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Pinerolo (Piemonte): visita alla cittą del torinese

Pinerolo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Pinerolo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Rientra nella provincia di Torino ma è quasi un capoluogo a se stante: Pinerolo dista dalla città della Mole Antonelliana ca. 45 km e si circonda di una cornice montuosa che trova nelle Alpi la massima espressione della bellezza paesaggistica la cui anticamera consta di meravigliose valli come la Val Chisone, sempre propizia.

La cittadina, quasi 36.000 abitanti orgogliosi di appartenervi, ha sfruttato come poche altre l’occasione dei Giochi Olimpici Invernali del 2006 rinascendo sotto molteplici punti di vista, esponendosi a testa alta in prospettiva culturale e dimostrandosi generosa in termini di accoglienza turistica, ancor oggi apprezzata da quanti l’hanno visitata o vi hanno soggiornato.

La storia di Pinerolo

La sua storia la vede affermarsi già intorno all’anno Mille, quando nel panorama cartaceo emerge un insediamento già parzialmente urbanizzato, popolato e desideroso di progredire in virtù della presenza di alcune chiese sparse, un castrum e un monastero di benedettini fondato nel 1064, in grado di attrarre come sonante calamita mestieranti necessari per compiere quell’evoluzione tanto bramata. Da villaggio rurale si passa a piccola regina del Piemonte, forte di un’alimentata economia basata su artigianato, alba industriale e specializzazioni nella tessitura, nell’arte manifatturiera e nella produzione metallurgica fomentata da abbondanza di energia idraulica.

Si può asserire che Pinerolo nacque a tutti gli effetti in epoca tardo medievale, i cui strascichi ricaddero sull’era moderna evidenziandosi in una parte di edifici ancor oggi in ottima salute strutturale. Screditata nel Quattrocento dal duca di Savoia Amedeo VIII, che la considerava troppo marginale per essere eletta primo capoluogo della regione, Pinerolo venne definitivamente soppiantata da Torino e trascurata a tal punto da diventare terreno fertile per l’occupazione transalpina dal 1630 al 1696, quando venne sì annessa al Regno di Sardegna eppur depauperata del proprio carattere di fortezza: dapprima uno svantaggio, il fatto giocò a favore della cittadina, che a quel punto si vide legittimata a espandersi urbanisticamente senza più barriere di sorta, né fisiche né politiche, prevedendo però una solida egida militare estremamente coriacea, tanto che in tempi odierni la Scuola di Cavalleria istituita nel 1849 ha permesso a Pinerolo di essere meritoria del titolo di “Capitale della Cavalleria Italiana”. Tale Accademia è celebrata dal Museo Storico Nazionale, la cui sede si trova dal 1968 nella caserma Principe Amedeo ed espone uniformi, copricapo, bandiere, medaglie, carrozze e persino mezzi corazzati che si ritrovano in una galleria dedicata.

Il Duomo di Pinerolo

In realtà è scontato affermare che la città non è solo questo, definendosi una straordinaria bomboniera contenente gioielli evinti da una pura ricercatezza formale sempre rispettosa dei canoni estetici: ne è un esempio il Duomo dedicato a San Donato d’Arezzo, edificio neogotico che ammalia per merito della stupenda facciata a tre portali su cui troneggiano lunette imperiose, una delle quali recante il dipinto della Sindone a ricordo del 1478, quando cioè il sudario venne esposto nella piazza, il cuore cittadino. Moltissime decorazioni interne e dipinti affrescati si devono alla coppia di pittori Giuseppe Rollini e Alessandro Vacca, altre invece sono da attribuire a Enrico Reffo (la pala d’altare raffigurante Cristo in croce e le anime purganti nella Cappella del Crocifisso) e Andrea Marchisio (il Miracolo eucaristico di Torino, il Sacrificio di Melchisedek e la Vita della Madonna nella Cappella del Santissimo Sacramento), in collaborazione con altri artisti il cui contributo si è ritenuto fondamentale nel tempo per pervenire a una bellezza complessiva così esaltante.

Cosa vedere nel centro di Pinerolo

Da qui s’inizia a percorrere via Trento e i suoi portici che sfociano in via Principi d’Acaia in salita verso il colle San Maurizio, un trait d’union fra l’antico borgo e la collina che nel Medioevo corrispondeva all’arteria principale cosparsa di botteghe artigiane ed edifici significativi come la Casa del Vicario (che annovera preziosi fregi in cotto e la “pietra della berlina” incubo dei debitori) e la Casa del Senato (vi è ospitata la mostra permanente “La necropoli della Doma rossa e il territorio di Pinerolo in età romana"), sede del Consiglio Cismontano.

