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Sava (Taranto). la visita alla cittą del Salento in Puglia

Sava, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Sava dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Permeata dallo splendido panorama delle Murge, Sava sorge in un territorio collinare inscritto nella provincia di Taranto. Il centro abitato, in verità, è a una manciata di chilometri dalla "città delle cozze" (licenza nominale a indicare i grandi allevamenti del gustoso mitile) e beneficia di un hinterland molto fecondo dal punto di vista agricolo: qui si produce dell'ottimo vino primitivo e un olio che rende merito all'oliva pugliese, rinomata in tutto il mondo.

Addentrandosi nella prospettiva storica, si ricordi l'appartenenza del tacco d'Italia alla Magna Grecia, con relativi reperti archeologici - soprattutto nei pressi di Aliano e Pasano - che attestano la presenza in loco di cultura e civiltà elleniche. A lasciare tracce rilevanti sono però i Longobardi e i Bizantini, che alla fine del VII secolo arrivano a spartirsi l'intera area delimitandone il confine comune per mezzo di un muro eretto a secco con l'ausilio di pietre calcaree: tecnicamente da considerarsi più propriamente una muraglia, essa è il Paritoni, altresì denominata "Limitone dei Greci", i cui resti oggi risultano ancora ben visibili in quanto conservati nel tempo.

Il borgo autentico prende forma solo a partire dal 1417 e, da semplice casale, muta negli anni in feudo conteso da varie famiglie nobiliari, in particolare dai Mayro di Nardò e dai Prato. Diviene comune autonomo intorno al 1806, mantenendo appieno un nome molto curioso ma di dubbia origine, forse una derivazione dal termine Soave - riferito all'alta qualità della terra - o da sapa, in accordo agli antichi Sapei (una delle prime popolazioni in loco) e a una varietà di mosto cotto.

La storia di Sava è manifesta in superficie quanto nel substrato. In sintesi, trova posto sotto la cittadina una fitta pletora di gallerie di varie dimensioni e lunghezza, la cui origine sotterranea non è mai (incredibilmente) stata studiata, lasciando alle non troppo autorevoli voci popolane il diritto di condirne eventuali storie e correlazioni.

Altro tratto distintivo apprezzabile sebbene macabro consiste nella sussistenza di una necropoli emersa durante scavi effettuati nel rione cittadino in prossimità del Convento di San Francesco (una delle chiese più belle del Salento, a navata unica e croce latina, che annovera all'interno anche una biblioteca custode di oltre 8.000 volumi), costellato a quanto insorto da un numero ingente di tombe.

Il contraltare religioso si traduce con impeto estetico in edifici sacri che espongono un'architettura realizzata fra il XVI e il XVII secolo. Strutture minori come le cappelle votive, le chiese della Sacra Famiglia, Mater Domini e dei Santi Medici si accostano alle più ammiccanti chiese della Croce e di Santa Filomena (ormai sconsacrata).

Di appeal turistico notevole sono: il Santuario della Madonna di Pasano, molto antico ma ristrutturato a più riprese; la Chiesa Madre, dotata di campanile barocco, facciata e trittico di navate in stile neoclassico; la Chiesa dell'Immacolata Vecchia, cappella privata tardo settecentesca. Di architettura civile sono invece il Palazzo Spagnolo Palma e il Palazzo Baronale, edificio cinquecentesco che dal 1884 costituisce sede comunale nelle cui fondamenta risulta a oggi visitabile un antichissimo frantoio.

I ricettacoli culturali sono preceduti da anfratti naturali di straordinaria bellezza quali le grotte di Grava Palombara e della Campana d'Oro, alquanto suggestive. Unico museo da visitare è il Missionario Cinese e di Storia Naturale, all'interno del plesso del Convento di San Francesco.

Il credo autoctono si riversa non pago su eventi molto sentiti come la festa patronale di San Giovanni Battista (24 giugno), celebrata a ritmo di musica, pizzica, arte e cultura, e il pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Pasano (prima domenica di marzo) lungo un percorso di ca. 3 km.

In onore di San Giuseppe (19 marzo) si imbandiscono di prodotti tipici le omonime Tavole. La notte di San Lorenzo ecco "Calice di stelle", manifestazione enogastronomica che permette la degustazione di prodotti locali e del buon Primitivo di Manduria, vino rosso D.O.C. al centro di un'economia vinicola molto sviluppata grazie a copiosi vigneti che spiccano sulle colline insieme a ulivi secolari che danno prevalente impulso alla produzione olearia. A Natale è di scena l'artigiano, con i Mercatini dell'Avvento, da fine novembre a inizio gennaio.

Sava è servita dalla Statale 7 che la collega Fragagnano e Taranto a ovest, Manduria e Lecce a est. Percorribili le SP 53, 86 e 118, strade provinciali che uniscono molti comuni vicini.
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 Pubblicato da - 01 Dicembre 2015 - © Riproduzione vietata

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