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Barcelos (Nord, Portogallo) la cittą sul fiume Cįvado

Barcelos, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Barcelos dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Attraversando l’antico ponte sul fiume Cávado, si entra in una delle località più emblematiche dell’arte popolare del Minho, Barcelos. La città è antica, situata in un luogo ricco di vestigia archeologiche che risalgono alla Preistoria, ma fu solo nel XII secolo che ebbe inizio la sua storia, prima quando D. Afonso Henriques le concesse il foral, l’immunità reale, trasformandola in una città, poi quando D. Dinis, nel 1298, volle ricompensare il suo maggiordomo-moro João Alfonso facendolo conte e donandogli il borgo insieme al titolo.

Nel 1385, il Conestabile Nuno Álvares Pereira divenne il settimo Conte di Barcelos. Avrebbe dato Barcelos come dote in occasione del matrimonio della figlia D. Beatriz con D. Afonso, figlio bastardo del re D. João I. Ebbe pertanto inizio un’epoca di grande sviluppo e dinamismo per la città, rivelato dalla costruzione del ponte, delle mura, di cui resta la Torre da Porta Nova, del Paço dos Duques e della Igreja Matriz.

Paço dos Duques - Se entrate a Barcelos dal ponte sul fiume Cávado, troverete ben presto un’area adibita a giardino, dove le rovine del Palácio dos Condes de Barcelos testimonia il passato storico medievale della città. È tutto ciò che resta di una costruzione degli inizi del XV secolo, dovuta a D. Afonso, 8° Conte di Barcelos e 1° Duca di Braganza e uno dei monumenti più emblematici della città. Ciò che in apparenza si caratterizza come palazzo-castello, fu un tempo un palazzo nobiliare che rivelava il potere e la ricchezza crescenti del suo proprietario, figlio illegittimo del re D. João J, e che si impose nel panorama urbano con i suoi alti comignoli a forma di canna, di cui non ne rimane che uno, e la torre, a guardia del ponte sul fiume, anch’essa scomparsa. Il palazzo fu residenza dei Conti fino al XVII secolo, periodo in cui iniziò a cadere in rovina, decadenza accelerata dal terremoto del 1755. Ciò che rimase servì, molto appropriatamente, da scenario, per allestire il museo archeologico all’aperto che oggi vi si può visitare.

Museu Arqueológico de Barcelos - Le rovine del Paço dos Condes de Barcelos e lo spazio circostante, all’aperto, ospitano il Museu de Arqueologia della città dl 1920. Vi si possono ammirare pezzi che indicano che la regione era già popolata durante la preistoria. Sarcofagi medievali, simboli araldici, insegne della Casa dei Braganza, svariati elementi architettonici provenienti da chiese e conventi smantellati e pietre blasonate di antiche case nobiliari ormai scomparse, completano le collezioni archeologiche esposte. Speciale attenzione merita il Cruzeiro do Senhor do Galo, proveniente da Barcelinhos (una delle parrocchie di Barcelos situata sull’altro lato del fiume), risalente agli inizi del XVIII secolo che ci racconta a bassorilievo l’antica leggenda del simbolo della città.

Igreja de Santa Maria Maior, Matriz de Barcelos - Monumento del XIV secolo, l’Igreja Matriz di Barcelos, dedicata a Santa Maria Maggiore, conserva nell’aspetto la sua robustezza medievale, abbellita da alcuni elementi decorativi e architettonici che rivelano l’imposizione dello stile gotico in una struttura romanica. L’iniziativa della sua fondazione appartiene a D. Pedro, terzo Conte di Barcelos, che vi lasciò la firma nel blasone visibile negli archivolti del portale principale. All’interno, i capitelli romanici istoriati confermano un ambiente medievale, in netto contrasto con i rivestimenti di azulejos del 1721, che narrano episodi della vita della Vergine. Nelle cappelle laterali si distingue la decorazione barocca, in particolari gli altari di legno intagliato e dorato. Nella cappella maggiore vi sono alcune tele manieriste raffiguranti l’Annunciazione e l’Adorazione dei Pastori. All’esterno, molto vicino alla chiesa, si trova il Pelourinho di Barcelos.

Risalente alla fine del XV secolo, inizio del XVI, il Pelourinho di Barcelos, interamente realizzato in granito, è composto di un robusto basamento, un fusto esagonale e una parte terminale a più sfaccettature, molto decorata, chiamata gaiola, in stile fine gotico. Si trova di fronte all’Igreja Matriz, in un giardino che gli dà il dovuto risalto.

Igreja de Nossa Senhora do Terço - Nel 1707, il Vescovo di Braga, D. Rodrigo de Moura Teles, ordinò la posa della prima pietra di un convento di monache benedettine, obbedendo così alla richiesta del re D. João V per compiere il volere del padre D. Pedro II. Così si afferma in un’iscrizione posta sulla parete accanto al portale. Esternamente, l’Igreja de Nossa Senhora do Terço è molto sobria e semplice, mentre l’interno rivela uno dei migliori esempi di barocco portoghese, con un’armoniosa combinazione tra pittura, azulejos e legno intagliato. Il soffitto di legno a cassettoni e i pannelli di azulejos che rivestono integralmente il corpo della chiesa, dipinti nel 1713 dal maestro António de Oliveira Bernardes, mostrano una ricchissima iconografia sulla vita di San Benedetto. Nella cappella maggiore, P.M.P. un altro grande maestro nella decorazione barocca degli azulejos, firma due pannelli di rivestimento narrando le origini del monumento e l’ingresso della prima monaca in convento. Da notare infine la decorazione del pulpito con paracielo attribuito a Gabriel Rodrigues Álvares, nonché gli altari di legno intagliato e dorato attribuiti ad Ambrósio Coelho, che completano il programma decorativo della chiesa, di qualità riconosciuta.

