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Cahors, tour medievale dal ponte Valentré alla cattedrale Saint-Étienne

Cahors, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Cahors dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Fondata in un angolo del Lot, Cahors ha visto il giorno al tempo dei romani, di cui rimangono alcune vestigia delle antiche terme. Nel Medioevo la città divenne una piazza commerciale e finanziaria di grandezza europea. Un'età dell'oro tutta da rivivere mentre si visita il centro storico, intatto e vivace, ed avvolto in modo suadente da un'ansa del fiume Lot.

Città d'arte e di storia, Cahors unisce un'atmosfera del sud, ricchezze storiche e piaceri gastronomici. Prima tappa: il ponte Valentré, che risale al XIV secolo ed è ovviamente l'emblema della città, un monumento ancora in grado di stupire il visitatore, a 800 anni dalla sua costruzione. Si può attraversarne la piattaforma, sostenuto da 3 torri fortificate, oppure vederlo da una prospettiva diversa, durante una passeggiata in barca sul fiume Lot. Il Ponte Valentré è inserito nel patrimonio mondiale UNESCO, come la cattedrale Saint-Étienne, e i cammini di Santiago di Compostela.

Costruzione trascinata più di mezzo secolo il ponte Valentré (avviato nel 1308 e completato nel 1378), ha dato origine alla leggenda che ogni cittadino di Cahors ama raccontare. Esasperato dalla lentezza dei lavori, il capomastro firmò un patto con il Diavolo. Secondo i termini del contratto, Satana doveva mettere tutte le sue capacità per condurre i lavori e assencodare ogni desiderio del capomastro in cambio della sua anima come pagamento. Il ponte sorse così in fretta e il lavoro fu completato come da contratto. Ma per salvare la sua anima, e non finirei suoi giorni all'inferno, furbescamente chiese il diavolo di dare ai suoi operai da bere, ttingendo l'acqua da una fonte ma con un setaccio. Satana tornò a mani vuote, non riuscì ad assecondare il desiderio del capo mastro e perse la sua ricompensa. corso, l'esercizio fisico è impossibile, e ha perso il suo mercato. E per vendicarsi, il diavolo veniva ogni notte a dissigillare l'ultima pietra della torre centrale, detta la Torre del Diavolo, sostituendo quella inserita nel giorno precedente dai muratori. Ma nel 1879, durante il restauro del ponte, l'architetto Paolo Gout appose nello spazio vuoto, una pietra scolpita con l'immagine del diavolo, che da allora, rimase irrimediabilmente agganciato ed intrappolato nella morsa del cemento!

La visita prosegue nel centro di Cahors, dove il rosso dei mattoni si unisce al grigio del calcare e all'ocra del grès. Nei vicoli medievali si assapora il fascino delle piazzette rinnovate, le arcate che ospitano ristoranti e negozi, e l'originalità dei Jardins Secrets: di questi ultimi ce ne sono una trentina in città, che evocano gli usi e costumi dell'epoca medievale. Una delle architetture medievali più notevoli di Cahors è il suo Barbacane, che fu eretto a protezione della "Porte de la Barre". Tra gli edifici da bedere in città segnaliamo quelli del quartiere Daurade, e più precisamente la maison de Bourreau, la più antica, la maison Heretie e la maison Dolive.

La cattedrale Saint-Etienne di Cahors, la cui costruzione è iniziata attorno al 1112, è un esempio mirabile di transizione tra lo stile romanico e quello gotico. La facciata per alcuni tratti ricorda le possenti mura di un castello, ma non c'è da stupirsi dato che i vescovi erano a quel tempo dei potenti signori feudali. Particolari anche le due copole che si ervono sopra alla unica navata. L'interno di una delle due cupole è decorato con affreschi del 14° secolo, mentre altri dipinti medievali adornano le pareti della navata. L'abside comprende una parte romanica sormontata da una architettura gotica, mentreè da segnalare il bel chiostro, costruito in stile gotico Flamboyant. La Cattedrale accoglie ai suoi piedi il mercato di place Chapou, che si tiene tutti i mercoledì e sabato, e che è considerato tra i più gustosi e conviviali dei Midi-Pirenei. Nelle bancarelle e in base alla stagione: anatra e oca in tutte le forme (foie gras, confit, ciccioli, filetto), agnello di pascolo del Quercy, meloni del Quercy, noci del Quercy e olio di noce, spezie e zafferano del Quercy, formaggi cabécou DOC Rocamadour, Croustilot (pane del Lot), vino DOC Cahors e vino dei Coteaux du Quercy, senza dimenticare frutta e verdura dei produttori di "cru": asparagi, fragole "garriguettes", Chasselas DOC di Moissac, susine Regina Claudia del Lot.

