Roncola (Bergamo): visita al balcone della Pianura Padana in Lombardia
Roncola, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Roncola dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
A 25 km a nord ovest di Bergamo sorge il piccolo paesino di Roncola, anche chiamata Roncola San Bernardo per non confonderla con Roncola di Treviolo, silente comune lombardo popolato da 783 abitanti ad una altezza di 900 metri s.l.m.
Chiunque metta piede in territorio comunale, potrà immediatamente rendersi conto di quanto Roncola – conosciuta come il “balcone della Pianura Padana” - sia gettonata proprio per l’accoglienza e la tranquillità che riserva ai forestieri. Le strade a spirale che salgono fino all’incantevole centro storico vengono percorse ogni giorno da stuoli di ciclisti che si cimentano in salite dall’ingente pendenza alle pendici del Monte Linzone con l’obiettivo di vivere appieno l’esperienza sulla propria due ruote, consapevoli dell’abbondante bellezza paesaggistica che li circonda.
Quasi quanto un’oasi fuori del tempo fra le Prealpi Orobiche, Roncola vuole ostinatamente estraniarsi dalla vita moderna riprendendo quei valori evinti dalla parentesi medievale in cui il paesello è cresciuto all’ombra drastica degli annosi scontri fra Guelfi e Ghibellini, perciò premunita in termini di fortificazioni e strutture di difesa strategiche, oggi presenti in buona parte in località Cà Baetti.
Eppure, tenendo sempre bassa la voce, la minuscola cittadina ha attraversato incolume le vicissitudini storiche, sussultando soltanto nel 1848, l’anno dei moti e della guerriglia di Palazzago promossa da Federico Alborghetti contro gli occupanti austriaci. Mantenendo un basso profilo, Roncola è sopravvissuta senza troppi funambolici espedienti cavalcando i secoli a maniche alzate e mani nella terra prosperando con la forza dell’agricoltura, dell’allevamento e delle più incisive attività rurali. Dal XX secolo in poi, la località ha saputo trattare il turismo con guanti di velluto e una semplicità che ancora rasenta il soprannaturale.
Uno di essi arriva al borghetto di Roncola Bassa (dove il tempo sembra essersi fermato), un altro raggiunge una fonte d’acqua purissima, un altro ancora costeggia il più caratteristico edificio religioso della zona, ovverosia la Chiesa di San Defendente, una struttura quattrocentesca d’impianto minimale ma molto suggestiva, che al suo interno custodisce un’acquasantiera romanica e affreschi realizzati da Angelo Baschenis. La torre campanaria, la parte che più si fa notare, ospita un concerto di quattro campane completamente manuale.
Una pentalogia sonante costituisce invece il concerto del campanile dell’altro luogo di culto, la Chiesa di San Bernardo, collocata in posizione centrale rispetto al paese, anch’essa del XV secolo ma ricostruita nel 1811. L’aspetto esteriore è infatti alquanto ordinario, eppure l’ambiente fra le quattro mura offre qualcosa di originale, la Vergine in gloria di Girolamo Forabosco e il polittico di Giovan Battista Moroni con la Madonna col Bambino e i Santi.
Geografia
E’ questa una località frequentata praticamente tutto l’anno da centinaia di turisti la cui massima ambizione è soggiornare fra i rilievi della Valle Imagna ma, soprattutto, praticare sport, camminare e pedalare.Chiunque metta piede in territorio comunale, potrà immediatamente rendersi conto di quanto Roncola – conosciuta come il “balcone della Pianura Padana” - sia gettonata proprio per l’accoglienza e la tranquillità che riserva ai forestieri. Le strade a spirale che salgono fino all’incantevole centro storico vengono percorse ogni giorno da stuoli di ciclisti che si cimentano in salite dall’ingente pendenza alle pendici del Monte Linzone con l’obiettivo di vivere appieno l’esperienza sulla propria due ruote, consapevoli dell’abbondante bellezza paesaggistica che li circonda.
Quasi quanto un’oasi fuori del tempo fra le Prealpi Orobiche, Roncola vuole ostinatamente estraniarsi dalla vita moderna riprendendo quei valori evinti dalla parentesi medievale in cui il paesello è cresciuto all’ombra drastica degli annosi scontri fra Guelfi e Ghibellini, perciò premunita in termini di fortificazioni e strutture di difesa strategiche, oggi presenti in buona parte in località Cà Baetti.
Eppure, tenendo sempre bassa la voce, la minuscola cittadina ha attraversato incolume le vicissitudini storiche, sussultando soltanto nel 1848, l’anno dei moti e della guerriglia di Palazzago promossa da Federico Alborghetti contro gli occupanti austriaci. Mantenendo un basso profilo, Roncola è sopravvissuta senza troppi funambolici espedienti cavalcando i secoli a maniche alzate e mani nella terra prosperando con la forza dell’agricoltura, dell’allevamento e delle più incisive attività rurali. Dal XX secolo in poi, la località ha saputo trattare il turismo con guanti di velluto e una semplicità che ancora rasenta il soprannaturale.
Cosa vedere a Roncola San Bernardo
Cosa può a suo favore sfoggiare un luogo così ameno ed essenziale? La risposta è: tutto ciò che può piacere all’amante della pace montana e del clima mite, freddo ma non troppo in inverno, fresco in estate, moderato in primavera, equilibrato in autunno. Ogni stagione qui scandisce voci e profumi, accompagnando per 365 giorni l’anno gli escursionisti su e giù per le valli, lungo itinerari che non fanno che contemplare la natura passando fra boschi d’alberi frondosi, sentieri ben segnalati e attrezzati (si possono citare il Sentiero dell’Acqua e il Sentiero dei Borghi, tracciati che per ora intrattengono gruppi eterogenei di adulti e bambini (per questi ultimi è a disposizione un Parco Avventura davvero divertente con ponti sospesi, percorsi e passerelle in legno fra gli alberi), famiglie e comitive entusiaste di poter conoscere la valle in questo modo libero e genuino) che sembrano voler raggiungere il cielo.Uno di essi arriva al borghetto di Roncola Bassa (dove il tempo sembra essersi fermato), un altro raggiunge una fonte d’acqua purissima, un altro ancora costeggia il più caratteristico edificio religioso della zona, ovverosia la Chiesa di San Defendente, una struttura quattrocentesca d’impianto minimale ma molto suggestiva, che al suo interno custodisce un’acquasantiera romanica e affreschi realizzati da Angelo Baschenis. La torre campanaria, la parte che più si fa notare, ospita un concerto di quattro campane completamente manuale.
Una pentalogia sonante costituisce invece il concerto del campanile dell’altro luogo di culto, la Chiesa di San Bernardo, collocata in posizione centrale rispetto al paese, anch’essa del XV secolo ma ricostruita nel 1811. L’aspetto esteriore è infatti alquanto ordinario, eppure l’ambiente fra le quattro mura offre qualcosa di originale, la Vergine in gloria di Girolamo Forabosco e il polittico di Giovan Battista Moroni con la Madonna col Bambino e i Santi.