Igreja do Senhor Bom Jesus da Cruz - Le origini dell’Igreja do Senhor Bom Jesus da Cruz sono legate alla misteriosa apparizione di una Croce di terra nera sul terreno di Campo da Feira, nel dicembre 1504, dove in seguito fu costruita una piccola cappella per ricordare l’evento divino. Due secoli dopo, nel 1704, in quello stesso luogo fu costruita una chiesa, su progetto di João Antunes. Il noto architetto portoghese scelse uno stile molto caratteristico nel nord del paese, in cui il granito, il principale materiale utilizzato nell’edilizia locale, e il bianco della calce si unirono nelle armoniose forme barocche, in questo caso di ispirazione italiana. L’interno, di pianta ottagonale, impressiona per la robustezza del monumento che si nota nelle spesse pareti e nella pesante cupola di granito, di circa 10 metri di diametro. Vi segnalano gli altari di legno intagliato e dorato, in particolare quello con l’immagine del Senhor da Cruz, datata XVI secolo, e i rivestimenti di azulejos settecenteschi, opera di João Neto, artista di Lisbona. In questo luogo si tiene una delle più importanti feste religiose del municipio di Barcelos, la Festa das Cruces, all’inizio di maggio. Vale la pena effettuare in quel periodo una visita per ammirare i tappeti di petali che ricoprono il pavimento della chiesa durante una festa che dura cinque giorni.

Son questi i monumenti che costituiscono oggi il centro storico della città, mantenendo un gradevole ambiente medievale punteggiato da residenze e case storiche come il Solar dos Pinheiros o la Casa do Condestável.

Passeggiando per Barcelos non si può non passare per Largo da Feira, oggi Campo da Républica, dove si trovano le chiese settecentesche del Bom Jesus da Cruz e di Nossa Senhora do Terço e luogo in cui il giovedì si tiene la più grande fiera dell’artigianato di tutto il paese. Se perdete la fiera settimanale, visitate il Museu da Olaria e il Centro de Artesanato de Barcelos, che vi daranno un’idea completa dell’espressione artistica della regione. Di tutti i pezzi qui prodotti, il variopinto Gallo di Barcelos è il più rappresentativo, senza dimenticare le bande musicali e le figure che ritraggono usi e costumi della regione.

All’inizio di maggio, la “Festa das Cruzes” (festa delle croci) di Barcelos è la prima grande processione nel calendario annuale dell’Alto Minho. Barcelos è animata da un’atmosfera festosa, un’allegria presente nei gesti e nelle voci, nelle danze e nei canti, nelle piroette della vira, della chula e del malhão. Un tuffo nella storia, nelle tradizioni, negli usi e nei costumi del Minho. La città si sveglia al suono di mortaretti, grancasse e cornamuse e si appresta a celebrare una festa vivace. La “Procissão Maior” del 3 maggio fino al Signore della Croce è il momento più atteso, ma vi sono anche infiorate, folclore, una sfilata accademica, feste all’aperto e fuochi di artificio (tanto dal cielo quanto dal fiume), filarmoniche e Zés Pereiras. Non potete infine non partecipare alla grande “Feira das Cruzes”, giacché tutte le strade portano al grande spazio a essa dedicato. La fontana settecentesca divide la piazza della fiera trasformandola in una festa di luci e colori, dove si può trovare di tutto: mercato ortofrutticolo, bancarelle di orefici con collane e orecchini, cesti di ogni tipo, vasellame tipico di Barcelos, articoli di ferro, mobili, scarpe e vestiti, cibo e bevande. Non perdetevi i saperi e i sapori di questa grande festa del Minho!

La città fu offerta dal re D. Dinis al primo conte di Barcelos nel 1298. Entrando dal ponte gotico che attraversa il fiume, vedrete subito tutto il nucleo d’epoca medioevale: le rovine dell’antico palazzo dei conti, più tardi divenuti duchi di Bragança, che si impone al passante; la chiesa principale e il palo della gogna. La spianata del Paço è la sede di un interessante museo archeologico all’aria aperta. Prestate particolare attenzione al Cruzeiro do Senhor do Galo, che racconta in un bassorilievo la leggenda del gallo che Barcelos adottò come simbolo. Nella tenuta di Pinheiros cercate un vecchio con una grande barba scolpito nella pietra: è il "Barbadão", che chiede vendetta contro un cavaliere di Paço dos Duques che gli disonorò la figlia.

Delle antiche mura resta una robusta torre di prigionia, bella sede dell’ufficio del turismo. Fate una passeggiata nel gradevole giardino di stile barocco e visitate la chiesa del Senhor Bom Jesus da Cruz, molto elegante, che mischia all’esterno la pietra scura del granito e il bianco della calce che tanto bene si sposano con le sue forme barocche. Foto wikipedia, cortesia, V. Oliveira, Emanuel Coutinho, Jose Olgon

Fonte: Ufficio turistico del Portogallo
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 Pubblicato da - 23 Gennaio 2009 - © Riproduzione vietata

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