Tra le escursioni da non perdere, da Cahors risalite la valle del Lot, per poi piegare verso nord in direzione di Cabrerets, lungo la valle del Célè. All'arrivo noterete le rovine del château du diable, ma il vostro obiettivo sarà la famosa grotta di Pech Merle dove si possono ammirare delle magnifiche pitture preistoriche risalenti a 27.000 e 18.000 anni fa. Se invece si prosegue lungo la valle del Lot si raggiunge il notevole borgo di Saint-Cirq-Lapopie, che si trova lungo la via Podiense del Cammino di Santiago.

Cahors poi si trova in una delle zone più interessanti dal punto di vista enogastronomico. Il gusto del Black Wine, chiamato così dagli inglesi che lo importavano nel Medioevo, merita di essere riscoperto. Situato alla confluenza tra Atlantico e Mediterraneo, il vino di Cahors ha in effetti la nobiltà, il corpo e la delicatezza dei suoi vicini bordolesi. Un vino che nasce tra sole e pietre, e che ha la generosità speziata e la schiettezza dei suoi cugini della Linguadoca. Il Cahors ha una specificità che lo rende unico al mondo: il vitigno malbec. Originario della valle del Lot, il Malbec è utilizzato da solo o mescolato fino ad un massimo del 30% con altri due vitigni, il merlot e il tannat. Il Malbec conferisce al Cahors l'aspetto porporino quasi nero, ma anche il suo aroma in cui dominano il ribes nero, la violetta, la ciliegia. I viticoltori del DOC Cahors dimostrano immaginazione nella valorizzazione del vitigno della loro terra. Un esempio con Jean-Luc Baldès, proprietario del Clos Triguedina e creatore del New Black Wine: per rafforzare il colore del Cahors, i grappoli d'uva sono passati al forno prima di essere spremuti, dando un vino di grande seduzione con forti aromi di frutti rossi e di prugne secche.

Per divertirsi, è possibile scoprire alcune idee weekend nelle vigne nel sito www.tourisme-midi-pyrenees.com e nel sito www.tourisme-lot.com In programma: alloggio nei bed & breakfast dei viticoltori, visita di cantine e di tenute che hanno scelto la strada dell'originalità e del naturale con la biodinamica o la "vino-cure", passeggiate golose nei mercati locali.

Il villaggio di Lalbenque, a 20 min da Cahors, è il teatro in cui ogni inverno si applaude una diva del gusto: il tartufo nero del Quercy. Il tartufo appare ad una serie di condizioni che lo rendono un prodotto raro, di lusso. La sua raccolta, da novembre a marzo, si coniuga al condizionale. Se le querce tartufigene sono state ben tenute e si decidono a produrre, se la primavera è umida e temperata, se durante l'estate si susseguono periodi di caldo a temporali, se il cane o il maiale sono ben addestrati e trovano quello che devono trovare, allora forse il profumo dell'oro nero farà girare la testa e aprire i portafogli al mercato di Lalbenque. Una volta giunto in cucina, il tartufo impone le sue condizioni: troppo calore nella cottura ne uccide il profumo, non sopporta la vicinanza del pomodoro, e non tollera un eccesso di aglio. Il solo ingrediente che ottiene la sua indulgenza è l'uovo. Quest'ultimo è l'ideale per fissarne l'aroma, e per questo la migliore delizia da assaporare nel Lot è l’omelette al tartufo.

Cahors si trova ad una sessantina di chilometri a nord di Montauban e circa un centinaio di chilometri da Tolosa. Dotata di un piccolo aeroporto è però consigliabile visitarla dotati di un autovettura, per poter poi visitare in libertà i dintorni. L'autostrada di riferimento è la A 20 che collega Tolosa con Brive-la-Gaillarde, innestandosi poi sulla A 89. Le uscite consigliate sono la 57 per chi proviene da nord o la 58 per chi arriva dalla direzione di Tolosa. Interessata da un clima prevalentemente atlantico Cahors è ventilata ed umida in autunno ed inverno, con le precipitazioni più abbondanti dell'anno. In estate può fare caldo, ma non si possono escludere momenti perturbati quando alcune perturbazioni atlantiche rescono a lambire in centro-sud della Francia.


Fonte: GIE Atout France
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