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Thimphu: visitare la Capitale del Bhutan, cosa vedere e sapere

Thimphu, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Thimphu dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Con una popolazione di poco inferiore ai 100.000 abitanti, Thimphu è, oltre che la capitale, anche la città più grande e popolosa del Bhutan. L’agglomerato urbano è situato sulle colline occidentali della valle del Wang Chu, ad un’altezza di oltre 2.300 metri sul livello del mare. La rapida urbanizzazione degli ultimi anni ha accresciuto notevolmente le dimensioni dell’insediamento, principale polo economico e politico dello stato. Una particolarità è legata al fatto che Thimphu è l’unica capitale al mondo dove non esistono semafori, dal momento che, dopo il tentativo da parte delle autorità locali di installarne qualcuno, la popolazione protestò giudicandoli impersonali ed esigendo che venissero rimossi. Vi lasciamo immaginare quindi le condizioni del traffico, regolato esclusivamente dalla teatrale gestualità dei vigili in guanti bianchi, vere e proprie istituzioni del paese che quasi nessun turista lascia sfuggire all’obbiettivo della propria macchina fotografica.

Diversi ritrovamenti archeologici lasciano intendere che la zona di Thimphu doveva essere abitata già nel 2.000 a.C., quando popolazioni nomadi vi soggiornavano per cacciare. L’influenza del buddhismo, che si cominciò a diffondere tra la popolazione a partire dal II secolo d.C., fu importantissima sulla città, che vede ancora la presenza di incantevoli templi e di antichi monasteri. Divenuta capitale del Bhutan nel 1961, Thimphu ospita il governo all’interno di Tashi Chhoe Dzong, un monastero-fortezza eretto nel XIII secolo a nord del centro.

La principale direttrice della città è Norzin Lam, la strada che attraversa il centro passando davanti ai maggiori alberghi ed alla graziosa Piazza dell’Orologio, il cuore di Thimphu. A differenza di altre località, a Thimphu le attrattive non sono interamente concentrate intorno alla piazza principale, ma si trovano raggruppate anche nella zona settentrionale, dove si ergono lo dzong (fortezza-monastero), la biblioteca, la scuola di pittura ed il museo del folklore, e nel quartiere periferico di Motithang, su una collina che domina tutta l’area circostante.

Trashi Chhoe Dzong è, come già evidenziato in precedenza, una delle attrattive simbolo della capitale del Bhutan. Il sito, costruito sulla sponda occidentale del Wang Chhu, non sovrasta la valle o la città come una vera e propria fortezza ma, al contrario, le sue meravigliose proporzioni e la modesta collocazione gli conferiscono una notevole magnificenza. La struttura esterna è alta due piani e si presenta rivestita da un sottile strato di intonaco, mentre ai quattro angoli si ergono torri di tre piani dai tetti rossi e dorati che si sporgono all’esterno sopra le mura. A differenza della maggior parte degli altri dzong, le pareti esterne presentano parti costituite da blocchi di granito finemente lavorati. Da ormai svariati decenni, all’interno del complesso si trova la sede del Segretariato, della sala del trono e di altri uffici del re, oltre che del Ministero degli Interni e di quello delle Finanze.

Altri monumenti molto diversi da loro, ma accomunati dall’essere per ragioni diversi tutti simboli di Thimphu sono: il National Memorial Chorten, un grande chorten commemorativo in stile tibetano costruito nel 1974 in memoria del terzo re, Jigme Dorji Wangchuck; il SAARC Building, un grande palazzo in stile bhutanese costruito negli anni ‘90 sulla sponda orientale del fiume per ospitare una riunione di capi di stato di vari paesi dell’Asia meridionale mermbri della SAARC (South Asia Association for Regional Co-operation); il Changlimithang Stadium, lo stadio nazionale, nei pressi del quale sorgono il campo di tiro con l’arco, un grande stadio di calcio, un campo da basket e diversi campi da tennis e squash; ed il Changangkha Lhakhang, un antico tempio arroccato su un crinale fuori poco fuori dall’abitato.

A testimonianza dell’elevato grado culturale raggiunto da Thimphu negli ultimi anni vi sono il National Institute for Zorig Chusum, chiamato comunemente “painting school” in quanto mette a disposizione di studenti provenienti da tutto lo stato un corso di quattro/sei anni che fornisce una preparazione artistica completa, ed il National Institute of Traditional Medicine, una delle strutture più particolari della città, all’interno della quale si preparano medicinali a base di erbe officinali ed altri preparati. Come se non bastasse in giro per la capitale sono disseminati diversi interessanti musei, come il Folk Heritage Museum, il “Museo delle Tradizioni Popolari”, ospitato da un edificio realizzato in fango pressato e legno a imitazione delle tipiche abitazioni rurali bhutanesi, ed il National Textile Museum, adibito alla divulgazione delle tecniche dell’arte locale della tessitura. In questo ideale percorso tra i siti culturali di Thimphu possiamo inserire a pieno titolo anche la National Library, istituita nel 1967 per conservare antichi testi in lingua dzongkha ed in tibetano.

Molti turisti sono concordi nel definire il tradizionale mercato del fine settimana una delle attrattive più interessanti e curiose di Thimphu. A partire dal giovedì sera e fino a domenica ambulanti provenienti da tutta la regione animano le sponde del Wang Chhu immediatamente a nord del Changlimithang Stadium con bancarelle imbandite, a seconda della stagione, da prodotti alimentari di ogni genere, tra i quali frutta, verdure, carni e formaggi. Tra un banchetto e l’altro, odori e sapori stimoleranno i vostri sensi in maniera sublime, invogliando anche il visitatore più reticente a provare qualche prelibatezza bhutanese. Per trascorrere un pomeriggio all’aria aperta all’interno della capitale non c’è niente di meglio della Motithang Takin Preserve, dove si trovano diversi esemplari di takin, l’animale nazionale del Bhutan.

Pur trovandosi alla stessa latitudine di Miami e del Cairo, Thimphu ha un clima ben diverso da quello delle altre due metropoli a causa dell’altitudine, che mantiene le temperature su valori abbastanza bassi. In gennaio i valori oscillano mediamente tra -3 e 12 gradi, anche se non sono rare nottate a -7/-8 gradi. In estate le massime superano di qualche grado i 20 gradi mentre le minime difficilmente scendono al di sotto dei 15. E’ comunque da evitare il soggiorno tra metà maggio e metà settembre, quando i monsoni rovesciano sulla città abbondanti precipitazioni.

Prima che, nel 1962, fosse completata la nuova strada, per raggiungere la capitale da Phuentsholing erano necessari circa dieci giorni; ora sono sufficienti sei ore. Per il resto, una volta atterrati all’unico scalo del paese, l’aeroporto di Paro, si può prendere un taxi o noleggiare una macchina per raggiungere Thimphu, distante 53 chilometri ed un paio d’ore di auto. Per muoversi in città il mezzo migliore sono senza dubbio le proprie gambe, con le quali si eviteranno gli improvvisi ingorghi frutto della mancanza dei semafori.
Cortesia immagini: http://www.bhutanvisit.com
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