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Cassibile (Sicilia): la spiaggia e la riserva di Cavagrande

Cassibile, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Cassibile dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Riassumere Cassibile entro una guida didascalica corrisponde a far indossare un vestito taglia M a un falso magro, il che è di per sé una costrizione non da poco. Val comunque la pena provare a definire i tratti fondanti di questa popolosa frazione del comune di Siracusa in Sicilia, paese che – soprattutto storicamente – si rivela esondante per quanto desiderosa di trovare una misura idonea alla propria reale importanza alimentata in primis dal dinamismo proficuo degli oltre 5.800 abitanti che ne occupano il borgo.

Cavagrande del Cassibile e la spiaggia

La sua collocazione geografica sfrutta i vantaggi di un territorio molto sfaccettato e vario entro il quale Cassibile si pone in posizione mediana fra la Riserva naturale orientata Cavagrande del Cassibile (che ingloba una serie di ambienti ipogei tra cui la famosa Grotta dei Briganti, chiamata così poiché in epoca risorgimentale vi si rifugiavano i ribelli ostili al governo sabaudo) – contraddistinta dalla massiccia presenza di canyon – e il Fiume di Cassibile che irrora il tessuto paesaggistico disegnando laghetti di diverse tonalità che prendono il nome di “Laghetti di Cavagrande” prima di sfociare in mare nel punto conosciuto come “La Marchesa di Cassibile”, lingua costiera molto frequentata per le caratteristiche naturali (vedesi la Pineta del Gelsomino) e le formazioni sabbiose, lembo che prolunga determinando un litorale complessivo costituito da parti rocciose, promontori, zone frastagliate e aree di notevole bellezza quali Fontane Bianche e Ognina, ideali per delle vacanze di mare in Sicilia.

A far da sfondo permane una macchia mediterranea plasmata da una vegetazione rigogliosa in cui trovano posto molte specie di piante e arbusti infittendo tappeti dalla flora sopita, musicante con note che vanno dai fichi d’India alle palme e agli ulivi secolari, dai mandorli agli agrumeti fino alle micro oasi scandite dal sussistere di variopinte orchidee e dal peculiare Trachelio siciliano.

La storia di Cassibile

La storia antica del primigenio insediamento venutosi a creare sull’isola si lega a doppio filo alla Necropoli di Cassabile che ne testimonia il primo barlume di esistenza con macabro tocco lapidario imponendosi come area funeraria tra le più rilevanti in Sicilia. Feudo sin dal XIV secolo, il borgo iniziò a popolarsi seriamente solo a partire dal 1797 sotto il segno di Ferdinando I di Borbone e il marchese Branciforte: cominciarono a proliferare i caseggiati, le attività concernenti pastorizia, allevamento e agricoltura approdanti carichi di energia nell’800, secolo in cui videro la luce anche le chiese e centri abitati inglobati in un’unica realtà urbana in grado di conoscere l’energia elettrica soltanto nel 1951, quando la popolazione contava appena 500 anime, numero destinato a crescere notevolmente fino a dare adito a un referendum per decidere la cifra giurisdizionale di Cassibile: la sua emancipazione a comune non si concretizzò mai per ostruzione evidente di Siracusa, il cui ricorso decise il mantenimento dell’identità della sua frazione, rimasta così tale fino a oggi.

E’ proprio a Cassabile che la memoria storica seppe imprimersi come in pochi altri luoghi siculi: gli Alleati sbarcarono qui durante la Seconda Guerra Mondiale, il 9 e 10 luglio 1943, e solo due mesi più tardi – il 3 settembre – italiani e anglo-americani firmarono nel gran segreto di una tenda fra gli ulivi l’Armistizio, reso pubblico e dunque ufficiale l’8 settembre. Fu così che in un modesto paesello dalle abitudini semplici si fece la storia.

