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Porto de Mós, il parco Serra de Aire e Candeeiros e le grotte

Porto de Mós, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Porto de Mós dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Si pensa che il nome Porto de Mós abbia avuto origine all’epoca dell’occupazione romana, in cui sul fiume Lena, allora navigabile, c’era un porto in cui si caricavano e scaricavano le pietre dei Mós - i moinhos, ovvero i mulini - provenienti da una cava della regione.

La millenaria occupazione della zona di Porto de Mós è ben visibile nel Museu Municipal, che espone fossili e ossa di dinosauro, oltre a testimonianze dell’occupazione umana di epoche diverse, come i vari oggetti di pietra intagliata e levigata (del Paleolitico e del Neolitico), monete e lance di ferro di epoca romana.

Il castello, che si erge sul punto più alto, fu ricostruito per ordine del re D. Sancho I nel XIII secolo e due secoli dopo fu trasformato in un palazzo fortificato, il cui tracciato, bello e poco ordinario, si è mantenuto fino ai giorni nostri.

Nelle vicinanze, il “Parque Natural da Serra de Aire e Candeeiros”. La maggiore ricchezza del Parco è nascosta al suo interno. Questo massiccio calcareo è infatti un paradiso per gli amanti della speleologia, i quali potranno scoprire nelle sue profondità grotte e caverne, con sorprendenti formazioni scolpite dall’acqua e dal tempo. Alcune sono attrezzate per ricevere i visitatori, come le Grotte di Santo António, Moeda, Mira d’Aire e Alvados, che dispongono di infrastrutture di diverso tipo.

Grutas de Santo António - Nel 1955, due uomini che lavoravano in un luogo chiamato Pedra do Altar, nel tentativo di prendere un passero si introdussero in una grande crepa. Avevano scoperto le grotte di Santo António, 150 milioni di anni dopo la loro formazione nel Giurassico medio, quando i dinosauri - di cui è possibile osservare oggi le tracce lasciate nel suolo - popolavano la regione. L’accesso si trova a un’altezza di 530 metri e all’interno il dislivello raggiunge i 40 metri. Le grotte occupano una vasta area di 6.000 metri distribuita in varie sale ornate con grande profusione di stalattiti e stalagmiti. Nella sala dei Morcegos - i pipistrelli - potrete osservare questi simpatici abitanti delle tenebre, che dormono quando fuori il sole brilla ed escono di notte in cerca di cibo. Nella sala Fátima, la guida vi mostrerà una stalagmite che ricorda un’immagine di Nossa Senhora de Fátima, con il Bambino tra le braccia. Un’illuminazione adeguata, scale, passerelle, un sottofondo musicale e una gradevole temperatura di 17 gradi Celsius, invitano a entrare in questa meraviglia che la Natura ha impiegato milioni di anni a modellare.

Grutas de Alvados - Nel 1964, un gruppo di lavoratori delle cave della Serra dos Candeeiros udì uno strano rumore, come se una pietra fosse caduta in un abisso molto profondo. Fu così che furono scoperte le grotte di Alvados, oltre 150 milioni di anni dopo la loro formazione, nel Giurassico medio, quando i dinosauri popolavano ancora la regione. L’accesso si trova a un’altezza di 440 metri e all’interno il dislivello complessivo raggiunge i 100 metri, in una successione di sale ornate di stalattiti e stalagmiti, che formano figure fiabesche, come quelle visibili nella sala delle Statue, della Bella Addormentata, dei Cipressi o nel Pianeta Meraviglioso e nel Lago delle Meraviglie. Un’illuminazione adeguata, scale, passerelle, un sottofondo musicale e una gradevole temperatura di 17 gradi Celsius, invitano a entrare nel meraviglioso regno di una delle più belle opere della Natura.

Grutas de Mira de Aire - Scoperte nel 1947, l’accesso a queste grotte si trova a un’altezza di 300 metri, ma all’interno si scende fino a 180 metri. La loro formazione risale a 150 milioni di anni fa, nel Giurassico medio, quando i dinosauri - di cui è possibile osservare oggi le tracce lasciate nel suolo - popolavano ancora la regione. Le grotte sono illuminate con effetti di luce colorata che fanno risaltare la bellezza delle forme modellate dal stalattiti e stalagmiti. Lungo i percorsi, la guida attirerà la vostra attenzione sulle strane forme calcaree modellate nel corso di milioni di anni, come l’"Alforreca", il "Marciano" o il magnifico "Órgão". Il "Rio Negro" scende in cascata fino al "Grande Lago" dove si assiste al fiabesco spettacolo di Suoni e Luci. Illuminazione, scale, passerelle, un ascensore e un sottofondo musicale fanno della discesa in questo mondo un’esperienza indimenticabile.

In superficie, non si avvistano né fiumi né torrenti e il paesaggio agreste è punteggiato di rocce, faglie e scarpate. Nonostante ciò, la fauna è molto ricca e varia, in particolare le 18 diverse specie di pipistrelli (simbolo del Parco) che trovano riparo nelle grotte. Nelle vicinanze di Rio Maior, si trovano le Marine di salgemma, dove potrete osservare l’elaborato processo di estrazione del sale, eseguito secondo norme di gestione e utilizzo di oltre otto secoli.

Sul versante orientale della Serra de Aire, a circa 10 km da Fatima, si trova il luogo più importante e ricco a livello mondiale di impronte di dinosauro sauropode del Giurassico Medio (oltre 175 milioni di anni fa). Alcune delle quasi 20 tracce, scoperte per caso in un’antica cava di pietra ? la “Pedreira do Galinha” ? misurano oltre 100 metri. Le impronte più grandi e nitide a noi note sono visibili in questo luogo e raggiungono i 95 cm di lunghezza e i 70 di larghezza, il che dà un’idea delle dimensioni dei più grandi esseri viventi che un tempo popolavano il pianeta. Per visitare l’area protetta, potete scegliere tra i 16 percorsi (da effettuarsi a piedi) proposti dal Parco ma, se preferite un modo più originale e meno stancante, optate per una passeggiata a dorso d’asino, organizzata da società della zona. Foto wikipedia, cortesia: Rei Artur

Fonte: Ufficio turistico del Portogallo
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