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Ayas: sciare sul Monterosa, comune sparso della Valle d'Aosta

Ayas, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Ayas dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Ayas non è un semplice paese di montagna: è una costellazione di borghi incantevoli, incastonati tra le rocce e i pascoli di un paesaggio sublime, cosparso di smeraldi o di cristalli ghiacciati a seconda della stagione. Gli abitanti sono circa 1335, sparsi nei vari centri che compongono il comune di Ayas, nel cuore della Valle d’Aosta.

Ultimo comune della Valle dell’Evançon, immerso nell’omonima valle d’Ayas, Ayas è accolto da una conca naturale sovrastata dalla mole del Monte Rosa, e il suo nome non indica un abitato specifico: molto più famosi sono i nomi delle singole frazioni che lo compongono, tra cui spiccano il capoluogo Antagnod, inserito nel 2008 tra i Borghi più Belli d’Italia, e la rinomata località sciistica di Champoluc.

La posizione di Ayas, ai piedi delle Alpi Pennine che lo separano dalla Svizzera, regala alla località un clima montano ma piuttosto mite: le condizioni atmosferiche hanno consentito agli splendidi larici di prosperare fino ai 2500 metri di quota, battendo così un record continentale, e le precipitazioni sono piuttosto scarse. Le temperature medie del mese più freddo, gennaio, vanno da una minima di -2°C a una massima di 4°C, mentre in luglio si passa dai 18°C ai 28°C, e il mese più piovoso, con una media di 10 giorni di pioggia, è giugno. L’esposizione territoriale verso sud e sudovest fa sì che ad Ayas ci sia un’elevata radiazione solare sui terreni, che ha spinto gli ingegnosi abitanti a creare un sistema capillare di irrigazione.

Chi approda ad Ayas non vede l’ora, probabilmente, di avventurarsi alla scoperta delle montagne, con gli scii o gli scarponi ai piedi a seconda della stagione. Tuttavia sarebbe un peccato dedicarsi soltanto al paesaggio, dimenticando i borghi incantevoli che compongono il comune. Tra i monumenti da non perdere, ad esempio, c’è la Chiesa Parrocchiale di San Martino, un edificio a tre navate con pianta rettangolare, dotato di un bell’altare settecentesco. Del XV secolo è il campanile, innalzato di dieci metri e modificato sulla cima verso la metà dell’Ottocento. Inoltre, nella cappella del cimitero, si può visitare il museo parrocchiale, che contiene tanti oggetti di uso liturgico come calici, statue e reliquiari, oltre a due pregevoli sportelli di trittico dipinti nel XVI secolo, un tempo parte dell’antico altare.

A testimoniare una religiosità più popolare ci sono le numerose cappelle che, distribuite su tutto il territorio, un tempo dovevano scongiurare le sventure. Alcune sono ampie, ariose, decorate da affreschi preziosi, mentre alcune sono gioielli in miniatura, rifugi semplici costruiti con materiali poveri, in genere costituite da un’unica navata. Tra le più belle vanno citate quella di San Giovanni Battista a Lignod, le cappelle di Salus e di Magnéaz e per finire il santuario di Notre Dame du Bon Secours, a Barmasc. Proprio dal santuario di Barmasc parte una suggestiva Via Crucis, che raggiunge la cima del Monte Zerbion e ogni anno è lo scenario di una processione tradizionale.

Chi vuole conoscere da vicino gli usi di Ayas può visitare la Casa Challant, meglio conosciuta come “Maison Fournier”, che ospita una mostra permanente dell’artigianato valdostano. Ma per ammirare dal vivo gli scenari tipici di questi villaggi basta guardarsi intorno, e osservare attentamente le bellezze genuine dell’architettura rurale: le costruzioni tipiche di queste campagne sono i rascards, edifici in legno che poggiano su dei sostegni a forma di fungo. Ai rascards, un tempo, si affiancavano altre costruzioni fondamentali come il mulino, la latteria e il forno, che tuttora ritrovano l’antico lustro in occasione delle feste paesane o delle rievocazioni storiche.

