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Girolata e il Golfo di Porto: tra les calanche e il mare corso

Girolata, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Girolata dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Siamo nella zona costiera più selvaggia di tutta la Corsica, la dove montagne e mare si fondono in un mix sublime, fatto di precipizi e colori intensi, di profumi della macchia mediterranea che inebriano il viaggiatore come le viste mozzafiato che danno quasi le vertigini d un senso e smarrimento per chi arriva fino a qua a percorrere questi sentieri del mare, ricchi di leggende, storie, e tanta natura tutta da vivere e raccontare.

La regione è quella del Golfo di Porto, che si estende da Capo Rosso fino alla Punta rossa, o per meglio dire fino alla penisola della Scandola. Come suggeriscono i toponimi, qui sono le rocce rosse a rendere suadente il paesaggio, con forme di erosione da parte del vento e delle acque che hanno modellato la costa in modo sublime. Il Golfo di Porto si estende da Capo Rosso fino alla Punta rossa, o per meglio dire fino alla penisola della Scandola. Come suggeriscono i toponimi, qui sono le rocce rosse a rendere suadente il paesaggio, con forme di erosione da parte del vento e delle acque che hanno modellato la costa in modo sublime.
Lungo la parte meridionale del Golfo di Porto regnano sovrane Les Calanche, le erosioni spettacolari di Piana, mentre sul suo lato settentrionale il mare crea le straordinarie formazioni rocciose della Scandola, e la magia dall’atmosfera antica del villaggio di Girolata.

Una delle caratteristiche più interessanti che interessano la zona è la mancanza di una viabilità. A Girolata si arriva unicamente dal mare o attraverso percorsi a piedi in spettacolari sentieri. Questa situazione sembra disagevole, ma è una fortuna per un piccolo villaggio come quello di Girolata, che vive quindi una dimensione totale di isolamento, lontano dal mondo e dal rumore, accompagnato unicamente dal respiro del vento e dal battere ritmico delle onde del mare.

Via mare ci sono collegamenti da Porto, con escursioni di mezza giornata oppure di una giornata intera. E’ una saggia precauzione essere preparati con prodotti contro il mal di mare, il mare davanti a Girolata è esposto ai venti occidentali e il moto ondoso delle sue acque può risultare alquanto faticoso da digerire se non siete abituati alla navigazione.

Quando si arriva a Girolata è facile chiedersi la ragione di un villaggio in un luogo così selvaggio. La storia ci da qualche indicazione: ll golfo di Girolata, una rientranza del più grande Golfo di Porto, entrò a far parlare di se nel lontano rinascimento, quando un luogo così remoto non poteva essere che una località frequentata dai pirati. Anzi fu qui che il famigerato Dragut venne catturato dalla flotta genovese, capitanata da Giannettino Doria, nipote del più famoso Andrea Doria.
I genovesi però cominciarono allora a presidiare questo tratto selvaggio di costa con la costruzione di un torre, che via via è evoluta in una costruzione più complessa, fino a circondarsi di un villaggio.

Collegata da una semplice mulattiera verso Il Col de Palmarella (90min a piedi dalla strada più vicina la D81), il piccolo porto di pesca di Girolata, immediatamente a ovest di Scandola, si presenta come un sogno ad occhi aperti: lo sguardo viene catturato dal rosso vivo delle rocce circostanti, dal breve tratto di spiaggia ciottolosa che la risacca ondeggia rumorosamente e dalle belle case dominate dalla torre genovese, una sorta di piccolo castello a precipizio di una scogliera che domina la baia.

Per la maggior parte dell'anno, questo è uno dei luoghi più idilliaci della Corsica, silenzio assoluto e qualche rara barca e pochi avventurosi escursionisti che si spingono a scoprire la magia di questi luoghi.
Da giugno a settembre cambia la musica, ma poi se cercate di giungere con orari diversi da quelli delle gite organizzate, e magari vi fermate per una notte, Girolata ritorna quella di sempre, accogliente e silenziosa, un vero paradiso per il ristoro dell’anima.

Per rientrare sulla D81, si può percorrere un altro sentiero, più meridionale, che conduce da Girolata alla Bocca di Croce (Col de la Croix, qui si trova una discesa a mare in un tripudio di macchia mediterranea, fino a Cala di Tuara (30min di percorso). E’ una caletta molto appartata e perfetta per un bagno refrigerante, a pausa del trekking. A Girolata si trovono delle stanze da affittare ed anche un paio di ristoranti dove rifocillarsi.
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