compagna di stanza, l'unica al momento. Si chiama Katie, è poco più giovane di me e viene da Seattle. Anche lei viaggia da sola, per la verità questo è il suo primo viaggio in solitaria ed ha scelto come meta l'Europa. Si instaura subito un particolare feeling; le propongo di passare la serata insieme, e così, davanti ad un untissimo fish&chips ed un buon bicchiere di birra in un tipico localino irlandese a Temple Bar, scopro che una mora ragazza di Padova ed una bionda ragazza di Seattle hanno in comune più di quanto immaginassi, dalla curiosità verso un mondo da scoprire ai timori legati al viaggiare da sole, dalla passione per il caffè al profumo preferito e pure alle avventure (o meglio disavventure) sentimentali!

 Pubblicato da il 27/04/2012 - 20.063 letture - ® Riproduzione vietata

24 Aprile 2024 La Giornata dello Speck Alto Adige IGP a ...

Una giornata dedicata alla gastronomia altoatesina, con protagonista lo ...

NOVITA' close