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Campello sul Clitunno (Umbria): la visita al borgo e alle storiche fonti

Campello sul Clitunno, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Campello sul Clitunno dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Situato a 10 km a nord di Spoleto e facente parte della provincia di Perugia, Campello sul Clitunno beneficia di una base territoriale la cui conformazione geofisica reca una caratteristica speciale, le Fonti del Clitunno, alimentate da sorgenti attive nel sottosuolo che emergono da naturali intercapedini rocciose attraverso le polle del fondale, così da formare un laghetto di rara limpidezza.

Intorno a esso spicca la viva vegetazione composta da coreografici salici piangenti e sontuosi pioppi, in breve un locus amoenus oggi suggestivo e anticamente oggetto di autentica contemplazione da parte di poeti, pittori e scrittori quali Virgilio e Carducci (autore della poesia Alle fonti del Clitunno).

Il nome della cittadina deriva dal primigenio nucleo, un castello edificato nel 921 dal barone di Borgogna sulla sommità di un colle a oltre 500 metri d'altitudine. Divenuto feudo in epoca tardo-medievale e successivamente comune a partire dal XVI secolo, oggi Campello conta 57 abitanti concentrati in 50 metri quadrati, ma risulta incredibile come un così piccolo anfratto urbano possa contenere un ingente bagaglio culturale fatto di tesori architettonici unici.

Non si può che cominciare dal glorificare il Tempietto del Clitunno, di fattura latina, poggiante su un alto basamento con porta centrale e vestibolo dotato di due pilastri laterali e quattro colonne concepite per sostenere cornicione e timpano. Si tratta di un monumento dichiarato Patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO e per questo vanto dell'Umbria.

Passando a costruzioni minori ma comunque degne d'attenzione, si visitino nell'ordine: chiesa di San Donato (XVI secolo), con campanile adiacente di 25 metri e altare ligneo in stile barocco all'interno (oltre a importanti affreschi votivi quattrocenteschi); l'Eremo francescano contiene una chiesa romanica dell'anno 1000, tuttavia la grotta risale a ca. cinque secoli prima; la chiesa di Santa Maria in Pie di Campello sorge in piazza Garibaldi.

Il Convento dei Padri Barnabiti va considerato per gli affreschi del maestro Eggi e dello Spagna custoditi al suo interno; l'Oratorio di San Sebastiano contiene anch'esso delle opere dello Spagna che raffigurano essenzialmente i santi Rocco e Sebastiano; la chiesa dei santissimi Cipriano e Giustina viene eretta nell'XI secolo.

Sul piano gastronomico, Campello annovera una lunga tradizione che affonda le radici in una cucina genuina, intessuta dallo straordinario e sapiente lavoro di selezione delle vecchie generazioni che hanno saputo nel tempo ricavare dalla povertà un parco di eccellenze prodotte da un territorio fecondo. Questa è la terra dell'olio extravergine d'oliva, dei cereali, del miele, del formaggio e dei tartufi (celebrati da una bella sagra), nonché di ottime lenticchie, estratti che si accostano a specialità proprie del loco.

Parliamo di una cucina dove imperano primi a base di pasta fresca, secondi di carne come agnello, porchetta e spezzatino tartufato o di pesce come trota, anguilla e baccalà arrostito in umido o con l'uvetta. Sui dolci vi è l'imbarazzo della scelta, ma è bene evidenziare L'Attorta, gli gnocchi dolci e la Crescionda.

Gli eventi principali si spalmano sulle varie frazioni: il Mercato dell'Antiquariato si svolge ogni prima domenica del mese a Pissignano; la Festa dei frantoi aperti ha cadenza annuale ogni 2 e 3 novembre per celebrare il nettare umbro a base di olive, il condimento per antonomasia; ArtEstate copre l'intera stagione estiva con manifestazioni che si nutrono di cinema, teatro e tanta musica. Campello del Clitunno ha da offrire al turista tutto un mondo in continua evoluzione, rappresentante orgogliosa di una regione ricca di ogni bene.
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