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Melito di Porto Salvo, spiagge e mare della Calabria grecanica

Melito di Porto Salvo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Melito di Porto Salvo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Siamo nella provincia più meridionale dell'Italia continentale, nel cuore di quella che viene definita Calabria grecanica, teatro dell'espansione colonizzatrice di quel popolo colto e raffinato, depositario di arte e sapienza, che è stato quello dell'Antica Grecia.

Qui, dove lo Stivale si spinge fin nel centro del Mediterraneo, sorge Melito di Porto Salvo, colonia della Magna Grecia già nel 743 a.C. ed in seguito, proprio per la sua posizione strategica e centrale, territorio di conquista di tutte le popolazioni che si sono avvicendate in questo tratto di mare alla ricerca di nuovi territori.

Eppure, nonostante i secoli di storia che può vantare, Melito è una cittadina relativamente “giovane”. Fino alla fine del 1700, infatti, altro non era che lo sbocco al mare di Pentedattilo, suggestivo e straordinario borgo a circa 6 km di distanza che, come suggerisce il nome, non a caso di origine greca, sorge su una gigantesca rupe a forma di mano, sul Monte Calvario, uno degli ultimi rilievi prima che l'Aspromonte degradi velocemente, con i suoi terrazzamenti, verso il mar Jonio. E Pentedattilo è considerato ancor oggi, seppur sia completamente disabitato dagli anni '60, uno dei gioielli storico-architettonici dell'area grecanica.

Dopo essere stato una delle culle più significative della Magna Grecia, vivace ed importante stazione di scambio sulla via consolare Costantino-Licina, che permetteva l'accesso sull'Aspromonte, fino alla caduta dell'Impero Romano, importante borgo mercantile e culturale durante il periodo arabo-bizantino, territorio di battaglia delle scorrerie dei Normanni, Pentedattilo venne acquistato dai Marchesi degli Alberti, discendenti di quegli Alberti fiorentini di parte guelfa che tanto lustro portarono alla capitale medicea, che qui stabilirono la sede del loro feudo. Ed a loro è legato il leggendario evento, dalle tinte fosche e drammatiche, ricordato come "La strage degli Alberti", che vede nella notte del 16 aprile del 1686, notte di Pasqua, il conte Bernardino Abenavoli, vicino di feudo, rivale di confine e segretamente innamorato, ricambiato, della giovane e splendida Antonietta degli Alberti, figlia del Marchese Domenico, introdursi nel castello di Pentedattilo, trucidare a fil di spada tutti i presenti e rapire l'amata proprio durante la festa di fidanzamento di quest'ultima con Don Petrillo Cortez, figlio del viceré di Napoli, a cui la giovane era stata concessa in sposa per questioni più politiche che sentimentali.

Sono questi gli anni in cui Melito comincia a prendere forma e diventare, piano piano, non più solo sbocco al mare ma anche territorio da coltivare e sviluppare: vengono costruite le prime case ed i palazzi della nobiltà ed incentivate le prime colture. È nel 1800, però, che si assiste al maggior sviluppo della cittadina, quando la popolazione comincia a scendere da Pentedattilo verso la costa, grazie alla benefica influenza dei nuovi proprietari terrieri della zona, i Marchesi Ramirez, che dettero il via alla costruzione di nuove abitazioni e furono fautori di un notevole incremento agricolo con l'introduzione della coltura del bergamotto, prezioso agrume dalle straordinarie virtù officinali, tant'è che si è guadagnato l'appellativo di “oro verde”, che cresce solo in questa zona della Calabria.

Ed è, infatti, l'intenso profumo di bergamotto e delle sue zagare a dare il benvenuto al turista che si affaccia a Melito di Porto Salvo e percorre la lunga via Lembo, la principale arteria che porta all'interno del paese, per scoprire le botteghe degli artigiani ed i negozi caratteristici, si arrampica sulle strette stradine dalla “Melito Alta”, la parte più antica, e si gode i 4 km di spiagge di sabbia finissima e bianca da cui si può ammirare un mare verde-azzurro meraviglioso che con il suo basso fondale è ideale anche per i bambini ed i nuotatori meno esperti. Per non parlare delle albe e dei tramonti a scena aperta che nelle giornate più terse presentano l'Etna fumante in lontananza, o delle colline cariche di mandorli, uliveti, fichi d'india e splendide ginestre che non smettono mai di fiorire, grazie al particolare microclima di questa zona, assolutamente unico ed inimitabile.

