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San Giovanni d'Acri (Akko), sulle tracce dei Cavalieri Templari

San Giovanni d'Acri, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. San Giovanni d'Acri dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

  • Tunnel dei Cavalieri Templari
  • Moschea di Al-Jazzar
Sorta su una sottile lingua di terra affacciata sul mare della Galilea occidentale, San Giovanni d’Acri (Akko in ebraico) è un’incantevole cittadina dove il tempo sembra essersi fermato a quasi un millennio fa, quando a visitarla fu Marco Polo diretto in Oriente. Esili minareti, stradine acciottolate, imponenti bastioni e volte sotterranee si susseguono senza soluzione di continuità nella parte più antica della città, inserita dall’UNESCO nella lista del Patrimonio dell’Umanità nel 2001. A conferire un fascino particolare ad Akko è anche l’atmosfera familiare e autentica che si è preservata a discapito del turismo di massa, disdegnato dall’amministrazione locale, che ha scelto un approccio più modesto nei confronti dell’insediamento, lasciando i suoi edifici alle famiglie piuttosto che cederli a strutture recettive ed il suo suq (mercato) ai pescatori invece che ai venditori di souvenir.

Abitata già durante il Medio Regno, intorno al 2.000 a.C., Akko vanta una storia ricca di eventi importanti, nella quale fatti della tradizione mitologica si mescolano a situazioni realmente accadute. Fin dalla fondazione, la città si connotò come uno dei porti più importanti della regione, al punto che, nel 333 a.C., Alessandro Magno decise di costruirvi una zecca rimasta in funzione per più di 600 anni. Fino all’arrivo dei crociati il controllo della città fu in mano agli Omayyadi, ma nel 1291 le milizie europee dovettero a loro volta ritirarsi dinanzi all’avanzata dei mamelucchi, che assediarono le mura di Akko con un esercito sterminato mettendo in fuga buona parte della popolazione e aprendo una fase di profonda crisi durata quasi 450 anni. La rinascita di Acri avvenne verso la fine del XVIII secolo, quando anche Napoleone tentò di conquistarla venendo tuttavia sconfitto dai musulmani; a partire dal 1917, con la conquista inglese della Palestina, la città fu oggetto di ingenti flussi migratori ebraici.

La prima cosa che balza agli occhi giungendo ad Acri sono le imponenti mura che abbracciano la Città Vecchia e le sue magnifiche porte. La cinta muraria ed il fossato scavato ai suoi piedi dividono la parte più antica di Acri, quella popolata in prevalenza dagli arabi, dai quartieri moderni, estesi in maniera piuttosto disordinata verso nord e abitati solo ed esclusivamente da cittadini ebrei. Lungo le mura orientali di Al-Jazzar, così chiamate in onore del sovrano che seppe ridare lustro alla città nel suo momento storico più difficile, spicca la Burj al-Kuraijim, anche nota come Torre del Vigneto o Fortezza Britannica, mentre a nord-est svetta il Burj al-Kommander, il tozzo torrione da dove parte la Passeggiata delle Mura di Terra. Da qui si gode di una vista fantastica sull’intera baia fino ad Haifa, oltre che sulle due porte più belle della città: la Porta di Terra, risalente al XII secolo, e la Porta di Mare, l’unico modo per accedere al centro provenendo dal porto.

L’elemento più significativo dello skyline urbano della Città Vecchia è senza dubbio la Moschea di Al-Jazzar, chiaramente distinguibile dall’enorme cupola verde e dall’esile minareto. Il complesso, costruito nel 1781 secondo i classici canoni turco-ottomani, accoglie le spoglie di Al-Jazzar e del suo figlio adottivo, nonché successore, Solimano, ed è in gran parte rivestito da marmi policromi intarsiati. Dalla moschea ci si può incamminare verso la cima della Cittadella di Akko, la zona dove durante le Crociate si insediarono i Cavalieri Templari, preceduta dall’interessante Museum of Underground Prisoners, che racconta la storia degli ebrei catturati durante il Mandato britannico a causa della loro resistenza al governo inglese.

