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Nagano, sciare in Giappone e visita al tempio Zenko-ji

Nagano, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Nagano dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Nagano, il capoluogo dell’omonima prefettura circondata dalle montagne di Nagano-ken, è un’interessante città di quasi 400.000 abitanti situata nella parte centrale dell’isola di Honshu, alla confluenza tra i fiumi Sai e Chikuma. La fondazione dell’insediamento avvenne nel periodo Kamakura attorno al magnifico tempio Zenko-ji, che costituisce tuttora la sua principale attrattive e attira ogni anno oltre quattro milioni di visitatori da tutto il mondo. Nagano fu al centro dell’attenzione globale quando, nel 1998, ospitò le Olimpiadi Invernali, una vetrina che ha consentito alla città di lanciare il proprio marchio in ambito internazionale aprendosi ulteriormente al turismo. Tuttavia, dopo il breve periodo di fama legato all’evento, Nagano è tornata ad essere una cittadina raccolta, estremamente vivibile, anche se con un pizzico di mondanità in più. Nagano, inoltre, costituisce un importante snodo dei trasporti non solo a livello regionale, ma anche in ottica nazionale, con aerei, treni e autobus che la collegano alle principali località turistiche del paese.

L’assetto urbanistico di Nagano a pianta a scacchiera si è sviluppato intorno al tempio Zenko-ji, che domina il centro cittadino da nord. Chuo-dori dal tempio si dirige a sud, percorrendo un breve tratto a zig zag prima di raggiungere la stazione JR di Nagano, che dista circa 1,8 chilometri da tempio; pare che i progettisti della rete viaria ritenessero lo Zenko-ji sacro a tal punto da non poter essere raggiunto direttamente.

L’attrattiva principale di Nagano è senza dubbio il magnifico Zenko-ji, un tempio fondato nel VII secolo che ospita l’Ikko-Sanzon, ritenuto la prima immagine buddhista giunta in Giappone, in quanto sbarcata nel 552 d.C. dalla Corea. L’immagine ha una storia complessa, è stata oggetto di dispute, è stata persa, ritrovata ed infine collocata all’interno del tempio. Non aspettatevi però di poter vedere l’originale, che si dice non sia mai stata vista neanche da 37 generazioni di imperatori, ma accontentavi della copia esposta al pubblico ogni sette anni.

L’immensa popolarità dello Zenko-ji deriva in parte dall’accoglienza liberale riservata ai fedeli di tutte le sette buddhiste, donne comprese; i sacerdoti officianti, infatti, appartengono a entrambi i sessi. Il sito originario del tempio era ubicato a sud della sede attuale, vicino al luogo in cui oggi corre la trafficata via commerciale Nakamise-dori; l’antico edificio venne distrutto ben undici volte dal fuoco propagatosi dalle case e dalle botteghe vicine, e fu ricostruito ogni volta grazie a donazioni inviate dai fedeli da ogni angolo del Giappone, mentre successivamente lo shogunato di Tokugawa decretò che il tempio venisse trasferito nella più sicura sede odierna. Il tempio attuale risale al 1707 ed è stato dichiarato patrimonio nazionale dal governo di Tokyo.

I visitatori salgono al tempio da Nakamise-dori e attraversano le imponenti porte di Nio-mon e Sanmon. Nell’Hondo, la sala principale, l’immagine dell’Ikko-Sanzon è conservata in un’arca a sinistra dell’altare centrale, dietro una tenda ricamata con il motivo di un drago; a destra dell’altare i visitatori possono scendere una scalinata che li conduce all’Okaidan, una galleria buia che simboleggia la morte e la rinascita e dà accesso al punto più vicino all’immagine nascosta. Il consiglio è quello di giungere al tempio subito dopo l’apertura per assistere alla funzione religiosa del mattino e all’ojuzu chodai, durante la quale il sacerdote o la sacerdotessa tocca con il sacro rosario buddhista le teste dei fedeli che attendono inginocchiati in fila.

Terminata la visita allo Zenko-ji, ci si potrà dedicare all’esplorazione dei restanti interessanti siti di Nagano, molti dei quali connessi alla meravigliosa esperienza delle Olimpiadi. Nel corso dei Giochi Olimpici Invernali del 1998 una delle principali attrattive è stata l’avveniristica pista per il pattinaggio di velocità, che oggi ospita un museo dedicato alle Olimpiadi con mostre relative ai giochi. Vi sono esposte fotografie, medaglie, la fiaccola originale e le uniformi da gara degli atleti; i visitatori possono anche assistere ad alcuni video relativi a precedenti edizioni dei Giochi e fare un giro su un divertente dispositivo che simula una discesa in bob. La migliore esperienza che si possa fare all’M-Wave, benché costosa, consiste nel provare la pista di pattinaggio, sulla quale si sono assegnate alcune delle medaglie più significative della manifestazione del 1998.

Per quanto riguarda le feste e le manifestazioni che ogni anno si tengono a Nagano, ricordiamo: il Gokaicho Matsuri, che si tiene ogni sette anni dai primi di aprile a metà maggio, durante il quale viene esposta una copia della sacra immagine del Buddha che richiama a Zenko-ji cinque milioni di pellegrini; e l’Enka Taikai, la festa dei fuochi d’artificio, arricchita dalla presenza di numerose bancarelle gastronomiche che si tiene il 23 novembre.

Il clima di Nagano è più rigido rispetto alla maggior parte delle altre città del Giappone, con estati miti e inverni piuttosto freddi che consentono il regolare svolgimento della stagione sciistica. In gennaio i valori oscillano tra -5 e 3 gradi, mentre in agosto si sale fino a raggiungere massime prossime ai 30. La piovosità è inferiore alla media nazionale, con le precipitazioni che difficilmente superano i 1.000 mm di pioggia nell’arco di un anno. In inverno, da dicembre a febbraio, cade spesso la neve anche in città.

L’aeroporto più vicino alla città è il Matsumoto Airport, collegato tramite un’efficiente rete di autobus al centro. Dalla stazione di Tokyo partono ogni ora due treni shinkansen per Nagano, distante un’ora e mezzo dalla capitale. La linea JR Shinonoi mette in comunicazione Nagano con Matsumoto (30 minuti) e Nagoya (3 ore). Date le dimensioni non eccessivamente grandi della città, gli spostamenti tra le varie attrattive del centro possono tranquillamente avvenire a piedi o in bicicletta.
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