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Exilles (Piemonte), la cittą e il suo forte nell'Alta Valle di Susa

Exilles, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Exilles dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Il paesaggio che l’accoglie è degno di un’avventura fantasy, con vette aguzze e spaccature nella roccia, gole profonde e sculture naturali plasmate dai venti e dall’erosione. Exilles, piccolo borgo piemontese di appena 300 abitanti, occupa una postazione affascinante nel cuore dell’Alta Val di Susa: incastonato a 870 metri di altitudine, occupa una gola angusta della Dora Riparia, a 70 km circa dal capoluogo, Torino. Qui la valle si chiude e forma la “Comba di Exilles”, prima di riaprirsi nell’ampio pianoro di Oulx. La parte meridionale della valle si inerpica sino alla Testa dell’Assietta, a 2566 metri di quota, e quella settentrionale sale fino all’imponente monte Niblè (3365 metri di quota), vetta del massiccio dell’Ambin.

Exilles si nasconde qui, in questo scrigno roccioso, sin da tempo molto antichi: proprio per la sua posizione strategica e protetta il sito era occupato già in epoca primitiva e in epoca celtica, ma solo dal 1155, con il comando dei conti d’Albon, si può ipotizzare con una certa sicurezza l’esistenza di un vero complesso fortificato. Ed è proprio il forte di Exilles a rendere la città degna di una visita: dal medioevo in poi la cittadina passò di padrone in padrone, da mani piemontesi a mani francesi, vivendo una storia travagliata che a lungo vide sfidarsi il Ducato di Savoia e il Delfinato.

Demolita dai francesi nel 1796, dopo che Amedeo III di Savoia l’aveva ceduta alla Francia col Trattato di Parigi, la fortezza di Exilles riacquistò importanza e prestigio nel corso dell’Ottocento, quando l’Italia era membro della Triplice Alleanza: avendo il dovere di difendere i confini francesi, il governo italiano dedicò fondi e energie alla sua ristrutturazione, facendo di Exilles uno dei comuni più popolati della Valle Susa. Dopo il ritiro delle forze armate la grandezza della località venne meno, ma il fascino del borgo è rimasto intatto sino ai giorni nostri e oggi Exilles sa incantare i visitatori con atmosfere fiabesche e con il forte ancora fiero, impettito tra i monti.

Il Forte di Exilles è infatti una costruzione estremamente suggestiva, di indiscutibile impatto scenografico. Restituito al pubblico nel 2000, grazie alla collaborazione della Regione Piemonte e del Museo Nazionale della Montagna Cai-Torino, è un pregevole esemplare di architettura fortificata francese e sabauda e propone agli ospiti due diversi percorsi di visita. Una lunga galleria ricavata nella roccia consente l’accesso ai vari livelli della struttura, spaziando dai sottotetti alle sale centrali, tra sculture, immagini e suoni che rievocano le atmosfere di un tempo e rivelano ai turisti innumerevoli curiosità affascinanti.

Col passare dei secoli il forte è diventato protagonista di molte storie misteriose e leggende, ma ce n’è una in particolare che ha fatto breccia nei cuori dei suoi cittadini, e si è diffusa a macchia d’olio nella regione: secondo la tradizione sarebbe stato rinchiuso qui, tra il 1681 e il 1687, un personaggio identificabile con la celebre Maschera di Ferro. Il primo ad avanzare alcune ipotesi su questa figura fu Voltaire il quale, in un breve periodo trascorso nel carcere della Batiglia, apprese della sua esistenza e si appassionò alla sua storia, conducendo delle ricerche che poi pubblicò.

C’è addirittura un carteggio che testimonia la presenza della Maschera di Ferro a Exilles, tra il Marchese di Louvois (allora ministro francese della Guerra) e il governatore della piazza di Pinerolo, dove il misterioso personaggio soggiornò prima del trasferimento a Exilles. Dal carteggio si ricavano le spese sostenute per il vitto e il vestiario del prigioniero.

Benché il forte sia indiscutibilmente il gioiello del borgo, anche le stradine di Exilles meritano una tranquilla passeggiata. Tra gli edifici di culto che si incontrano lungo il cammino ci sono la cappella di San Rocco, costruita nel 1660 su impianto romanico, e la chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo dell’XI secolo, a tre navate, con un bel portale gotico e un’imponente torre campanaria del tardo periodo romanico.

San Pietro apostolo è anche il patrono del borgo, festeggiato alla fine di giugno con vivaci festeggiamenti che si protraggono per un intero weekend, tra spettacoli e intrattenimenti di ogni tipo, mercatini di prodotti tipici, merende e la tradizionale distribuzione dei Fiori di San Pietro per le case del paese.

Un’altra manifestazione, che coinvolge a dire il vero l’intera provincia torinese, sa valorizzare magistralmente i tesori locali: è l’iniziativa “Viaggio nel Tempo”, che da aprile a ottobre passa in rassegna le borgate più interessanti della zona e rievoca tradizioni e vicende del passato, con una cura e un realismo storico sorprendenti. Nel cuore di Exilles, segnato ancora oggi dalle sue linee architettoniche medievali, si svolge per l’occasione “ExillesCittà”, che ripropone le atmosfere di una festa di fine Ottocento: in quel periodo, alla fine del XIX secolo, il borgo venne infatti elevato al rango di città per volere di Umberto I, e si tennero grandi festeggiamenti che ancora oggi rivivono attraverso storie, giochi e costumi d’epoca.

Non è necessario invece alcun viaggio nel tempo per arrivare in paese. SI può raggiungere Exilles facilmente con la propria auto, imboccando l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia-Frejus, uscendo al casello di Susa e continuando in direzione Oulx. Chi preferisce il treno può servirsi della linea ferroviaria Torino-Bussoleno-Bardonecchia e scendere alla stazione di Salbertrand, mentre l’aeroporto più vicino è quello di Torino.

Giunti a destinazione ci si immerge in un clima piuttosto frizzante, caratterizzato da inverni freddi e talvolta nevosi e estati fresche. Le temperature medie di gennaio, il mese più rigido, vanno da una minima di -3°C a una massima di 6°C, mentre in luglio e agosto si passa dai 16°C ai 28°C. Le precipitazioni, abbastanza diffuse in autunno e primavera, toccano il picco massimo in aprile, quando cadono in media 100-104 mm di pioggia.
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