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Varanasi (India), viaggio nella cittą di Shiva, luogo sacro degli Induisti

Varanasi, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Varanasi dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Varanasi, la città di Shiva, situata sulle sponde del sacro Gange, è uno dei luoghi più sacri di tutta l’India. I pellegrini hindu vi giungono per bagnarsi nelle acque del fiume, un rituale che purifica da tutti i peccati, e la città è anche un luogo propizio dove morire: chi spira qui si assicura la liberazione dal ciclo delle rinascite e l’immediato accesso al paradiso hindu. E’ dunque un luogo magico, dove i riti più intimi relativi alla vita e alla morte avvengono sotto gli occhi di tutti lungo i famosi ghat della città; ed è proprio il fatto di poter facilmente assistere alle pratiche rituali di un’antichissima tradizione religiosa che attira così tanti visitatori a Varanasi.

In passato la città fu nota con i nomi di Kashi e Benares, ma la sua denominazione attuale non è altro che il recupero di un nome antichissimo che indica la posizione della città tra due fiumi, il Varuna e l’Asi. Per oltre duemila anni Varanasi è stata un centro di cultura e di civiltà, potendo vantare la pretesa di essere una delle più antiche città del mondo tuttora abitate. Lo stesso Mark Twain, capitato da queste parti durante un ciclo di conferenze, dovette pensarla così dal momento che descrisse al mondo una “Benares più vecchia della storia e della tradizione stessa, persino più antica della leggenda, e che pare due volte più vecchia di tutte queste realtà messe assieme”. Il centro storico ha in effetti conservato un’atmosfera d’altri tempi, ma sono comunque pochi gli edifici che risalgono a più di due secoli or sono, a causa delle scorrerie degli invasori musulmani e alla smania distruttiva di Aurangzeb.

La principale attrattiva turistica di Varanasi sono i suoi ghat che si susseguono numerosi per un lungo tratto della sponda occidentale del Gange. Quasi tutte queste scalinate che portano al Gange sono usate per le abluzioni rituali, ma esistono anche alcuni “ghat per la cremazione” dove si bruciano i corpi dei defunti. Il momento più indicato per la visita ai ghat è il tramonto, quando il fiume è avvolto da una luce magica ed i pellegrini vi affluiscono per offrire una puja al sole che tramonta. Varanasi può vantare oltre un centinaio di ghat, ma quello di Dasaswamedh è senza dubbio quello più adatto per iniziare la visita della zona. Anche la breve gita in barca dal Dasaswamedh al Manikarnika Ghat può costituire un’ottima introduzione alla vita sul fiume; in alternativa, e se il livello delle acque è basso, si può semplicemente passeggiare da un ghat all’altro. In questo modo potrete stare in mezzo alla moltitudine di persone che si recano sulle sponde del Gange non soltanto per il bagno rituale, ma anche per praticare lo yoga, offrire benedizioni, acquistare il paan, vendere fiori, farsi fare un massaggio, oppure ancora giocare a cricket, nuotare, radersi e fare del bene al proprio karma dando l’elemosina ai mendicanti. Se non avete molto tempo da dedicare alla visita dei ghat, cercate quantomeno di vedere Asi Ghat, Tulsi Das Ghat, Bachraj Ghat, Shivala Ghat, Dandi Ghat e Hanuman Ghat, alcuni tra quelli più suggestivi.

Il tempio sacro più importante della città è dedicato a Vishveswara, il dio Shiva come Signore dell’Universo. Fu costruito, nelle forme attuali, nel 1776 da Ahalya Bai di Indore e gli 800 kg d’oro con cui furono rivestite le sue torri, e da cui deriva il nome popolare del tempio, furono fornite dal maharaja Ranjit Singh di Lahore una cinquantina d’anni dopo. L’accesso al tempio è vietato ai non hindu, ma si può comunque dare un’occhiata all’edificio dall’ultimo piano della casa di fronte. Vicino al Tempio di Vishwanath si trova il Gyan Kupor Well o “pozzo della conoscenza”: anche se l’acqua del pozzo è protetta da un robusto schermo, i fedeli ritengono che bevendola si possa raggiungere un più elevato grado di spiritualità; pare inoltre che nel pozzo si trovi il linguaggio di Shiva, trasferito da un tempio più antico e nascosto qui per proteggerlo da Aurangzeb.

Un altro tempio molto conosciuto è il Tempio di Durga, comunemente noto con il nome di Monkey Temple per le numerose e vivaci scimmie che ne hanno fatto la loro casa. Questo piccolo edificio, costruito nel XVIII secolo da una maharani bengalese e dipinto di rosso con l’ocra, è un tipico esempio di stile nagara dell’India del Nord ed è ornato da un sikhara a molti piani. Pochi passi a sud del Tempio di Durga si erge il moderno tempio in marmo di Tulsi Manas, costruito nel 1964 in stile sikh ara. Le sue pareti sono decorate da rilievi con versetti e scene tratte dal Ram Charit Manas, ovvero la versione in hindi del Ramayana. Non molto lontano dai due templi si incontra la Benares Hindu University, una delle numerose testimonianze che attestano il valore culturale di Varanasi. Con una passeggiata di una trentina di minuti partendo dagli ingressi dell’università si raggiunge il nuovo Tempio di Sree Vishwanath che fu progettato dal pandit Malaviya e costruito grazie ai mezzi della facoltosa famiglia di industriali Birla. Sulla sponda opposta del fiume si trova invece il forte di Ram Nagar, una struttura risalente al XVII secolo, antica residenza del maharaja di Benares.

Grazie alla sua vicinanza al tropico del Cancro, Varanasi gode di un clima particolarmente gradevole, con una temperatura media annuale intorno ai 20 gradi. I mesi migliori per visitare la città sono ottobre, novembre, febbraio e marzo, quando le giornate sono miti, asciutte ed il cielo quasi sempre terso; in dicembre e gennaio il freddo e la nebbia possono invece arrecare qualche fastidio. Aprile e maggio sono mesi torridi, con massime al di sopra di 40 gradi che preludono all’arrivo del monsone che, a partire da giugno, porta piogge torrenziali ed un alto tasso di umidità relativa.

Il Babatpur Airport è situato 22 chilometri a nord-ovest della città ed è servito da autobus che partono dal Vaibhav Hotel, nel Cantonment. La fermata degli autobus di Varanasi è situata poche centinaia di metri a nord-est della stazione ferroviaria di Varanasi Junction, la più importante della città, un luogo molto tranquillo anche se privo di indicazioni in inglese. Non tutti i treni in servizio tra Delhi e Calcutta fermano alla stazione di Varanasi Junction, ma quasi tutti fanno una sosta al Mughalserai, 12 chilometri a sud della metropoli, che dista da quest’ultima 45 minuti in autobus. I trasporti urbani sono spesso congestionati dall’ingente mole di traffico che attanaglia le principali arterie carrabili del centro e della periferia.
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 Pubblicato da - 07 Giugno 2012 - © Riproduzione vietata

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