Sori (Liguria), vacanza nel mare del Golfo Paradiso
Sori, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Sori dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Basterebbe saper che il litorale, in questo tratto di Liguria, prende il nome di Golfo Paradiso, per aver voglia di partire alla scoperta delle sue borgate e delle sue calette pittoresche, in cerca di una quiete e di un paesaggio idilliaci. Le aspettative sono rispettate dalla bellezza di Sori, piccolo comune ligure di circa 4.300 abitanti in provincia di Genova, incastonato lungo la Riviera di Levante.
Il territorio della cittadina, accarezzato dalle onde limpide del Mar Ligure, si allunga nell’entroterra lungo la valle del torrente omonimo, sino allo spartiacque con l’alta valle Fontanabuona e toccando la frazione di Pannesi, nel comune di Lumarzo. Più che un paese è una costellazione di paesini minori, nata dall’unione dell’antico centro di Sori col soppresso comune di Canepa.
Tutto il borgo si sviluppa su un terreno montuoso, che tocca gli 894 metri di latitudine sulla vetta del monte Becco: gran parte dei rilievi sono occupati dalle tipiche coltivazioni a terrazze, molto diffuse in Liguria per la produzione di uva e olive, affiancate dalla vegetazione selvaggia dell’ambiente mediterraneo e dalle foreste di castagni, faggi e querce.
Non mancano poi gli edifici civili, come il ponte “napoleonico” ad arco, in pietra da taglio, che apparteneva all’antico tracciato della via Aurelia, così come la Via Sant’Erasmo, che è la strada più antica e meglio conservata del capoluogo. Sui due lati si innalzano due schiere continue di palazzi piuttosto alti, che costituivano una buona barriera contro eventuali attacchi provenienti dal mare, secondo l’uso tipico dei borghi marinari genovesi. Sul tracciato, verso il mare, si apre la graziosa piazzetta di Sant’Erasmo con l’omonimo oratorio, sede tra l’altro di manifestazioni culturali e musicali.
Il territorio della cittadina, accarezzato dalle onde limpide del Mar Ligure, si allunga nell’entroterra lungo la valle del torrente omonimo, sino allo spartiacque con l’alta valle Fontanabuona e toccando la frazione di Pannesi, nel comune di Lumarzo. Più che un paese è una costellazione di paesini minori, nata dall’unione dell’antico centro di Sori col soppresso comune di Canepa.
Tutto il borgo si sviluppa su un terreno montuoso, che tocca gli 894 metri di latitudine sulla vetta del monte Becco: gran parte dei rilievi sono occupati dalle tipiche coltivazioni a terrazze, molto diffuse in Liguria per la produzione di uva e olive, affiancate dalla vegetazione selvaggia dell’ambiente mediterraneo e dalle foreste di castagni, faggi e querce.
La Spiaggia di Sori
La costa è come un’immensa scultura scalfita nella roccia, con scogliere mozzafiato che si inabissano tra i flutti e raggiungono i 3 metri di altezza. Soltanto di fronte all’abitato principale si apre una ampia caletta di sabbia: per il resto si tratta di insenature aspre e, proprio per questo, ancora più affascinanti.Cosa vedere a Sori
Anche il centro storico nasconde dei tesori interessanti, preziosi testimoni del passato del borgo e delle sue usanze più caratteristiche. Tra gli edifici di culto più belli e più importanti c’è la chiesa di Santa Margherita, la cui planimetria si sviluppa longitudinalmente, con un atrio e un presbiterio molto allungati. A navata unica, ampia e molto alta, è a forma rettangolare ed è affiancata da una serie di cappelle basse. Interessanti i quadri e gli affreschi risalenti al XVIII secolo, realizzati da artisti della scuola pittorica ligure.Non mancano poi gli edifici civili, come il ponte “napoleonico” ad arco, in pietra da taglio, che apparteneva all’antico tracciato della via Aurelia, così come la Via Sant’Erasmo, che è la strada più antica e meglio conservata del capoluogo. Sui due lati si innalzano due schiere continue di palazzi piuttosto alti, che costituivano una buona barriera contro eventuali attacchi provenienti dal mare, secondo l’uso tipico dei borghi marinari genovesi. Sul tracciato, verso il mare, si apre la graziosa piazzetta di Sant’Erasmo con l’omonimo oratorio, sede tra l’altro di manifestazioni culturali e musicali.