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Libia: il fascino del Sahara passando da Ghadames, il Fezzan, fino al vulcano Waw al Namus

Libia, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Libia dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Sahara, una parola che in arabo significa solitudine, ma che nell'immaginario del viaggiatore acquista il signifcato di avventura. Ci sono poche regioni al mondo come questa, poche mete che possono lascianre una luce particolare negli occhi di coloro che l'hanno visitata, e ci sono pochi luoghi così intensi di emozioni che segnano l'anima di una tale, incolmabile nostalgia.
Visitare il Sahara è sempre un impresa non facile, che richiede costi e sacrifici, ma chi ha la forza di osare, non potrà poi rimanere deluso del suo investimento, ed anzi, penserà subito a cercare altre risorse per provare ancora una volta l'esperienza profonda del deserto.

Ghadames è un luogo che s'affaccia sul deserto ed è anche partrimonio Unesco dell'umanità. La città vecchia, ormai abbandonata per le costruzioni moderne fornite dal Colonnello Gheddafi, è un luogo magico, che sembra fermo in un epoca diversa, lontana. La città era divenuta quasi un alveare, tale è l'unione delle abitazioni che in questo modo hanno protetto per secoli gli abitanti dal grande caldo sahariano. Nota per il turista: esplorare le viuzze è una esperienza eccitante e, se non avete sufficienti rullini o schede di memoria, statene certe che cercherete in tutti i modi di procurarvene, anche se con costi elevati!

Il vero deserto, l'Erg inizia nella zona di Sebha e Murzuq, dove convergono l'Erg di Ubari e appunto l'Erg di Murzuq. L'Erg coincide con il nostro immaginario di deserto: una distesa gigantesca di dune modellate dal vendo, che possono raggiungere un altezza di 200-300 m. A Murzuq si può vistare un fortino italiano, ben conservato e dal colore arancione acceso che contrasta con il blu del cielo. Ma è la zona di Ubari che regala le emozioni più forti del deserto: dispersi in mezzo alle dune di sabbia gigantesche 22 laghi. la cui origine è parzialmente ancora un mistero, offrono scenari idilliaci in mezzo alla desertica solitudine. Dopo ore di viaggio nella sabbia appaiono improvvise queste oasi, con palme e acque cristalline, tali da lasciarvi attoniti e increduli.
Recentemente la falda acquifera si è abbassata e alcuni laghi tendono purtroppo a seccarsi, come l'oasi di Mandara. Il lago di Ubari e quello di Gabroun godono di ottima salute e sono dei luoghi idonei per incontrare i commercianti Tuareg con i loro mercatini improvvisati ma genuini.

Lasciando il Fezzan si può proseguire (ovviamente con i fuoristrada 4x4) verso est in direzione di una località ricca di fascino ma poco conosciuta: il vulcano Waw al Namus. Mentre vi recherete fin quasi al centro del Sahara, in una delle località tra le più disagevoli da raggiungere, vi chiederete appuntio per quale ragione state facendo una tale, polverosa fatica. Ma la risposta arriva all'improvviso, quando la sabbia diventa nera in un paesaggio surreale tra distese di piccole barcane nere e miraggi tutt'intorno, che vi accompagneranno per chilometri fino all'orlo dell'abisso. Qui, con il vento incessante che cancella ogni pensiero, contemplerete la magnificenza del vulcano: una nera caldera, profonda 100 metri, larga più di 3 chilometri con al centro un cono vulcanico striato e rossiccio , suggellato due laghi blu cobalto che, circondati da verdi canne e palme, aggiungono un contrasto cromatico davvero mozzafiato.

Arrivati fin qui potete decidere di proseguire, anche se la pista diventa difficilissima. Poche guide esperte riescono a superare indenni il terribile fesh-fesh una sabbia polverosa che tende ad insabbiare quasiasi mezzo l'attraversi. Ma il paesaggio è meraviglioso, e si possono incontrare resti di guerra, come un camion e un aereo italiano, lasciati laggiù in mezzo al deserto da decenni.
Se savete superato il l'insidie del fesh-fesh vi attende una delle zone più belle del Sahara: l'Erg di Rebianah. Qui il deserto è accecante ma solcato da cordoni di dune color pastesso che sinuose si perdono fino all'orizzonte. Da qui sembra davvero di essere su di un altro pianeta e le emozioni che si provano non possono essere racchiuse da fotografie e filmati. Il loro struggente ricordo rimarrà comunque per sempre registrato nel vostro cuore.
Da qui poi, si può proseguire verso le oasi di Tazerbo o Kufra e da qui tornare indietro verso il nord della Libia.

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