Villandro (Alto Adige): escursioni tra le montagne della Valle Isarco
Villandro, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Villandro dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
L’incantevole Villandro s’adagia su un pendio ad una altitudine di 880 metri ed è un vero luogo di pace, come d’altronde ve ne sono tanti in provincia di Bolzano, nel ridente Trentino Alto Adige.
Con i suoi 1.800 abitanti, il comune ci racconta un po’ la storia millenaria di un territorio raccolto sotto l’Alpe di Villandro (ma dilatato fino al picco di 2.509 m), facente parte delle Sarentine e lambente la Valle di Isarco e i suoi spettacolari pascoli.
L’area, specialmente quella che avvinghia località Plunacker, era in antichità tessuto perfetto per l’estrazione di piombo, rame e argento addensati nelle miniere circostanti, inoltre il passato ha lasciato ampia testimonianza dell’età della pietra, del bronzo e del ferro, considerando ovviamente il passaggio dei Romani al quale esigui reperti scoperti a seguito di massicci scavi archeologici risalgono, come i resti di una villa. Il viatico medievale del borgo si lega all’operato dei Signori di Villandro, famiglia che dominò la scena, ascese e cadde nello spazio di quattro secoli.
L’hinterland, tipicamente regionale, interpreta le stagioni alternando miti paesaggi a tripudi di fioritura che interessano latifoglie colorate, vigneti, frutteti (susini, prugne e mele), fiori bianchi e rododendri, con un autunnale parentesi affrontata con castagne, speck e Nuie che scaldano cuore e anima. In inverno si tiran fuori scarponi e ciaspole per cimentarsi con l’innevato comprensorio dolomitico. Gli amanti dello sci puntano la Val Gardena, l’area sciistica Plose sopra Bressanone, lo Jochtal a Valles, il Gitschberg a Maranza e il Plan de Corones.
Parlando invece più propriamente del centro abitato, il turista riscontra immediatamente un forte alone culturale, mai pressante, anzi piuttosto semplice ma significativo per i pochi ma interessanti punti focali identificati con l’Archeoparc per famiglie e alcune chiese sparse, la più emblematica delle quali risulta la Santa Croce di Lazfons in località omonima: da questo ch’è il luogo di pellegrinaggio più alto d’Europa (2.298 m) si raggiunge la Cima San Cassiano, all’apice di un panorama vasto e di largo respiro.
Un borgo, questo, la cui unica arteria è una minuscola via e il simbolo una coppia di torri gotiche che cingono una serie di piccole fortificazioni poste anche in “periferia”, visitabile a piedi, a cavallo o in mountain bike insieme ad alpeggi e boschi favolosi.
Chi ha voglia di relax e sedentarietà prenoti subito una camera al Granpanorama Hotel StephansHof, un quattro stelle con spa inclusa e navette collegate ai principali centri sciistici limitrofi.
L’ultimo excursus un po’ macabro è però una componente di grande fascino per una località di villeggiatura che, a quanto si è potuto vedere, ha davvero tutte le carte in regola per garantire una vacanza dal divertimento variegato, adatta a qualunque target di avventori e in qualunque periodo dell’anno.
Villandro è il tipico paese evergreen, la cui ricca essenzialità (un ossimoro che la dice lunga sulla bellezza contrastata del borgo) fa trasalire e non smette mai di stupire. Siamo in Trentino Alto Adige e qui la natura risuona fenomenica nei fiumi, negli specchi lacustri, nella neve bianchissima che si accende al sole d’inverno e nei cantucci selvatici che riservano non poche sorprese.
Con i suoi 1.800 abitanti, il comune ci racconta un po’ la storia millenaria di un territorio raccolto sotto l’Alpe di Villandro (ma dilatato fino al picco di 2.509 m), facente parte delle Sarentine e lambente la Valle di Isarco e i suoi spettacolari pascoli.
L’area, specialmente quella che avvinghia località Plunacker, era in antichità tessuto perfetto per l’estrazione di piombo, rame e argento addensati nelle miniere circostanti, inoltre il passato ha lasciato ampia testimonianza dell’età della pietra, del bronzo e del ferro, considerando ovviamente il passaggio dei Romani al quale esigui reperti scoperti a seguito di massicci scavi archeologici risalgono, come i resti di una villa. Il viatico medievale del borgo si lega all’operato dei Signori di Villandro, famiglia che dominò la scena, ascese e cadde nello spazio di quattro secoli.
Cosa vedere e fare a Villandro
Villandro oggi viene considerato gradevolmente un centro pittoresco contraddistinto da vecchie fattorie, locande che hanno dolcemente subito il determinismo ambientale e strutture ricettive piene dello spirito altoatesino: l’albergo “Zum Steinbock” fece anche da sfondo all’opera “Ultima chiamata alle armi” del pittore Franz von Defregger.L’hinterland, tipicamente regionale, interpreta le stagioni alternando miti paesaggi a tripudi di fioritura che interessano latifoglie colorate, vigneti, frutteti (susini, prugne e mele), fiori bianchi e rododendri, con un autunnale parentesi affrontata con castagne, speck e Nuie che scaldano cuore e anima. In inverno si tiran fuori scarponi e ciaspole per cimentarsi con l’innevato comprensorio dolomitico. Gli amanti dello sci puntano la Val Gardena, l’area sciistica Plose sopra Bressanone, lo Jochtal a Valles, il Gitschberg a Maranza e il Plan de Corones.
Parlando invece più propriamente del centro abitato, il turista riscontra immediatamente un forte alone culturale, mai pressante, anzi piuttosto semplice ma significativo per i pochi ma interessanti punti focali identificati con l’Archeoparc per famiglie e alcune chiese sparse, la più emblematica delle quali risulta la Santa Croce di Lazfons in località omonima: da questo ch’è il luogo di pellegrinaggio più alto d’Europa (2.298 m) si raggiunge la Cima San Cassiano, all’apice di un panorama vasto e di largo respiro.
Un borgo, questo, la cui unica arteria è una minuscola via e il simbolo una coppia di torri gotiche che cingono una serie di piccole fortificazioni poste anche in “periferia”, visitabile a piedi, a cavallo o in mountain bike insieme ad alpeggi e boschi favolosi.
Chi ha voglia di relax e sedentarietà prenoti subito una camera al Granpanorama Hotel StephansHof, un quattro stelle con spa inclusa e navette collegate ai principali centri sciistici limitrofi.
Escursioni nei dintorni di Villandro
Chi invece desidera vivere l’avventura e l’amenità del paesaggio si rechi all’Alpe di Villandro, distesa di prati, paludi, laghi e cupole montuose. In fondo a essa sorge la chiesetta al Morto, così chiamata per la leggenda del garzone morto di peste e non sepolto dalla popolazione per paura del contagio; molto vicino vi è il lago dei Morti, il Totensee, freddo e cristallino.L’ultimo excursus un po’ macabro è però una componente di grande fascino per una località di villeggiatura che, a quanto si è potuto vedere, ha davvero tutte le carte in regola per garantire una vacanza dal divertimento variegato, adatta a qualunque target di avventori e in qualunque periodo dell’anno.
Villandro è il tipico paese evergreen, la cui ricca essenzialità (un ossimoro che la dice lunga sulla bellezza contrastata del borgo) fa trasalire e non smette mai di stupire. Siamo in Trentino Alto Adige e qui la natura risuona fenomenica nei fiumi, negli specchi lacustri, nella neve bianchissima che si accende al sole d’inverno e nei cantucci selvatici che riservano non poche sorprese.