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Novazzano (Svizzera): lo storico villaggio al confine con l'Italia

Novazzano, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Novazzano dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Fra Lago di Varese, Lago di Lugano e Lago di Como, nel Canton Ticino, si trova Novazzano, un antico comune sulle colline fra Svizzera e Italia.

Probabilmente in origine il paese si trovava nella palude fra rio Roncaglia e torrente Faloppia e fu abitato verosimilmente dagli etruschi fino a che un’alluvione non lo distrusse. Gli abitanti, memori del disastro, decisero allora di ricostruire il villaggio non più in pianura ma sulle lievi alture delle colline circostanti e il villaggio venne quindi chiamato “Nuovo Azzano”, oggi “Novazzano”.

Nel 600 a.C. un’ondata migratoria porta i Galli a Novazzano e i segni del loro passaggio emergono in piccole iscrizioni rinvenute su dei massi verosimilmente appartenuti ad un tempio pagano. Poco più di quattro secoli dopo i Romani giungono oltralpe e qui si stabiliscono, sotto la guida di Claudio Marcello. Il villaggio di Novazzano prende forma secondo gli schemi dell'urbanistica romana fino a che nel 518 d.C. arrivano i Longobardi che innalzano in tutta la zona numerosi castelli, intorno ai quali si sono sviluppati altri piccoli villaggi.

Con l’avvento di Carlo Magno i Franchi si insinuano nel territorio e importano una nuova forma di amministrazione del governo locale, il feudalesimo. In questi anni la famiglia dei De Novezano assume importanza e diventa la famiglia di vassalli che guiderà il paese per molti secoli insieme al Vescovo di Como. Successivamente le mire espansionistiche della Signoria milanese fanno sì che Novazzano entri a far parte del suo Ducato e tale rimane fino al 1499, quando Luigi XII occupa Milano con le sue truppe. Tuttavia la parentesi francese è breve, nel 1512 infatti tutto il Mendrisotto rientra nel governo dei landfogti confederati, ovvero di magistrati svizzeri.

Con la nascita della Repubblica queste terre del Canton Ticino vengono contese fra Italia e Svizzera ma la fallimentare Campagna di Russia condotta da Napoleone fa sì che la situazione resti immutata e Novazzano con tutto il Mendrisotto rimangano nel distretto della Confederazione Elvetica.

Nei secoli Novazzano è stata colpita da numerose epidemie di colera, tifo e influenza che evidenziano le scarse condizioni igieniche in cui viveva la popolazione, spesso costretta a sopportare temperature bassissime e a vivere a stretto contatto con il bestiame. Questo stile di vita principalmente legato all’allevamento e all’agricoltura cessa di esistere con il Secondo Conflitto Mondiale, quando il comune viene scelto come zona residenziale e la sua popolazione ha la possibilità di dedicarsi ad attività legate al commercio e più in generale al settore terziario.

Da questo momento Novazzano diventa un piacevole comune svizzero in cui è possibile condurre una vita tranquilla e agiata, dove non mancano i servizi e tutto è a misura d’uomo, lontano dal caos della città ma con tutti i suoi comfort.

Scegliere di visitare Novazzano può regalare piacevoli momenti di riposo e di meraviglia. La sua posizione, fra il verde delle colline svizzere, offre paesaggi ameni, dolci e rilassanti. Fra gli edifici più interessanti si trovano sia chiese che antiche dimore. La chiesa dei Santi Quirino e Giulitta, eretta fra 1784 e 1779, mescola in sé romanico e tardo barocco. La sua facciata ha due ordini di lesene e un frontone rettilineo interrotto da un semplice bassorilievo della Madonna del Rosario. Entrando si intuisce la pianta della chiesa: una navata con presbiterio e coro, ma ciò che colpisce maggiormente è sicuramente la balaustra in marmo di Arzo. Questo prezioso elemento, unico nella regione, conferisce unità alla struttura, unendo le due cappelle laterali al presbiterio. La Chiesa viene citata nei documenti per la prima volta già nel 1330, tuttavia l’attuale aspetto dell’edificio è completamente differente rispetto a quello della chiesa originaria andata distrutta e ripensata dall’architetto Innocenzo Regazzoni di Balerna. Ad essa annesso è il Campanile, costruito in due tempi: la parte inferiore è infatti databile al XII secolo mentre la cella campanaria fu aggiunta una decina di anni dopo la Prima Guerra Mondiale. Alto 35 metri è interamente in pietra cava.

Risalente al XV secolo è invece l’Oratorio dell’Annunziata, che sorge sui resti della Chiesa Parrocchiale del XIII secolo. Al suo interno si trovano numerosi elementi di pregio come l’altare barocco e l’affresco dell’ Ultima Cena che segue il modello leonardesco con alcune piccole varianti nell’impostazione spaziale.

A Boscherina, frazione di Novazzano, l’Oratorio della Beata Vergine è stato costruito nel corso dell’800. Affacciato alla strada, si presente con un’elegante facciata con pronao e timpano con colori a contrasto mentre sulla destra si innalza un piccolo campanile. Per quanto piccolo, questo oratorio custodisce al suo interno un oggetto di importanza storica e religiosa, la pala d’altare raffigurante la Madonna del latte, databile XVI secolo.

