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Tour in Sicilia da Trapani a Palermo, da Agrigento a Noto, fino a Siracusa e Catania (7 pagine)

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Alla scoperta di Agrigento: Valle dei Templi stiamo arrivando!

L’indomani la sveglia suona alle 8.30, così da consentirci di raggiungere ad un orario accettabile la non certo vicina stazione ferroviaria di Palermo Notabartolo, distante una decina di minuti di treno da Palermo Centrale. Qui, presso l’autonoleggio Maggiore, ritiriamo senza problemi il bolide che ci avrebbe scarrozzato su e giù per la Sicilia nei prossimi giorni: la Panda. Usciti non senza difficoltà dal traffico di Palermo, imbocchiamo la SS121 con direzione Agrigento, la seconda tappa del nostro viaggio. Il cielo è ancora grigio e nonostante la temperatura sia gradevole ci sorge un minimo di preoccupazione per le condizioni atmosferiche dei prossimi giorni, molti dei quali da trascorrere distesi al sole in spiaggia. I 130 chilometri che ci separano da Agrigento passano piuttosto in fretta, dato lo scarso traffico ed i paesaggi collinari circostanti che ispirano diverse conversazioni.

A pranzo siamo a Porto Empedocle, una cittadina balneare distante 5/6 chilometri da Agrigento dove mangiamo due ottimi panini. Da qui percorriamo ancora una decina di chilometri fino a Realmonte e alla cosiddetta Scala dei Turchi, un’incredibile parete rocciosa a strapiombo sul mare di un colore bianco puro. Nonostante le condizioni climatiche avverse scattiamo alcune foto meravigliose per poi rintanarci nuovamente in auto a causa della pioggia. Maledicendo il cielo torniamo verso Agrigento diretti alla Valle dei Templi, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1997. Posteggiata la macchina nel parcheggio orientale al costo di 2,50 euro, accediamo al sito pagando 5 euro ciascuno grazie alla riduzione per gli under 25, mentre il biglietto intero viene 10 euro. La prima nota lieta è che ha smesso di piovere e il cielo si sta finalmente aprendo, così da mostrare in tutta la sua bellezza la valle sottostante al sito archeologico fino al mare. Il primo tempio che si nota entrando da questo ingresso è quello di Hera Lacinia, o Giunone, di cui restano il basamento granitico a 4 gradini, il colonnato settentrionale e parte del fregio, mentre la cella è totalmente crollata in occasione di un terremoto. Perfettamente conservato è invece il vicino Tempio della Concordia, la cui cella è visitabile pagando un ulteriore biglietto sul posto. Proseguendo verso ovest, dopo aver superato il bar letteralmente preso d’assalto da bande di giapponesi, si arriva ai quasi totalmente distrutti templi di Asclepio (Esculapio) e Eracle, prima che una strada carrabile divida in due il sito archeologico, dal quale bisogna quindi uscire e poi rientrare per visitarlo nella sua interezza. Nella parte ovest restano da ammirare il gigantesco, ma interamente diroccato, Tempio di Zeus Olimpio, le cui dimensioni si intuiscono osservandone un telamone, ed il Tempio di Efesto.

Col sole che ha ormai squarciato le nuvole sulle nostre teste usciamo dalla Valle dei Templi e risaliamo in auto con l’intenzione di proseguire ancora un’oretta lungo la costa verso est. Superate Palma di Montichiaro e Licata, verso le 19.30 ci fermiamo a Falconara, un minuscolo centro balneare dove adocchiamo un Bed & Breakfast a gestione familiare che ci mette a disposizione un’ampia camera matrimoniale e un bagno principesco in cambio degli ormai consueti 60 euro. Dopo una doccia raggiungiamo l’unico bar-ristorante-pizzeria del paese, che tuttavia vanta un bel castello, dove mangiamo la seconda pizza in due giorni prima che il sonno ci induca a tornare in camera.

 Pubblicato da il 22/03/2010 - 39.727 letture - ® Riproduzione vietata

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