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Budrio (Emilia-Romagna): visita alla cittą del bolognese

Budrio, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Budrio dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

La cittadina di Budrio si trova a ca. 18 km da Bologna in Emilia-Romagna e il suo profilo ha positivamente risentito dell’antica centuriazione romana, alla quale si deve una delineazione campestre funzionale e una strutturazione urbana costituita in prevalenza da portici e collegamenti viari perpendicolari confluenti nel vivace centro storico.

La conformazione di paese seguita a persistere nonostante i graduali aumenti demografici per i quali oggi si possono contare 18.479 abitanti. Una località ridente, molto affezionata alle sue tradizioni: Budrio mantiene vivo il ricco bacino culturale, la parlata dialettale caldeggiata da corsi frequentati sia dagli adulti che dai bambini, inoltre alimenta il fuoco sacro della musica tenendo alto lo stendardo dell’ocarina, il celeberrimo flauto di terracotta che Giuseppe Donati inventò oltre 150 fa.

Il tessuto economico risulta molto ben organizzato e mai sopito, gravitante intorno all’eccellenza conosciuta a livello internazionale, ovverosia il Centro protesico dell’INAIL, il cui laboratorio di ricerca è attualmente fra i primi al mondo nell’ambito delle protesi e della riabilitazione. L’imprenditoria fomenta ogni anno l’apertura di nuove realtà commerciali e aziende, segno che la stabilità economica non viene mai meno incrementando apici di floridezza in grado di rendere Budrio uno dei centri urbani più ricchi, e 1.800 imprese vogliono pur dire qualcosa. Il settore agricolo è molto sviluppato: se in passato la punta di diamante risultava la canapa, nel presente vengono intensamente coltivati grano, orzo, barbabietole, cipolle e la patata DOP contenente selenio in grande quantità.

Storia e cosa vedere a Budrio

Illustrando il viatico storico, Budrio si fregia di antiche origini umbre tenendo conto che il territorio su cui s’adagia era ai primordi crocevia di popolazioni come appunto Umbri, Etruschi, Galli e Romani, fino ai Goti, ai Franchi e agli Ungari. Nel Trecento era il castello a far da punto di riferimento feudale, più volte danneggiato da orde di capitani di ventura ma ricostruito quasi interamente dal cardinale Albornoz, che ne concepì e fissò la pianta quadrata con i torrioni angolari prima che la forma divenisse rettangolare per l’inclusione del borgo sottostante.

La momentanea scissione in Budrio Dentro e Budrio Fuori risale al 1531 ma non si trattava di una separazione politica quanto invece di una distinzione fra due aree aventi ciascuna una diversa funzione, cooperanti in maniera tale da fornire un significativo impulso all’espansione sia sociale che edile. A questo periodo si devono le maggiori opere urbane ma anche le più fastidiose soluzioni di continuità, lotte di potere e carestie che si protrassero fino all’epoca risorgimentale e all’Unità d’Italia, manna dal cielo per un Comune che abbisognava di bonifiche, interventi correttivi e incentivi economici formalizzati dopo il 1860.

Con l’imperversare della Grande Guerra, i lutti budriesi si attestarono sui 370 caduti, mentre la Seconda Guerra Mondiale con relativa lotta per la liberazione costò alla comunità 36 partigiani e 8 civili, che persero la vita durante la famigerata battaglia di Vigorso. I numerosi sacrifici popolari valsero infine al paese la Medaglia d’argento al Merito Civile.

Il borgo beneficia di un presente assai placido e gode di un turismo di strascico considerando la vicinanza a Bologna. L’hinterland sfoggia i maggiori emblemi dell’architettura, le ville ubicate nella frazione di Bagnarola, il Castello dei Bentivoglio dall’imprinting rinascimentale, la settecentesca Villa Ranuzzi Cospi e la vetusta Pieve di Budrio, edificio di culto sorto nel 401 d.C. con lapidi sepolcrali di origine romana, veste neoclassica d’innata eleganza e campanile di stampo romanico. La chiesa presenta all’interno una pregevole croce in pietra del IX secolo, una Madonna e Santi realizzata da Gaetano Gandolfi e una vecchissima cripta a cui si sta ancora lavorando per renderla pienamente visitabile. Fioccano nella cittadina altre curiosi voci architettoniche, il quattrocentesco Palazzo Comunale con annessa torre dell’orologio, la Chiesa di San Lorenzo e quello che era un tempo lo spaccio locale di carne suina, vale a dire la Bottega del Majale.

I musei di Budrio

Il completo svelamento di Budrio è offerto da un apparato museale a tutto tondo, di cui fanno parte il Museo Archeologico Paleoambientale, la Pinacoteca Domenico Barzaghi, il Museo dei Burattini e, non ultimo, il Museo dell’Ocarina.

Eventi, sagre e manifestazioni

Principali eventi che si tengono in quel di Budrio sono il Carnevale a febbraio, in primavera il Festival Internazionale dell'Ocarina, e poi la Primaveranda dal 23 aprile al 1° maggio e l’ancor più gettonata Fiera della Cipolla e Festa del Santo Patrono, che si svolge sul finire di settembre nella frazione di Mezzolara. Nota conclusiva: a Budrio, più precisamente in località Bagnarola, ha vissuto parte della sua infanzia l’attore italiano Stefano Accorsi.

Come arrivare a Budrio

Da Bologna in auto occorre imboccare la tangenziale e uscire a San Vitale in direzione Ravenna prima di inserirsi nella SP 253 e poi nella SP 6; dalla stazione centrale di Bologna parte la linea bus Bologna-Portomaggiore, gestita dalla TPER; si fa scalo all’aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna.

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