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Pomponesco (Lombardia): la visita al piccolo gioiello urbanistico dei Gonzaga

Pomponesco, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Pomponesco dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Pomponesco, località eletta tra “I borghi più belli d’Italia”, è un piccolo comune lombardo del basso mantovano. Posizionato sulla riva del Po, questo paesino nel cuore della pianura padana vede la sua storia, la sua economia e il suo patrimonio naturalistico in gran parte legati alla presenza del fiume.

Quando fu inizialmente abitato, ad esempio, questo territorio era sostanzialmente paludoso e così i primi abitanti, che si presume fossero liguri e galli, costruirono villaggi fatti di palafitte e incentrarono l’economia sulla pesca. Furono i Romani a costruire i primi caseggiati e, probabilmente, a determinare il toponimo del paese. Una lapide risalente all’epoca romana, ritrovata sul territorio, attesterebbe infatti la presenza di una famiglia latina di nome “Pompea”, che probabilmente ha portato al nome “Pomponesco”.

Nei secoli successivi, nell’alto medioevo, il territorio di Pomponesco passò sotto diversi domini, a partire dai monaci di Leno, fino ai Visconti e ai Gonzaga, signori di Mantova. Questi ultimi governeranno su Pomponesco, così come sui territori limitrofi, per circa quattro secoli, alternando periodi di splendore e decadenza.

La seconda metà del XVI secolo, in particolare, fu un periodo di grande benessere per Pomponesco che, sotto la guida del marchese Giulio Cesare Gonzaga, fu addirittura elevata al livello di contea. Egli avviò un piano di ampliamento e miglioramento urbanistico che prevedeva un castello, demolito poi nel corso dell’800 per sfruttarne i materiali, un reticolato basato sulle città romane per il nucleo abitativo e persino una zecca.

Sfortunatamente, il sogno urbanistico di Pomponesco non durò molto e agli inizi del XVII secolo, la contea si avviava già verso la decadenza, aggravata dalla crisi dei traffici commerciali sul Po. Nel 1708, la dinastia dei Gonzaga si spense e Pomponesco passò sotto la dominazione austriaca fino al Risorgimento, dopo il quale divenne provincia di Cremona per diventare, solo nel 1866, provincia di Mantova.

Dal punto di vista turistico, sono di notevole interesse la Chiesa Arcipretale di Santa Felicita, la Chiesa dei Santissimi Sette Fratelli Martiri, il Teatro Comunale e il Palazzo Comunale.

Le risorse di questo territorio, però, si trovano anche nella bellissima natura che lo circonda. A questo proposito, non potrete perdervi una gita alla Garzaia - una riserva naturale sulle rive del Po popolata da una fauna e una flora davvero ricche e affascinanti - e al cosiddetto “porto di Pomponesco”, dove potrete osservare le vecchie casette tipiche del lungo fiume.

Uno dei modi migliori per esplorare il suo territorio è la bicicletta, vuoi da turismo che la più versatile mountain bike, ideale anche per esplorare argini e sterrati della Pianura Padana.

Per arrivare a Pomponesco in auto, i percorsi da seguire sono molteplici a seconda del punto di partenza. Arrivando da Torino, Como o Genova, per esempio, è necessario raggiungere Parma dall’uscita autostradale della A1 e, una volta usciti, proseguire per Parma, Boretto, imboccare la SP 57 e seguire le indicazioni per Pomponesco.

Arrivando da Bologna, invece, è consigliabile percorrere l’A14 in direzione Milano, prendere poi la A1 e immettersi infine sulla A22 Brennero-Modena, uscire a Reggiolo-Rolo, proseguire in direzione Gonzaga/Guastalla e seguire le indicazioni per Pomponesco. Partendo da Mantova, infine, occorre prendere la SS 420, continuare per la SP 56, superare la frazione Cesole, continuare per la SP 57 e seguire le indicazioni per Pomponesco. Per chi arriva invece in aereo, l’aeroporto più prossimo è quello di Verona, da cui Pomponesco dista circa 58 chilometri, mentre per quanto riguarda i treni, le stazioni ferroviarie più comode sono quelle di Guastalla, Gualtieri e Boretto, ben collegate con Parma e Reggio Emilia, oppure quella di Suzzara, collegata anche con Mantova.


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