Oltre il museo si estende la fantastica Cittadella, fondata dai crociati nel XIII secolo, ma successivamente ampliata e modificata dai turchi 5 secoli dopo. Le prime cose da visitare sono le Sale dei Cavalieri, spettacolari saloni sotterranei dal soffitto voltato un tempo utilizzate come sede del quartier generale degli Ospitalieri o dei Cavalieri di San Giovanni. Pur essendo state distrutte dai mamelucchi, come del resto quasi tutto il nucleo templare di Akko, le Sale dei Cavalieri emanano ancora un fascino notevole e sono spesso teatro di concerti e rappresentazioni di diverso genere, tra cui l’annuale Akko Fringe Theatre Festival. Tornando in superficie si può accedere al Refettorio, accanto al quale parte una scala che porta alla fognatura sotterranea, l’ultima disperata via di fuga in caso di assedio.

Non distante dal cortile del Refettorio c’è il Treasures in the Wall Museum, un museo inaugurato di recente in un luogo spettacolare all’estremità nord-orientale della Città Vecchia che espone alcuni interessanti documenti in prevalenza ottocenteschi. A seguire non si può non visitare l’Hammam al-Pasha, il Bagno Turco costruito all’interno dei bagni pubblici voluti da Al-Jazzar verso la fine del XVIII secolo e rimasti in funzione fino a metà del secolo scorso, dopo il quale si trova l’Okashi Art Museum, una galleria d’arte incentrata sulle tele del noto pittore israeliano Avshalom Okashi (1916-1980), che a San Giovanni d’Acri visse i suoi ultimi anni. Uscendo dal museo e allontanandosi dalla Cittadella dei Cavalieri Templari si arriva al variopinto suq di Akko, una poesia di odori, colori e sapori dove si vende di tutto. Molte bancarelle bollono per tutto il giorno grandi quantità di hummus, ma altrettante sono quelle che offrono pesce fresco appena pescato. Ai piedi dei pittoreschi banchetti giacciono venditori ambulanti che urlano per promuovere le qualità della loro frutta stesa in bella vista sulla strada, mentre anziani spingono faticosamente carretti stracolmi di mercanzie e bambini si rincorrono in qua e in là.

Al di fuori della Città Vecchia spicca il porto, ancora animato da un incessante viavai di persone e merci. Se volete farci un salto, l’orario migliore per visitarlo è al mattino presto, quando si possono scorgere le barche dei pescatori di rientro in porto per scaricare il pescato della notte. Non lontano dal faro c’è invece il magnifico Tunnel dei Templari, un cunicolo sotterraneo che collegava l’enorme Khan al-Umdan, ovvero la “Locanda dei Pilastri”, al porto. L’edificio in questione era uno dei palazzi di riferimento dei cavalieri, un caravanserraglio dalla vasta struttura a due piani in grado di ospitare sia uomini che cavalli.

Trovandosi sulla costa, il clima è caldo per tutto l’anno, ma non torrido come nell’entroterra. D’estate, infatti, le temperature oscillano in media tra 31 e 24 gradi, mentre d’inverno i valori scendono fino ad attestarsi tra 17 e 10 gradi. Le precipitazioni, quasi del tutto assenti a partire da maggio e fino ad ottobre inoltrato, sono invece relativamente abbondanti durante l’inverno, dato che tra novembre e aprile cadono all’incirca 500 mm di pioggia, di cui più di 300 nel solo periodo compreso tra l’inizio di dicembre e la fine di febbraio. Il consiglio è di privilegiare le cosiddette mezze stagioni, primavera e autunno, quando le temperature sono gradevoli, le precipitazioni scarse e il numero di turisti inferiore rispetto ai mesi estivi.

Lo scalo aereo più vicino è l’Aeroporto Internazionale Namal HaTe'ufa di Haifa, distante meno di 15 chilometri da San Giovanni d’Acri e collegato quotidianamente a Tel Aviv. Una volta atterrati, il modo migliore per raggiungere Akko è in treno, percorrendo la linea ferroviaria costiera e impiegando all’incirca 25 minuti a coprire la distanza che separa le due città. In alternativa ci sono gli autobus, tenendo presente che la stazione dei bus di Acri si trova ad una ventina di minuti di cammino dai confini della Città Vecchia, o gli sherut, una sorta di taxi-van disponibile a prezzi modici.
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 Pubblicato da - 31 Dicembre 2011 - © Riproduzione vietata

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