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Ceresole Reale (Piemonte): escursioni sul lago, al Colle di Nivolet e ai rifugi

Ceresole Reale, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Ceresole Reale dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Una minuscola realtà montana racchiude un’incontenibile bellezza geografica a più livelli: è Ceresole Reale (altitudine 1.620 metri), una perla alpina di appena 156 abitanti che, accomodata nella sontuosa Valle d’Orco (culla di numerosi forti, trincee e fortificazioni come il Vallo Alpino d’epoca fascista) della città metropolitana di Torino in Piemonte, assorbe quotidianamente l’eden emozionale del Parco Nazionale del Gran Paradiso e il cui principale aggettivo (Reale, attributo di gran lignaggio condiviso in tutta Italia solo con Venaria) rende un’esigua porzione d’idea.

Non basta, infatti, una mera parola per descrivere questa località il cui nome, Ceresole, si deve quasi certamente a un’antica foresta di ceresiolae, vale a dire le purpuree e dolcissime ciliegie.

La storia di Ceresole Reale

Storia e territorio si sono da tempo immemore fuse in un connubio armonioso di visioni eterogenee, paesaggi narratori di aneddoti orografici e gloriose vicende ricordate con piglio folcloristico dai ceresolini, ben consapevoli di risiedere in un cantuccio turisticamente ambito, suadente e senza dubbio sensazionale.

La zona ha conosciuto una momentanea dominazione celtica ma è l’impronta romana a essersi maggiormente affermata, lasciando qualche segno ancor oggi visibile nei corridoi sotterranei delle miniere di Cuccagna e Bellagarda, le cui pareti riportano iscrizioni latine distinguibili rispetto allo sfondo totale. Queste scritte vennero incise in epoca imperiale da fedeli cristiani costretti al duro lavoro estrattivo e perciò pronti a concedere la propria devozione a San Minatore.

Alla storia antica segue quella moderna, che vide alternarsi potenti famiglie dedite ad atti di egemonica prepotenza fin dalla prima metà del ‘300: la ribellione del popolo si fece sentire e ne fu un esempio la Rivolta dei Tuchini nel canavese ai danni dei Valperga, proprietari anche di Ceresole. Superato lo scoglio delle incursioni repubblicane transalpine lungo il Colle della Galisia e il Nivolet nel 1794, il comune finalmente si guadagnò il titolo di “Reale” concesso da Vittorio Emanuele II nel 1862 in cambio del diritto di caccia.

Montagne ed escursioni nei dintorni di Ceresole Reale

Oggi Ceresole si specchia nei desideri di libertà che suscita nei turisti nazionali e internazionali, vantando un contesto ambientale adatto a qualunque target di avventore. Il paesaggio incontaminato suscita pace, tranquillità, armonia, annoverando vere attrattive che si confanno a escursioni, sport outdoor e gite d’ogni tipo.

Immaginate una camminata fra camosci, stambecchi e marmotte che popolano i folti e profumati boschi montani fra il Colle del Nivolet (facile arrivare a 2.600 mt di altitudine) e il massiccio del Gran Paradiso (rilievi i cui ghiacciai danno adito a un’acqua buonissima che una volta veniva persino imbottigliata e venduta presso la località Fonti Minerali), passando per il Lago di Ceresole (intorno al quale si trovano i camping Piccolo Paradiso, Casa Bianca e La Peschera, tre ottimi siti per respirare avventura e relax) dalle acque limpidissime, pure, così azzurre da confondersi con il cielo terso dove scorgere il volo delle aquile non è affatto raro.

Sono caratteristiche assimilate dagli altri due bacini lacustri, ovvero il Lago Agnel e il Lago di Serrù. Molti sentieri che s’immergono nella natura selvatica partono dal centro abitato, così in inverno sciare in metri di neve diventa tanto spontaneo quanto percorrere sentieri, prati e persino il lago ghiacciato con le ciaspole.

I più esperti sono soliti cimentarsi con la scalata, arrampicandosi prevalentemente sulle pareti del Sergent e Caporal, non disdegnando frequenti allenamenti nella famosa palestra artificiale X-Ice Park e soggiorni per recuperare le forze in uno dei rifugi sparsi nel territorio: si segnalano il Rifugio Massimo Mila, Rifugio Guglielmo Jervis e, infine, il Rifugio Guido Muzio.

In inverno si può praticare con soddisfazione lo sci di fondo intorno al lago ghiacciato, mentre i principianti possono recarsi nella frazione di Chiapili dove in caso di buon innevamento viene attivata una piccola sciovia che serve dei campi scuola. A Chiapili di sopra ci sono delle belle cascate, ghiacciate nella stagione invernale.

Chiese e luoghi da vedere a Ceresole Reale

In una giornata si possono percorre a piedi molti chilometri pervasi da una contemplazione che rende satolli, specialmente se si toccano le numerose chiese inscritte in appositi itinerari per pellegrini zelanti: si consiglia una visita alla Chiesa dell’Angelo Custode in Borgata Prese, senza dimenticarsi però di ammirare anche la Chiesa del Carmine in Borgata Cortevecchio e le altre tre chiese rispondenti a San Lorenzo in Borgata Chiapili, Maria Ausiliatrice al Pian del Nel e la parrocchiale di San Nicolao a Ceresole. Una piccola e graziosa chiesetta è ubicata in località Serrù, e sempre a Serrù si trova il GlacioMuseo, che espone plastici e pannelli fotografici frutto di un progetto della Società Meteorologica Italiana.

Leggermente diverso è il Museo del Colle della Losa, dedicato alla storia del sentiero internazionale che serpeggia ad alta quota. Il Museo Homo et Ibex si colloca all’interno dell’edificio che un tempo era il lussuoso Grand Hotel in località Prese, albergo elitario di stampo aristocratico aperto nel lontano 1888, che ha avuto l’onore di accogliere il poeta Giosué Carducci nel periodo in cui compose l’ode Piemonte: la mostra definisce il curioso rapporto fra l’uomo e lo stambecco attraverso l’esposizione multimediale di oggetti, dipinti, opere d’arte e ricostruzioni di ambienti primigeni. Dell’epoca ottocentesca sono sopravvissute alcune eleganti residenze di allora, Villa Giordano, Villa Peyron e il Ciarforon.

I prodoti tipici

Al termine o durante le meravigliose divagazioni a piedi lungo le valli e i comprensori montani non ci si può sottrarre a corpose mangiate luculliane a base di piatti semplici ma gustosissimi: più di un assaggio meritano la Polenta Concia e la Toma di Ceresole, formaggio di latte crudo prodotto in alpeggio.

Ceresole Reale conta anche la scuola più piccola d’Italia, frequentata da una maestra e due allievi che hanno raccontato la loro esperienza quotidiana all’edizione 2016 del Festival di Sanremo.

Come arrivare a Ceresole Reale

Arrivare in auto è semplice, basta percorrere l’Autostrada A5 Aosta/Milano con uscita a Ivrea, mentre giungendo da Torino occorre uscire a San Giorgio. In treno bisogna partire dal capoluogo torinese e arrivare a Pont Canavese, collegato a Ceresole da linee autobus.
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