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Tignale (Riviera dei Cedri): vacanza tra oleifici e limonaie

Tignale, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Tignale dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Tignale, in provincia di Brescia, è una costellazione di 6 piccole frazioni (Gardola, Piovere, Prabione, Aer, Olzano e Oldesio), adagiata su un verde altopiano di prati, campi e frutteti a nord di Gargnano, sul limitare della zona boscosa delle Prealpi. Si tratta di un angolo di Garda ricco di affascinanti contrasti, in cui l’argento degli ulivi compete con i lecci e gli allori, abbarbicati sulle pareti rocciose. Gli scorci tolgono il fiato per la loro bellezza: una bellezza che per molto tempo è rimasta sconosciuta ai più, essendo rimasta a lungo in una situazione di isolamento rispetto ai centri abitati della costa gardesana. Per secoli l’economia si è basata sulle attività agricole, che consentivano la sopravvivenza e permettevano gli scambi di olio, vino e legname con la vicina Desenzano, in cambio di cereali e sale. Nel XX secolo, finalmente, è stata costruita la strada che collega Tignale alla riviera, e i primi turisti ebbero la possibilità di conoscerla meglio, in un primo momento ospitati familiarmente nelle locande.

Nonostante il prolungato isolamento dal resto del mondo, Tignale fu abitata fin dalle epoche più remote, e tutto nella città racconta la storia del suo lungo passato.

Custode di una memoria antica è il santuario di Montecastello, situato poco sotto la cima del monte Cas, appollaiato su una sporgenza rocciosa a picco sul lago, a costituire il trampolino verso una vista meravigliosa. Sorto sui ruderi di un antico tempio e in seguito trasformato in castello, il santuario è custode della Casa Santa, un tempietto che risale all’802. E’ questo uno dei luoghi sacri più cari del Garda, ammirato per la bellezza architettonica, artistica e paesaggistica, luogo di pellegrinaggio e devozione alla B.V. Maria, punto privilegiato di contatto con la spiritualità.

Caratteristiche sono poi le lunghe file di alti pilastri che indicano il cielo, cinti da muraglie di pietra bianca: si tratta dei resti delle vecchie limonaie che due secoli fa, al passaggio di Goethe in Italia, lo affascinarono al punto da divenire l’argomento di numerose sue descrizioni del nostro paese.

Le serre di limoni, poeticamente chiamate “giardini ornamentali”, risalgono al XIII secolo, quando la coltivazione di agrumi si diffuse sul Lago di Garda. Gli abitanti della Riviera, che fino ad allora erano stati infaticabili contadini, rustici barcaioli o pescatori, divennero “giardinieri” e videro l’economia fiorire, grazie alla produzione abbondante e di qualità, che ben presto consentì l’esportazione nei paesi dell’Europa centrale.

Il Lago di Garda era la zona di produzione di agrumi per scopo commerciale più settentrionale del mondo. Purtoppo, con l’unità d’Italia e la conseguente eliminazione dei dazi doganali, e a causa della degenerazione delle piante per la malattia della “gommosi”, si ebbe un progressivo abbandono di questa attività agricola. Oggi si cerca con impegno di recuperare e salvaguardare le testimonianze murarie, uniche nel loro genere, custodi preziose della tradizione storica e culturale della popolazione dell’Alto Garda Bresciano e memoria di un periodo florido per l’economia del paese.

Un notevole esempio di limonaia è costituito dal Pra de la Fam, limonaia restaurata nel 1985 e gestita, da allora, dalla Comunità Montana secondo i canoni della tradizione. Inoltre, con questo nome, si designa anche il porto di Tignale, che in passato era un importante nodo di collegamento con altri importanti centri affacciati sul lago, nonché rifugio per i naviganti che venivano sorpresi dalle bufere. Dal Medioevo sino all’Ottocento ospitò un eremo ricavato dalla roccia, di pregio architettonico e bellezza artistica ammirevole.

Come nel comune di Riva del Garda, anche a Tignale è vivace l’amore per la musica, che prende vita nella Banda Tignalese e nel Coro Montecastello. La Banda fu fondata nel lontano 1973, a da allora si è costantemente impegnata nel reinventarsi di continuo, offrendo alla cittadinanza e ai turisti amanti della musica tradizionale diverse esibizioni nel corso dell’anno, occasioni di festeggiamenti e divertimento per tutti. Il Coro, invece, è nato nel 1984 dall’idea di un gruppo di amici che subito si sono trovati d’accordo sulla scelta del nome, in onore del bellissimo santuario che domina Tignale. In tanti anni di attività la sua fama ha raggiunto molti appassionati di musica, in Italia come all’estero, e il repertorio si è via via arricchito di novità.

Gli estimatori della buona cucina non possono lasciarsi scappare la sagra del tartufo, tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, e non possono ignorare l’esistenza, a Tignale, di un oleificio biologico che produce olio di altissima qualità e che può essere visitato in ogni momento dell’anno, per acquistare i prodotti o anche solo per osservare da vicino le tecniche di produzione.

Gli ulivi rigogliosi delle varietà “Casaliva e Gargnà”, allineati lungo i terrazzamenti di una delle aree più incantevoli del Parco Alto Garda Bresciano e curati secondo la tradizione più genuina, offrono olive prelibate, che vengono raccolte da mani amorevoli e passano subito al frantoio, sprigionando un olio dal colore dorato e dal sapore fruttato.

Per giungere a Tignale in auto bisogna prendere l’autostrada Brennero – Modena e uscire a Rovereto sud – Lago di Garda nord, in direzione Riva del Garda e Salò; in alternativa, sull’autostrada Milano – Venezia., l’uscita è Brescia est. Le stazioni dei treni più vicine sono quella di Desenzano (a 50 km di distanza) e quella di Rovereto (a 38 km), mentre gli aeroporti utilizzabili sono il Catullo di Verona, il Montichiari di Brescia e Linate-Malpensa di Milano.
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