Delos (Delo), Grecia: vacanza nell'isola delle Cicladi
Delos, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Delos dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Nella costellazione delle Cicladi, gli isolotti che punteggiano il mare nel sud-est della Grecia, ai centri del divertimento e della vita notturna si alternano angoli di mondo apparentemente dimenticati, dove piomba sul paesaggio un silenzio irreale e soltanto le cicale accaldate hanno il coraggio di frinire.
E’ questa la sensazione di chi approda all’Isola di Delo (Dilos), a pochi chilometri dalla celebre Mykonos: l’atmosfera è quella di un santuario, uno di quei luoghi in cui ogni parola suona stonata rispetto alla bellezza del mondo intorno. Uno dei quei luoghi in cui il silenzio è profondo, ma fatto di mille rumori: il fruscio degli arbusti alla brezza, il grido di un gabbiano lontano, il mormorio delle onde e il ronzio degli insetti indaffarati.
Tutto questo perché Delos, inserita tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, è oggi un’isola disabitata, repertorio archeologico di valore inestimabile e scenario naturale di una bellezza spiazzante. Anche le isole intorno, come se riconoscessero la sua sacralità, si sono disposte in cerchio lasciando Delo nel mezzo, per poterla ammirare meglio: non a caso si chiamano Cicladi.
Il mito greco narra che sull’Isola di Dilos (Delos) si rifugiò Latona, per sfuggire dalle ire di Era e partorire i suoi due figli leggendari, niente meno che Apollo e Artemide. A quanto tramanda la storia, invece, i primi abitanti del luogo furono gli ioni, che cedettero il possesso dell’isola alla città di Atene in seguito alla costituzione della Lega Delio-Attica, nel 478 a.C. Sotto il regno ateniese, grazie alle celebri feste religiose di Delo e la posizione strategica, l’isola divenne un importante porto per i commerci verso l’Asia, ma dopo i saccheggi della guerra mitridatica Delo non ritrovò mai l’originario splendore.
Accanto al Tempio di Apollo si rimane incantati di fronte alla Casa dei Nassi, del VI sec a.C., e al colossale Tempio di Artemide, eretto nel II sec a.C. sui ruderi di una costruzione sacra precedente. All’interno del tempio si possono ancora ammirare i Tesori, il Monumento del Toro e l’altare di Zeus Salvatore, mentre poco distante si innalza il Tempio di Dioniso. Un tempo sorgeva a Delos il Lago Sacro, dove nuotavano i cigni consacrati al Dio Apollo, ma un’epidemia di malaria costrinse la popolazione delle Cicladi a riempirlo di terra nel 1926.
A nord del cosiddetto Lago Sacro, a partire dal tempio di Latona, anticamente una strada conduceva sino alla famosa Via del Leoni, con l’ex-voto dei Nessi del VII secolo: si trattava in origine di 9 grandi leoni di marmo, di cui 5 conservati sino ai nostri giorni. Lungo la Via dei Leoni, dalla parte nord-occidentale, sorgeva la sede dei Poseidoniasti di Beorut, un gruppo di commercianti che adoravano Poseidono, oltre al santuario dell’Archegeta, il Ginnasio e lo Stadio. Ancora oggi, poi, si conservano splendide abitazioni di epoca ellenistica, con bellissimi pavimenti a mosaico, tra cui la Casa dei Delfini e la Casa delle Maschere. A nord-ovest di quest’ultima si può completare l’esplorazione di Delo ammirando le vestigia del Teatro, costruito nel II secolo per ospitare ben 5500 spettatori, mentre nello Stoivadeion si erge un colossale fallo marmoreo su colonna.
E’ questa la sensazione di chi approda all’Isola di Delo (Dilos), a pochi chilometri dalla celebre Mykonos: l’atmosfera è quella di un santuario, uno di quei luoghi in cui ogni parola suona stonata rispetto alla bellezza del mondo intorno. Uno dei quei luoghi in cui il silenzio è profondo, ma fatto di mille rumori: il fruscio degli arbusti alla brezza, il grido di un gabbiano lontano, il mormorio delle onde e il ronzio degli insetti indaffarati.
Tutto questo perché Delos, inserita tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, è oggi un’isola disabitata, repertorio archeologico di valore inestimabile e scenario naturale di una bellezza spiazzante. Anche le isole intorno, come se riconoscessero la sua sacralità, si sono disposte in cerchio lasciando Delo nel mezzo, per poterla ammirare meglio: non a caso si chiamano Cicladi.
Il mito greco narra che sull’Isola di Dilos (Delos) si rifugiò Latona, per sfuggire dalle ire di Era e partorire i suoi due figli leggendari, niente meno che Apollo e Artemide. A quanto tramanda la storia, invece, i primi abitanti del luogo furono gli ioni, che cedettero il possesso dell’isola alla città di Atene in seguito alla costituzione della Lega Delio-Attica, nel 478 a.C. Sotto il regno ateniese, grazie alle celebri feste religiose di Delo e la posizione strategica, l’isola divenne un importante porto per i commerci verso l’Asia, ma dopo i saccheggi della guerra mitridatica Delo non ritrovò mai l’originario splendore.
Cosa vedere a Delos
Oggi Delo continua ad essere sede di interessanti e fruttuosi scavi archeologici, da quando la Scuola Archeologica Francese li cominciò nel 1872. Nella parte occidentale sorgeva un tempo il porto sacro, mentre oggi si può osservare uno degli esempi più antichi di moli di protezione, realizzato in granito nel VIII secolo. I Propilei e l’Agorà si trovano invece nella zona nord-occidentale: nella struttura, costruita nel II secolo a.C., i commercianti romani e i liberti si riunivano per onorare le divinità dei crocicchi, mentre poco lontano si trovano i resti della Stoà di Filippo, del Portico Sud, dell’Agorà dei Delii e del Santuario di Apollo.Accanto al Tempio di Apollo si rimane incantati di fronte alla Casa dei Nassi, del VI sec a.C., e al colossale Tempio di Artemide, eretto nel II sec a.C. sui ruderi di una costruzione sacra precedente. All’interno del tempio si possono ancora ammirare i Tesori, il Monumento del Toro e l’altare di Zeus Salvatore, mentre poco distante si innalza il Tempio di Dioniso. Un tempo sorgeva a Delos il Lago Sacro, dove nuotavano i cigni consacrati al Dio Apollo, ma un’epidemia di malaria costrinse la popolazione delle Cicladi a riempirlo di terra nel 1926.
A nord del cosiddetto Lago Sacro, a partire dal tempio di Latona, anticamente una strada conduceva sino alla famosa Via del Leoni, con l’ex-voto dei Nessi del VII secolo: si trattava in origine di 9 grandi leoni di marmo, di cui 5 conservati sino ai nostri giorni. Lungo la Via dei Leoni, dalla parte nord-occidentale, sorgeva la sede dei Poseidoniasti di Beorut, un gruppo di commercianti che adoravano Poseidono, oltre al santuario dell’Archegeta, il Ginnasio e lo Stadio. Ancora oggi, poi, si conservano splendide abitazioni di epoca ellenistica, con bellissimi pavimenti a mosaico, tra cui la Casa dei Delfini e la Casa delle Maschere. A nord-ovest di quest’ultima si può completare l’esplorazione di Delo ammirando le vestigia del Teatro, costruito nel II secolo per ospitare ben 5500 spettatori, mentre nello Stoivadeion si erge un colossale fallo marmoreo su colonna.