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Albareto (Emilia-Romagna): la visita alla cittą dei funghi sull'Appennino parmense

Albareto, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Albareto dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Avvinto dai monti parmensi i cui crinali fanno da basamento alla catena appenninica, il comune di Albareto – dal latino arbor (albero) con l’aggiunta del suffisso etum - si compone di 13 frazioni (in origine addirittura 25 prima degli accorpamenti che ne hanno ridotto il numero) su cui si distribuiscono in modo omogeneo i 2.163 abitanti della cittadina assorbita dalla Comunità Montana Valli del Taro e del Ceno.

Cosa vedere

Ogni frazione si coccola la propria peculiare realtà, scandita dai rintocchi del campanile attiguo alla parrocchia di riferimento. L’edificio più significativo di Albareto è la chiesa di Santa Maria Assunta, dedicata alla Santa Patrona, risalente al XII secolo ma alterata da plurime ristrutturazioni e rinnovamenti, primo dei quali la ricostruzione nel 1475 con blocchi di pietra, seguito dall’intervento del 1843 e del successivo compiuto nel 1967; bellissimo, a ogni modo, l’interno a navata unica, caratterizzato dalla coabitazione di cinque altari (di cui uno in legno d’ontano finemente scolpito e decorato), nicchie, statue e un tabernacolo.

Storia

La storia di questa località – cominciata con le influenze culturali di etruschi e romani prima, goti e longobardi poi (con parentesi medievale che costò la momentanea soppressione del comune, ripristinato successivamente il 31 gennaio 1946) decolla nella memoria degli annali in occasione della seconda guerra mondiale, che la vede ferreo baluardo nella lotta contro i nazifascisti: Albareto figura infatti fra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione in quanto gli è stata conferita la Medaglia d’Argento per la strenua resistenza nell’arco della lotta partigiana.

Questo paese beneficia dei favori di una natura raccolta in un’ampia vallata la cui fertilità si manifesta nella cospicua presenza di castagneti e faggeti irrigati dall’imperioso torrente Gotra e dal fiume Taro, due arterie di una terra verdeggiante adombrata dall’egida quasi paterna del Monte Gottero, cima più alta del territorio. Un panorama da togliere il fiato quello che si palesa al turista di passaggio, destinato inevitabilmente a innamorarsi di questo crogiuolo di posti incantevoli dalla plurisfaccettata fisionomia.

Eventi, sagre e manifestazioni

Tante le attrattive per vivere appieno la bellezza dei luoghi disposti tutt’intorno ad Albareto, ma è cruciale il magnetismo sprigionato da un evento che qui troneggia promettendo ogni anno un intrattenimento soprattutto culinario: sì, perché trattasi della settembrina Fiera Nazionale del Fungo Porcino di Albareto, una grande e partecipata manifestazione a carattere appunto nazionale in voga dal 1996, nata dallo spirito d’iniziativa di un gruppo di giovani e capace di accogliere migliaia di visitatori provenienti da ogni parte d'Italia che si avvicendano nell’arco di tre giorni monopolizzati da una kermesse attesissima, riservata all’adulazione (e consumazione) del boschivo frutto della terra ma con lo scopo più ampio di valorizzare un’area meritevole di attenzione. Il fungo viene celebrato in virtù del suo essere autentica prelibatezza, introdotta e vezzeggiata da un corollario di stand, padiglioni enogastronomici, ristoranti e punti di raccolta a disposizione dei buongustai.

Altro avvenimento importante sebbene di diverso genere è la mostra itinerante sulla Grande Guerra, inscritta in un progetto denominato “Dal foglio alla trincea”, che propone tutta una serie di eventi collaterali gravitanti sul medesimo, cruento argomento, foriero di molteplici spunti di sensibile riflessione.

Un ulteriore incentivo al turismo lo dà l’allevamento per la produzione di avanotti di trota, bacino nei pressi del vicino Borghetto, posto in Val Lecora, creato e predisposto soprattutto per offrire al villeggiante una preziosa alternativa, ovvero la pesca.

Come arrivare ad Albareto

Albareto dista da Parma (suo capoluogo di provincia) ca. 71 km. Dalla città emiliana conviene imboccare la A15 in direzione La Spezia con uscita Borgo Val di Taro; si prosegue sulla statale 523 del Passo Cento Croci fino a Gotra e da qui la provinciale 23 conduce direttamente ad Albareto.

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