Ed ecco che, dopo una visita ai borghi, viene il momento di immergersi nella natura. L’estate offre un’infinità sorprendente di sentieri, tra pascoli, colline dolci e aspre vette montane, con scorci incantevoli sull’intera vallata. Ma la stagione più spettacolare è forse l’inverno: il massiccio del Monte Rosa è servito da numerosi impianti all’avanguardia, per un totale di 180 km di piste distribuite intorno al ghiacciaio, lungo la Val d’Ayas e la Valle di Gressoney ed Alagna in Valsesia. Chi vuole attraversare l’intero comprensorio senza mai togliere gli sci dai piedi può partire da Champoluc e Frachey oppure, se desidera un’atmosfera più intima e quieta, da Antagnod o Brusson.

Una volta partiti ci si immergerà nell’enorme varietà di piste, che vanno dalle discese più ampie e dolci ai pendii ripidi, adatti ai professionisti, costeggiati dai boschi o da vedute panoramiche mozzafiato. Anche i più piccoli potranno divertirsi, grazie allo Snow Park con i pupazzi di neve e i giochi pensati apposta per i baby-sciatori. Chi non si accontenta dell’adrenalina e vuole conoscere le tradizioni locali, troverà ad Ayas un calendario ricco di feste e manifestazioni. Tra le occasioni da non perdere, oltre alle feste patronali dei vari paese, ci sono la rassegna AyasCultura, la corsa Mezzalama Sky Race e il Trofeo Mezzalama, e infine la fiaccolata di fine anno dei maestri di sci.

Se volete portare a casa un prodotto tipico dell’artigianato locale scegliete un paio di “sabots”: sono gli zoccoli di legno che fino a poco tempo fa costituivano l’unico tipo di calzatura della popolazione, ancora oggi utilizzati da molti abitanti e venduti nelle bancarelle caratteristiche.

Per raggiungere la Valle d’Ayas e Ayas ci sono diverse possibilità. Chi viaggia in auto e viene dall’Italia deve prendere l’autostrada A5 Torino-Aosta fino al casello di Verrés, poi imboccare la regionale 45 della Valle d’Ayas. Chi sceglie il treno e viene da Torino e Milano può prendere la coincidenza a Chivasso con la linea Chivasso-Aosta, poi scendere a Verrés e continuare con gli autoservizi. Infine gli aeroporti più vicini sono quelli di Torino, Milano Malpensa e Milano Linate, rispettivamente a 107 km, 168 km e 191 km.

Dove sciare?

Da Ayas sono raggiungibili, nel raggio di 30km, 16 comprensori sciistici: il comprensorio sciistico Antagnod Fine stagione (di cui fa parte), il comprensorio sciistico Champoluc - Monterosa Ski Fine stagione (a 4 Km), il comprensorio sciistico La Magdeleine Fine stagione (a 6 Km), il comprensorio sciistico Chamois Fine stagione (a 6 Km), il comprensorio sciistico Brusson Fine stagione (a 7 Km), il comprensorio sciistico Valtournenche Fine stagione (a 8 Km), il comprensorio sciistico Colle di Joux Fine stagione (a 8 Km), il comprensorio sciistico Torgnon Fine stagione (a 10 Km), il comprensorio sciistico Gressoney-La-Trinite Fine stagione (a 10 Km), il comprensorio sciistico Gressoney - St Jean Fine stagione (a 11 Km), il comprensorio sciistico Breuil - Cervinia Fine stagione (a 14 Km), il comprensorio sciistico Alagna Valsesia Fine stagione (a 19 Km), il comprensorio sciistico Champorcher Fine stagione (a 22 Km), il comprensorio sciistico Zermatt Fine stagione (a 23 Km), il comprensorio sciistico Macugnaga Fine stagione (a 27 Km) e il comprensorio sciistico Ollomont Fine stagione (a 30 Km).

Per le nevicate previste e l'innevamento delle piste consultate:
» il Bollettino neve Antagnod.
» il Bollettino neve Champoluc - Monterosa Ski.
» il Bollettino neve La Magdeleine.
» il Bollettino neve Chamois.
» il Bollettino neve Brusson.
» il Bollettino neve Valtournenche.
» il Bollettino neve Colle di Joux.
» il Bollettino neve Torgnon.
» il Bollettino neve Gressoney-La-Trinite.
» il Bollettino neve Gressoney - St Jean.
» il Bollettino neve Breuil - Cervinia.
» il Bollettino neve Alagna Valsesia.
» il Bollettino neve Champorcher.
» il Bollettino neve Zermatt.
» il Bollettino neve Macugnaga.
» il Bollettino neve Ollomont.
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 Pubblicato da - 23 Novembre 2009 - © Riproduzione vietata

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