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Tarcento (Friuli Venezia Giulia): cosa vedere nella cittadina a nord di Udine

Tarcento, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Tarcento dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

A 20 km a nord di Udine, Tarcento si sviluppa su un manto paesaggistico in equilibrio armonico fra monti e pianura, entro un contesto ambientale profondamente diversificato e vario dal punto di vista geografico e naturalistico. S’adagia laddove il territorio collega la Valle del Torre alle Prealpi Giulie, un tessuto ideale per l’incastonarsi di un’autentica perla del Friuli Venezia Giulia, paese culturalmente vivace, ricco di folklore ed esclusive attrattive.

Tarcento accoglie ca. 9.000 abitanti e da ospiti ci si sente subito avvolti da una cornice di meraviglie, catene calcaree, colli e un anfiteatro morenico in cui il corso del Tagliamento sembra ergersi a catarsi assoluta dell’intero comprensorio zonale.

Storia

È sempre stato così in fondo, fin dai tempi più antichi che vedevano insediarsi da queste parti alcune fra le più recondite popolazioni paleolitiche, anticipatorie dell’insediamento dei Celti e dei Romani, colonizzatori dell’area. La prima menzione documentale di Tarcento si registra non prima del XII secolo nelle vesti di feudo detenuto dai Machland.

Fu essa un’epoca di interessanti premesse storiche, testimoniate dal Castello di San Lorenzo (ormai totalmente scomparso) e il Castello di Coia, il cui angolo del torrione risulta ancora ben visibile e in discrete condizioni, tanto che gli autoctoni lo chiamano tuttora Castellaccio, in dialetto Cjscjelàt. In più occasioni la sua integrità venne seriamente minata, fra tutte nell’ambito della famigerata “rivolta del giovedì grasso” (i contadini lo incendiarono) e quando un terremoto sconvolse la tranquillità già precaria della popolazione.

Tutto ciò si verificò nel primo ventennio del ‘500, durante l’amministrazione feudale dei Di Castello, la cui casata assunse il nuovo nome di Frangipane realizzando opere architettoniche imponenti, appunto Palazzo Frangipane, Villa Pontoni, e ancora la vecchia Pretura e e le Carceri, edifici entrambi demoliti in quanto massicciamente devastati dal sisma del 1976. È probabile che a questo filone edile non appartengano Villa Florit (assai caratteristica la cantina adibita a osteria) e Villa Angeli.

Tornando a parlare brevemente del magnifico Palazzo Frangipane, ancor oggi esso rappresenta uno dei massimi simboli del borgo, organizzato in una corte quadrata al cui centro si posizione la scenografica Fontana dell’Amore. Completano il quadro costruttivo la loggia ottagonale e il parco che sottostà alle regole del romanticismo pittorico. Il complesso, attuale sede municipale, include il Museo Archeologico e Naturalistico.

Economia e cultura ebbero un forte slancio dopo l’annessione al Regno d’Italia, quindi a partire dalla seconda metà del XIX secolo, inoltre si preparava a trasformarsi in una rinomata località di villeggiatura stravolgendo positivamente il proprio assetto urbanistico, implementato tramite tante nuove dimore nobiliari e numerosi spazi verdi, perlopiù parchi e giardini. Incentivarono l’attrattiva turistica il cascamificio di Bulfons, la diga di Crosis e gli opifici per lavorare la seta, oltre alla nodale linea tramviaria Udine – Tarcento percorsa dal tram bianco.

Cosa vedere a Tarcento

Oggi Tarcento è obiettivamente uno splendore la cui luce artistica deriva da fonti essenzialmente in stile liberty come Villa Moretti, abitazione nobiliare d’inizio Novecento che pare una casa di carte, tanto è squadrata e ordinata nell’aspetto. Il centro storico va visitato tutto, senza perdersi nessun minimo angolo o scorcio. Ecco ergersi la Domus Mariae e a poca distanza il Palazzo Vicariale degli Slavi con l’affresco raffigurante San Pietro. Facilmente raggiungibile in viale Marinelli il cinema-teatro Margherita progettato negli anni ’50 del Novecento da Gino Valle. Quel secolo è stato particolarmente fecondo in relazione all’erezione di architetture Liberty e Decò, approdando infine al Razionalismo, stile di cui è esponente Villa Sala. Decò sono Villa Pividori Pietro e Villa Toffolo, mentre Villa Marcuzzi assume i connotati di ibrido. Si aggiunga a questo prestigioso novero Casa D’Aronco, Villa delle Rose, Villa Caterina e Villa Vilma.

Nel vortice di cotanta eleganza si inserisce la Parrocchiale di San Pietro Apostolo, che ha ereditato alcuni tratti distintivi dall’antichissima Pieve tarcentina, ubicata in passato nei pressi di Borgo Centa. Il luogo di culto risale al XV secolo, cosiccome la facciata che si fregia del bel portale gotico, e il suo ampliamento si deve a interventi e modifiche operati fra Ottocento e Novecento. La torre campanaria evidenzia un diverso carattere, appartenente al ‘700. Entrati nel Duomo, non si può resistere al fascino dell’alzata marmorea dell’altare maggiore, tripudio di decorazioni, fregi e statue in marmo di Carrara suggellato dalla pala di Odorico Politi in cui si riporta la Consegna delle chiavi a Pietro.

Considerevole la rilevanza artistica della cupola affrescata da Francesco Barazzutti, sotto la quale si estende la cripta votiva tramutata in cappella monumentale per ricordare i Caduti della Grande Guerra. Estremamente preziosi e sommi l’altare della Madonna del Rosario, l’altare dei Santi Martiri e, infine, quelli di San Giuseppe e del Sacro Cuore. Opere figurative miliari risultano essere l’Assunzione della Vergine e la Confessione di San Luigi Gonzaga e San Carlo Borromeo. Il Duomo detiene orgogliosamente la proprietà dell’unico organo friulano a 2.000 canne funzionante a trasmissione meccanica, assemblato dal padovano Malvestito. Dignitosissima anche la Chiesa di San Biagio nella borgata di Aprato, custode di valenti realizzazioni scultoree.

Eventi, sagre e manifestazioni

Il paese vive la propria apoteosi annuale con il pittoresco Carnevale, durante il quale i figuranti sfilano con le tipiche maschere lignee denominate tomâts, realizzate in laboratori artigianali aperti al pubblico ogni prima e terza domenica del mese. Il Fuoco epifanico e il Festival dei Cuori ergono Tarcento a Capitale dell’Epifania Friulana e del folklore internazionale. Il quarto sabato di ciascun mese viene organizzato puntualmente un ricco mercatino dell'antiquariato.

Consigliate le escursioni nell’hinterland, che cela un’infinità di sorprese tra cui il fortino sul monte Bernadia e le Grotte di Villanova con le sue stalagmiti fenomenali e i suggestivi laghetti sotterranei. Da vedere nondimeno le belle frazioni, in particolare Ciseriis e i suoi vecchi alberi ricolmi di ciliegie duracine, Collalto e il campanile della parrocchiale e Loneriacco, rappresentata dalla Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio.

Come arrivare a Tarcento

Tarcento, dotata di stazione ferroviaria autonoma, è raggiungibile anche in auto tramite la percorrenza della SS 13 Pontebbana; l’aeroporto del Friuli Venezia Giulia (o Ronchi dei Legionari di Trieste) è quello di riferimento.

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