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Tour di Valencia e dintorni: dalla Città delle Arti e della Scienza fino alla spiaggia di Denia (8 pagine)

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La visita della Ciudad de las Artes y Las Ciencias

Come se non fosse già abbastanza affascinante, alla fine degli anni ’90 Valencia è stata impreziosita dalla costruzione della Ciudad de las Artes y las Ciencias, un immenso spazio urbano di oltre 350.000 mq progettato da Santiago Calatrava nel letto del Turia. Il nostro albergo si trova vicino alla “cittadella”, che raggiungiamo in circa 15 minuti a piedi dopo un’abbondante colazione in un bar lungo la strada. Avvicinandoci lungo il Turia, tra le verdeggianti chiome degli alberi, cominciamo a vedere i sinuosi profili dei 6 componenti del sito, tutti costruiti mediante la sapiente combinazione di acciaio, cristallo e cemento.

L’impatto con la Ciudad è molto forte, data la spettacolarità e le dimensioni degli edifici che ne fanno parte e la bellezza degli enormi laghetti che si sviluppano tra loro. Da una piantina procurataci in albergo decidiamo di cominciare la visita dal Museo delle Scienze “Principe Felipe”, situato praticamente al centro della Ciudad. Nonostante il prezzo piuttosto elevato (27 euro con sconto studenti), optiamo per acquistare l’ingresso a tutte le attrattive a pagamento della cittadella che, oltre al Museo, annovera anche l’Oceanografic e l’Hemisferic. Dal piano terra dell’edificio si accede al primo piano mediante una scala mobile e si comincia la visita al Museo delle Scienze. L’allestimento museale mira ad un’esposizione didattica di alcuni concetti cardine della scienza e della fisica, illustrati mediante curiosi dispositivi tecnologici e piccoli esperimenti che hanno come protagonista lo stesso visitatore. Alcuni meccanismi sono davvero ingegnosi e non possono che lasciare a bocca aperta, mentre altri non riescono proprio ad entusiasmarci.

Un’altra scala mobile ci conduce al secondo piano dove, oltre ad un piccolo museo sulla storia della squadra di calcio del Valencia e ad un allestimento dedicato agli eroi della Marvel, trovano spazio curiosità astronomiche e perle legate alla medicina, anch’esse descritte in modo tale da coinvolgere il visitatore in prima persona. Ridendo e scherzando sono passate quasi 3 ore dal nostro ingresso nel museo, così decidiamo di scendere, mangiare un panino alla caffetteria del museo al piano terra, e metterci in coda per la proiezione del film all’Hemisferic. Quest’ultimo, le cui sembianze sono quelle di un gigantesco occhio umano che si erge al centro di una piscina, è infatti un ultramoderno cinema IMAX nel quale vengono proiettati ogni giorno diversi film della durata di poco meno di un’ora ciascuno. Per evitare sovraffollamento, al momento dell’acquisto del biglietto occorre scegliere titolo e orario di proiezione del film; nella fattispecie, abbiamo optato per un documentario sul mondo sottomarino con inizio alle ore 14.00.

All’ingresso, oltre agli occhialini, è possibile richiedere un paio di cuffie con le quali sentire la traduzione in italiano o in inglese del film, proiettato in spagnolo. L’interno dell’Hemisferic è spettacolare, con una tribuna molto ripida, ideale per favorire la visuale, e comode poltroncine che allietano l’ora scarsa della durata del film. L’esperienza è da provare e soddisfa entrambi. Usciti dal cinema saliamo all’Umbracle che, oltre a rappresentare un punto di vista privilegiato sul resto della cittadella, è caratterizzato da linee architettoniche molto particolari ed accoglie decine di specie vegetali. Superato l’avveniristico ponte carrabile che attraversa la Ciudad, anch’esso progettato da Calatrava, osserviamo dall’esterno l’Agora ed entriamo all’Oceanografic, l’acquario con la maggiore varietà di specie al mondo. Suddiviso in 10 sezioni, ognuna delle quali dedicata ad uno specifico habitat, l’Oceanografic presenta anche un delfinario, presso il quale abbiamo la fortuna di assistere ad un bello spettacolo nel quale delfini e istruttori danno vita a spettacolari coreografie a ritmo di musica.

Tra le maggiori suggestioni del parco spiccano il tunnel di 70 metri letteralmente immerso in una vasca piena di squali, mante e decine di altre specie subacquee e l’enorme voliera dove entrare in contatto con centinaia di pennuti colorati. Verso le 19.00, stremati ma appagati da oltre 8 ore di visita, facciamo rientro in albergo per una doccia e un po’ di riposo. Per cena ci rechiamo a Plaza de la Reina, il luogo migliore di Valencia per gustare appetitose tapas a prezzi non troppo alti. In particolare scegliamo la tapineria chiamata “Pico Fino”, dove ogni piattino costa sui 5 euro ed il servizio è simpatico oltre che efficiente.

 Pubblicato da il 23/04/2011 - 63.883 letture - ® Riproduzione vietata

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