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Rocca Imperiale (Calabria): il castello e la visita al borgo

Rocca Imperiale, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Rocca Imperiale dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

La costa jonica è fra le più belle e variegate che si possano offrire alla libera fruizione del turista: spiagge larghe e lunghe, borghi arroccati tra i monti, condizioni climatiche ottimali e opalescenza del mare sono alcune delle caratteristiche dei litorali meridionali, e nella fattispecie la Calabria può vantare tal altri punti a suo favore, rilevabili dentro e fuori le sue località più magnetiche.

Una di esse, Rocca Imperiale, strizza l’occhio all’avventore soprattutto in estate, nella zona confinante con la Basilicata e dunque molto gettonata proprio perché a pochi brevi passi da un secondo contesto regionale.

Il Castello

Il comune si ravviva col solleone della bella stagione e i ca. 3.000 abitanti sembrano gradire il fervore estivo. Si sono essi insediati progressivamente in quello che, in epoca medievale, costituiva un valido avamposto strategico in grado di porsi come luogo di passaggio per raggiungere dalla Sicilia le Puglie, sicché colse questo valore aggiunto Federico II di Svevia, che proprio qui fece erigere un castello sulle alture: la rocca ha insieme rappresentato motivo e impulso per la nascita del nucleo abitato, formato inizialmente dagli operai stanziati per procedere alla messa in costruzione dell’opera castellare.

Cosa vedere a Rocca Imperiale

Alla fortezza, Rocca Imperiale deve praticamente tutto, la sua organicità e la sua sussistenza. Oggi è un monumento che sovrasta il centro urbano e incuriosisce con la sua presenza imponente e sottilmente misteriosa. Alquanto vetusta (dato che risale al Duecento) è la Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, pura aralda dello stile romanico a navata unica, d’impianto molto semplice e arricchita da elementi architettonici nel loro insieme molto discreti, vedesi il vecchio campanile, il protiro, le colonne tortili in marmo e il rosone, accostati a opere artistiche armoniose come le statue sacre e gli affreschi.

La discrezione di piccole realtà ecclesiali quali le chiese del Crocifisso, di San Giovanni, del Rosario, del Carmine e di San Biagio crea una piacevole distonia con la nuova Chiesa della Visitazione della Beata Vergine Maria, sorta nel 1964 e imbastita sulle forme di una nave orientata al porto, simbolo di quella fede che conduce in cielo i fedeli. Non è da meno l’interno, anfiteatro coperto da volte in legno lamellare e scandito dalla presenza di numerose opere d’arte, uno su tutti il Tabernacolo di Antonio De Prosperis, incredibile per la sua fattura a mano libera e la sua capacità di comunicare un profondo significato cristiano. Tutto parla al fedele, il paliotto d’altare bronzeo e il presbiterio posteriore raffigurante il Colle del Calvario, l’ambone con i simboli dei quattro Evangelisti, il Battistero con la Colomba che sostiene la coppa in marmo e il bassorilievo ritraente San Giovanni Battista.

Sul suolo comunale prende uno spazio notevole l’ex Convento Francescano, un complesso costruito nel 1562 con chiesa annessa per la pratica del culto dell’Ordine, non una banale ancella sacra come ve ne sono tantissime altre, bensì qualcosa di straordinario se si pensa che vi ci vollero ca. 34 anni per ultimarla e molti soldi derivanti esclusivamente dalla questua dei frati. E’ un luogo che può dirsi ricco di fascino, architettonicamente cospicuo considerando la compresenza senza limitazioni di coro, sacrestia e cupola imponente, classico chiostro con cisterna, porticato e celle che hanno sempre mantenuto una classicità quasi esasperata. Un destino infelice è stato riservato al Monastero, caduto in disuso, abbandonato e deterioratosi negli anni. In tempi odierni c’è ma è uno sbiadito simulacro di quello che in passato doveva chiaramente rappresentare.

Il Santuario di Santa Maria della Nova si lega a una leggenda secondo cui intorno al ‘400 un pellegrino venne coinvolto in un naufragio e proprio lui si fece autore della nascita della struttura. All’interno è assai venerata a livello popolare un’effige della Visitazione, che a quanto si dice fu la fonte del miracolo che impedì a un esercito di tremila soldati turchi di conquistare l’intera zona abitata. Chiunque visiti il Monastero dei Frati Osservanti si ritroverà una bella sorpresa: il Museo delle Cere. La mostra consta di svariate statue che ritraggono personaggi di rilievo della storia e del panorama mondiale, ad esempio Mussolini, Madre Teresa di Calcutta, Che Guevara e Totò, fedelmente riprodotti a grandezza naturale con capelli veri.

Le spiagge

A 4 km dal centro storico di Rocca Imperiale si distende per 7 km di litorale frastagliato la bella Marina, costellata di spiagge sabbiose, ghiaiose e scogliose molto attrezzate grazie ai numerosi lidi e stabilimenti balneari posti in sequenza lungo la fascia costiera, inframezzata da due istituzioni monumentali che sono il Magazzino settecentesco del duca Crivelli e la Torre di Guardia cinquecentesca.

Poco rientranti, si spandono aree naturalistiche meravigliose che accolgono itinerari dal forte appeal turistico, citiamo il Parco Nazionale del Pollino, la Piana di Sibari e il Metapontino. La complessiva capacità di attrarre un turismo variegato e interessato è valsa a Rocca Imperiale l’inserimento nella Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano con il novero di ben due vele che ne premiano i servizi e la totalitaria bellezza.

Prodotto principe della località è il famosissimo Limone di Rocca Imperiale a marchio rigorosamente IGP e sovente utilizzato nei ristoranti del paese come condimento ed elemento peculiare nella preparazione di alcune ricette. L’avrà certamente assaggiato il regista Pupi Avati, che nel 2015 ha girato qui il suo film "Le nozze di Laura".

Come arrivare a Rocca imperiale

In automobile, la località si raggiunge tramite lo svincolo “Rocca Imperiale” lungo la SS 106 Jonica; la stazione ferroviaria si trova in loco sulla linea Taranto – Sibari; l’aeroporto di riferimento è quello di Lamezia Terme.

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