Di quel periodo rimangono in piedi alcune vestigia importanti come la Torre Cuba (in realtà sopravvive soltanto la base), mentre la Pietra della Pace con le scritte incise dagli Alleati è purtroppo scomparsa nel 1955 e mai più ritrovata. Il museo “Cassabile Memorie, Immagini e Gocce d’Arte” viene allestito ogni anno nel periodo fra il 3 agosto e il 3 settembre e raccoglie diverse testimonianze (documenti, estratti di giornale, video, libri) relative al fatidico momento della resa concordata.

Cosa vedere a Cassibile

Parlando di corredo architettonico, trionfa innanzitutto il Castello del Marchese di Cassibile presso il Cugno Mola: la struttura risale ai primi dell’Ottocento e fu fatta erigere da Silvestro Goffredo per controllare l’intero feudo. Oggi diroccato e abbandonato, lo si può raggiungere previa percorrenza della “Scala Disa”. Lo stuolo ecclesiastico conta meraviglie datate, ad esempio la Chiesa del Marchese Loffredo, intitolata alla Sacra Famiglia, venne inaugurata nel 1870: al suo interno sono custoditi tre altari, un crocifisso in legno di cipresso settecentesco, vari dipinti e quadri quali una Pietà di Angelo Trevisani, San Giacomo tratto dal martirio di Pompeo Batoni, Il Sacro Cuore di Gesù e la Conversione di San Matteo realizzato da Paolo De Matteis.

La Chiesa di San Giuseppe, ormai sconsacrata, mostra la statua raffigurante San Giuseppe Lavoratore con in braccio Gesù Bambino e una torre campanaria. E’ ubicata in Piazza della Parrocchia, nella quale sorgeva anche il Monumento ai Caduti - che ricorda altresì la sottoscrizione dell’Armistizio del settembre 1943 – prima che esso venisse spostato in un’area parrocchiale protetta, provvedimento preso a seguito di reiterati atti vandalici.

Chi volesse immergersi veramente nella storia più remota di Cassibile deve entrare nella zona del Borgo Rurale, il cuore antico rappresentato da una Chiesa, la Torre del Marchese, vari edifici e l’Arco d’ingresso, quanto resta di un nucleo abitato che comprendeva in origine ben più stabili, case rurali, magazzini e stalle, granai, locande e osterie, oltre alla vecchia caserma dei carabinieri, ormai tutti ricordi smaterializzati dalla foga distruttiva del Secondo Conflitto Mondiale.

Sagre, eventi e manifestazioni

Cassibile non ha mai perduto l’umiltà che l’ha sempre contraddistinta, perseguendo così un’economia incentrata sull’agricoltura e il turismo cullato dall’accoglienza e dalla vivacità folcloristica tradotta in ricorrenze e sagre molto allegre e partecipate, come la Sagra della fragola, uno dei prodotti locali più rinomati, impiegato in ricette culinarie sfiziose come il risotto di fragole, la salsiccia di fragole, confetture e torte varie, che si accompagnano ad altre specialità più classiche, ad esempio gli immancabili arancini, la focaccia chiamata in dialetto “u pastizzu” e la cassata.

Nel periodo natalizio imperversano i tradizionali mercatini e l’attesa valorizzazione in pompa magna del bellissimo Presepe di cartapesta (in verità esposto tutto l’anno nel Borgo Rurale), che si estende su una superficie di 3.000 metri quadrati riproducendo personaggi e sfondi rigorosamente a grandezza naturale per un maggiore coinvolgimento emotivo e sacre suggestioni.

Come arrivare a Cassibile

Partendo da Catania, dove si trova l’aeroporto di scalo Fontanarossa “Vincenzo Bellini”, occorre percorrere in auto l’Autostrada NSA 339 Catania-Siracusa, poi la Tangenziale di Catania da cui si esce in SS 114 in direzione Siracusa stando attenti alle indicazioni per Cassibile; i treni fermano alla stazione centrale FS di Siracusa, rifornita da un servizio bus extraurbano offerto dalla AST – Azienda Siciliana Trasporti e dalle Autolinee Interbus, Segesta ed Etna trasporti; volendo arrivare in nave, si giunge ai porti di Catania, Augusta o Pozzallo.

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