L’Oratorio dei Santi Bartolomeo e Bernardo si può visitare a Brusata dove un tempo faceva parte di un insieme di edifici in cui vissero i nobili Fontana ma ora si distingue nettamente per la sua navata con coro e il campanile a vela. La facciata ha due ordini di lesene ed è completamente dipinta mentre all’interno si trova un antico pavimento in cotto, l’altare e la balaustra in marmo di Arzo.

Un particolare molto interessante è l’affresco che orna il portico d’ingresso di un edificio privato: risalente al XV secolo e discretamente conservato rappresenta la Vergine con San Sebastiano.

Entrando nella Casa Comunale si può invece ammirare il frammento d’ara romana rinvenuto nel territorio negli anni ’40 del novecento. Verosimilmente faceva parte di un altare pagano costruito negli anni del dominio gallo-romano e su di esso è ben leggibile l’incisione templum.

Un certo raccoglimento spirituale e un certo fascino del tutto mistico ha il percorso della Via Crucis realizzato in epoca fascista. Le quattordici cappelle che segnano il percorso conducono al Monte della Croce in cima al quale si trova una massiccia croce di granito.
Nonostante questa lunga serie di interessanti edifici sacri, probabilmente il vero fascino del piccolo comune sta nel suo incantevole paesaggio naturalistico, non a caso infatti, molte zone del suo territorio sono divenute aree protette. Fra queste è indubbiamente importante il Parco della Valle della Motta, punto di riferimento per tutto il Mendrisotto.

Nel complesso, all'interno del territorio si possono distinguere nuclei differenti. Il Vecchio Nucleo di Novazzano attorno al quale si è sviluppato l’attuale paese, si trova in un piccolo terrazzo a metà della collina ed è caratterizzato dalla pianta lineare, interamente sviluppata ai lati della strada principali su cui sorgono principalmente edifici a corte. Nell'insieme si può poi notare una scarsa cura per dettagli e decorazione, mancanza che rivela l'origine prettamente rurale della sua popolazione.

C'è poi il Vecchio Nucleo di Bursata, che ha dato i natali a Carlo Fontana e risale al XVII secolo o forse prima e il Vecchio Nucleo di Castel di Sotto che forse gode della posizione migliore, un poco isolato e più soleggiato rispetto agli altri, sul finire della Valle della Roncaglia. Qui si trova l’Oratorio della SS. Trinità, costruito fra XII e XIII secolo e successivamente modificato e, forse, rovinato. La facciata di fronte all’abside infatti è stata cancellata da un nuovo edificio e l’entrata si trova ora su di una parete laterale in cui si intravede una Madonna, protagonista di un affresco praticamente svanito. L’abside minore è in pietrame e ciottoli spezzati mentre quella maggiore è caratterizzata da un’elegante cornice di stucchi e da una pala del XVIII secolo, tempo a cui risale anche la costruzione del piccolo campanile a vela. Affascinante è poi la piccola chiesa incastonata fra le antiche case.

Nei dintorni si trova anche una vecchia cava d’argilla di rilevante interesse paleontologico e paleoambientale in cui sono stati rinvenuti importanti reperti fossili.

In generale lungo tutto il comune si trovano numerose masserie e bellissimi antichi mulini, disposti lungo il torrente Roncaglia, i più famosi sono il Mulino del Re e il Mulino Prudenza.
Nel complesso Novazzano ha molto da raccontare sia a livello paesaggistico che a livello naturalistico, considerando inoltre la vicinanza con il Geoparco delle Gole della Breggia, famoso per il suo “Percorso del cemento”, in cui la totale fusione fra natura e industria è perfettamente messa in risalto.

Come il Mendrisotto tutto, di cui fa parte, il comune di Novazzano è amato soprattutto da chi pratica sport all’aria aperta visti i fantastici paesaggi di cui gode. Qui ciclismo ed escursioni regalano immagini memorabili grazie ai colori della natura circostante.

Da provare è un pasto all’interno dei famosi grotti, sotto le fronde dei platani secolari dove riposarsi dopo una giornata alla scoperta della regione. Qui si possono gustare i prodotti tipici, fra cui si segnalano i gustosissimi formaggini della Valle di Muggio, il miele e il prosciutto con l’osso. La castagna è un altro alimento molto usato nella cucina locale come farina o marmellata, ottimi anche i prodotti caseari, i vini e i liquori.

Data la sua favorevole posizione il comune è piacevole da visitare in ogni periodo dell’anno, in inverno per sfruttare la discreta vicinanza ai moderni impianti di risalita del Canton Ticino che permettono di sciare lungo i versanti delle Alpi Svizzere e in estate per godere del fresco del vicino Lago di Lugano.

Come arrivare
La via più semplice per arrivare a Novazzano in auto è passando per Milano da dove si prende l’A9 e si percorre in direzione della Svizzera. Si esce quindi a Chiasso Centro e si continua su Strada 2, seguendo le indicazioni fino a destinazione.
A Novazzano si trova una stazione ferroviaria servita dai treni svizzeri.
Gli aeroporti più vicini sono quelli di Lugano e Milano.
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