Anima di quello che un tempo era il borgo superiore, la Basilica di San Maurizio sorge dal 1078 con le sue cinque navate, gli affreschi del XV secolo e l’alto campanile trecentesco biforato e triforato con cuspide finale.

Vicino si pone il Santuario della Madre della Divina Grazia con facciata in marmi bianchi il cui naturale sfogo si riversa nel piazzale antistante, sorta di terrazza panoramica gradita ai turisti. Il circondario è suggellato in verità da uno stuolo di chiese altre che compongono un mosaico ecclesiastico impegnativo, e le sue caselle hanno le caratteristiche più varie inerenti ai principi basilari del luogo di culto: le chiese di Sant’Agostino, Santa Croce, San Rocco, il Santuario del Sacro Cuore e il Monastero della Visitazione abbracciano il credo cristiano con passione (integrato anche dalla Chiesa di San Domenico e dalla Cappella di Santa Lucia), lasciando però spazio nel territorio a una tolleranza religiosa rappresentata dalla Chiesa Ortodossa (ex chiesa di San Bernardino da Siena) e dal Tempio Valdese, inaugurato nel 1860.

Ci spostiamo rapidamente all’area occupata dalla biblioteca Alliaudi, dietro la quale spunta magnifica la Cavallerizza Caprilli, l’emblema identitario di Pinerolo, incarnazione del prestigio infuso dalla vecchia Scuola di Equitazione, un edificio di grandi dimensioni, lineare e luminoso, polivalente e monumentale ma non quanto il signorile Palazzo degli Acaja, colosso di 1.620 mq sviluppato su 5 piani e accorpato a due giardini e una corte interna, statuario in pieno centro storico ma orfano ormai della torre cilindrica presente nel ‘600.

A un patrimonio già ricchissimo si aggiunge un apparato museale che ha l’intento di valorizzare Pinerolo in ogni suo aspetto, mantenendo viva la memoria sulla sua progressiva crescita incentivante a spanne notevoli il turismo in Piemonte.

A Cascina La Tegassa l’arte contemporanea è di casa e numerosi eventi rinvigoriscono il carattere “En plein Air” del museo; la prima Società Generale Operaia, fondata nel lontano 1848, trova nuova vita nella sede della Società di Mutuo Soccorso, in cui l’attenzione è ampiamente focalizzata in un ventaglio di bandiere ricamate che integrano le antiche attività promosse dal vetusto ente.

In Viale Giolitti s’incastona il Museo Civico di Archeologia e Antropologia, con un percorso permanente mirato alla conoscenza didattica de “I luoghi e i personaggi del Risorgimento a Pinerolo”, oltre alle indagini su Neolitico e Paleolitico; il quadro espositivo si completa con la Collezione Civica d’Arte a Palazzo Vittone, il Museo della Diocesi di Pinerolo, il Museo Etnografico del Pinerolese e il Civico Museo Didattico di Scienze Naturali.

Eventi, sagre e manifestazioni

La cultura s’instilla poi in eventi che coinvolgono direttamente la cittadinanza intrattenendola in specifici periodi dell’anno. La popolazione partecipa all’unisono alla Festa Patronale in onore di San Donato, un’occasione di aggregazione popolar-religiosa che si svolge il lunedì successivo all’ultima domenica di agosto.

L’ultimo lunedì di aprile va invece in scena la Fiera primaverile, che si aggiunge al già cospicuo caleidoscopio di mostre mercato che infittiscono il calendario annuale: si citino a questo proposito le mostre mercato relative alle macchine agricole e prodotti per l’agricoltura, all’Antiquariato Minore e del Collezionismo e all’artigianato del pinerolese.

Ancor prima il Carnevale di Pinerolo accende di colore le strade del centro durante il carnevale e i primi giorni di Quaresima.

Una delle specialità locali è il panettone, qui infatti sorge dal 1922 l’azienda Galup, nata come bottega e divenuta un’industria florida. Per festeggiaro si svolge in dicembre la manifestazione Panettone in Vetrina, oltre ai consueti Mercatini di Natale.

Come arrivare a Pinerolo

In auto sono a disposizione, oltre alla diramazione autostradale Torino-Pinerolo la SS 23 del Colle del Sestriere e la SS 589 dei Laghi di Avigliana; attiva la linea ferroviaria Torino-Pinerolo; usufruibili le autolinee Sadem, Cavourese e Satti; l’aeroporto di riferimento è il “Sandro Pertini” di Caselle Torinese.
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