Partendo dal “paese vecchio” che si snoda tutto intorno alla Torre Melito, una torre di avvistamento risalente al 1550 e fatta costruire per segnalare gli sbarchi di eventuali pirati e potenziali invasori. Da qui ci si inoltra, discendendo dolcemente verso la costa, nella parte più antica dell'abitato, caratterizzata da stradine piccole lastricate in pietra, abitazioni arroccate una sull'altra, fontane in pietra che “buttano acqua buona” ed una grande ed unica piazza, sede originaria dell'amministrazione comunale e dei primi esercizi commerciali. Qui è possibile trovare la Chiesa dell'Immacolata Concezione, originaria del 1682 ma ricostruita più volte nel corso dei secoli, a causa dei numerosi terremoti che hanno colpito la zona di Reggio Calabria, l'ultimo dei quali, nel 1908, ha risparmiato davvero poche costruzioni.
Dal borgo antico ci si ritrova quasi all'improvviso nella parte urbana più pianeggiante che si è sviluppata dopo l'ultimo sisma, decisamente più moderna e raffinata, con grandi fontane coreografiche, palazzi signorili e strade piene di negozi che portano fino ai viali lungo le attrezzatissime spiagge, meta di molti turisti.

Altro evento storico nazionale legato a Melito di Porto Salvo è che proprio sulla costa melitese sbarcò Garibaldi in persona, in arrivo dalla Sicilia e pronto a ripartire per conquistare Roma e liberarla dall'influenza del Papa, una prima volta il 18 agosto del 1860 ed una seconda volta meno fortunata il 25 agosto del 1862, quando il piroscafo "Torino", che ancora giace sul fondale a soli 12 metri di profondità e si intravede sotto il pelo dell'acqua, fu affondato dai Borboni.
Ed proprio sul lungomare all'altezza della spiaggia di Rumbolo, il punto esatto in cui avvennero gli sbarchi, si trova il Museo Garibaldino, inaugurato nel 2010, all'interno del quale è possibile trovare esposti molti cimeli, come armi ed indumenti del grande Generale, e documenti dell'epoca delle trionfali spedizioni delle Camicie Rosse.

Sempre sul lungomare, in una splendida piazza, si trova il Santuario dedicato alla Madonna Maria SS di Melito Porto Salvo, fatto edificare proprio dal Marchese Domenico Alberti, uomo religiosissimo che aveva una particolare devozione nei confronti della Vergine, che custodisce un quadro della Madre del Cristo che si narra essere stato portato dal mare e ritrovato sulla spiaggia dai pescatori melitesi intorno al 1600. La tradizione vuole che il quadro della Madonna venga portato in processione da Melito e Pentedattilo e viceversa tra il 26 marzo e l'ultimo sabato di aprile, a suggello del profondo legame presente tra la cittadina marina e l'antico borgo appollaiato sulla roccia a forma di mano.

Appena fuori dall'abitato, invece, è possibile ammirare monumenti storici di indiscutibile fascino e bellezza, come il Palazzo Alberti, residenza “agricola” della famiglia degli Alberti, e la Casina Ramirez, attualmente convertita ad albergo/ristorante ma originariamente edificata per ospitare le famiglie nobili quando erano in visita e diventata famosa appunta per aver accolto Garibaldi ed i suoi soldati in quella famose notti degli sbarchi.

D'obbligo, ovviamente, anche una visita a Pentedattilo, raggiungibile solo a piedi, che, dopo l'abbandono definitivo da parte dei cittadini, ha saputo reinventarsi, anche grazie all'intervento della stessa Comunità Europea ed al progetto “Borghi solidali”, ed è diventato sede di iniziative culturali ed eventi etnico-culturali e musicali coinvolgenti che hanno riportato in vita le atmosfere magiche e suggestive di questo spettacolare borgo intriso di cultura e fascino.

Come arrivare
In auto. Dall'Autostrada A3 uscire a Reggio Calabria e procedere sulla Strada Statale Jonica 106/E90 fino a Melito di Porto Salvo.
In treno. A Melito è presente una stazione ferroviaria collegata sia a Reggio Calabria che a Catanzaro Lido.
In aereo: A soli 27 km si trova l'Aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria, servito da compagnia di Autotrasporti locali che collegano direttamente l'aeroporto con Melito di Porto Salvo.
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 Pubblicato da - 18 Agosto 2016 - © Riproduzione vietata

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