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Schwyz (Svitto), la cittą storica dove nacque la Svizzera

Schwyz, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Schwyz dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Graziosa cittadina di neanche 15.000 abitanti, Schwyz (Svitto in italiano) è il capoluogo dell’omonimo cantone della Svizzera centrale e rappresenta una destinazione turistica molto apprezzata soprattutto per via della bellezza degli scenari paesaggistici che la circondano. Il centro, distante appena 5 chilometri da Brunnen e dalle sponde del Lago dei Quattro Cantoni, è anche un punto di riferimento della storia del paese, che ha tratto il proprio nome e la propria bandiera proprio da Schwyz, declinato in Schweiz (Svizzera), e dall’effige del cantone. La pace e la tranquillità che caratterizzano la cittadina in tutte le stagioni rendono Schwyz la destinazione ideale per chiunque abbia intenzione di praticare sport all’aria aperta, imparare qualcosa sulla storia della Svizzera o semplicemente rilassarsi e godere della natura incontaminata del cantone.

L’insediamento fu citato per la prima volta in un documento ufficiale datato 14 agosto 972, anche se l’intero cantone balzò agli onori delle cronache all’incirca tre secoli dopo. Schwyz, infatti, associata culturalmente e militarmente ai vicini cantoni di Uri e Nidwalden fin dal 1144, si schierò in prima linea nel 1315 per difendere il paese dall’avanzata degli Asburgo che, presso la vicina Morgarten, conobbero una sonora sconfitta contro le forze confederate svizzere, per l’occasione ribattezzate “Schwyzers”. A testimoniare l’importanza di tale evento, il paese precedentemente noto come Helvetia cambiò definitivamente nome in Schwyz (Schweiz in tedesco classico moderno). Per tutto il Medioevo gli uomini di Schwyz furono ricercati per la loro bravura in combattimento e molti di loro, grazie ai profitti ottenuti come mercenari, tornarono in città e costruirono le belle dimore che oggi contraddistinguono l’antico centro storico.

Per conoscere meglio la storia di Schwyz e indirettamente quella della Svizzera bisogna recarsi al Bundesbriefmuseum (www.bundesbriefmuseum.ch), il museo dei patti federali che presenta i documenti della storia della vecchia Confederazione Elvetica, i retroscena e gli effetti che questa parentesi storica ebbero sul paese fino ai giorni nostri. L’edificio, costruito nel 1936 al numero 20 di Bahnhofstrasse, è grazioso dal punto di vista architettonico, dotato di giardino e chiostro a portici, ma ad attrarre l’attenzione dei visitatori è soprattutto ciò che è conservato al suo interno. Al piano terra si possono vedere bandiere, stendardi, monete e documenti di vario genere riguardanti la storia svizzera, mentre al piano superiore, all’interno del salone costeggiato di bandiere provenienti da vari campi di battaglia, si trova la teca contenente un pezzo di pergamena rettangolare con testo a caratteri fitti della Carta originale della Confederazione. La “reliquia”, presumibilmente firmata sul prato del Rütli il 1° agosto 1291, reca ancora i sigilli di cera di Uri e Nidwalden, mentre quello di Schwyz è andato perduto molto tempo fa.

Il filone storico di Schwyz è ripreso nel creativo Forum der Schweizer Geschichte (www.forumschwyz.ch), il “Foro della Storia Svizzera”, propaggine del Museo nazionale situato in pieno centro nei pressi della stazione degli autobus. Varcata la soglia di ingresso si accede alle sale che illustrano i diversi modi in cui la popolazione locale abbia utilizzato le risorse ambientali nel corso dei secoli, ma sono soprattutto i due piani superiori ad attirare l’attenzione dei visitatori. Il primo è dedicato alla storia sociale del paese, con un occhio di riguardo per i rapporti che sono intercorsi tra Stato e Chiesa, il secondo spiega come e perché la Svizzera sia sopravvissuta con l’attuale struttura governativa.

Uscendo dal museo e incamminandosi verso est si accede alla centralissima Hauptplatz, dominata dalle sagome di due grandi edifici entrambi ricostruiti dopo il terribile incendio che distrusse vaste aree del centro nel 1642. Su una terrazza si erge la parrocchiale di San Martino, la chiesa barocca costruita tra il 1728 e il 1729 dai fratelli Singer particolarmente interessante all’interno per la dovizia di stucchi e affreschi, a sua volta poco distante dal Rathaus a quattro angoli. Quest’ultimo, inaugurato nel 1645, ha la facciata decorata da affreschi aggiunti nel 1891 per commemorare il seicentesimo anniversario del giuramento del Rütli.

Al centro della piazza spicca la Bannerbrunnen (fontana del Gonfalone), alle spalle del municipio la Schatzturm, la torre duecentesca per secoli utilizzata come archivio cittadino.
Incamminandosi lungo i vicoli che portano nella parte nord-occidentale della città si giunge alla Ital-Reding Haus, incantevole dimora d’inizio Seicento costruita al centro di un vasto giardino privato caratterizzata da magnifici interni e saloni rivestiti di pannelli finemente scolpiti alle pareti e al soffitto. All’interno dello stesso complesso, ma dall’altra parte del giardino c’è la Haus Bethlehem, l’antica casetta di legno costruita nel 1287 e per questo considerata la più vecchia del paese nel suo genere. A nord del centro noterete l'imponente mole del Kantonsschule Kollegium Schwyz, una grande scuola media, eretta a metò dell'800. Per accedere a tutte le attrattive a pagamento di Schwyz si può acquistare un biglietto cumulativo al costo di 10 fr. Per maggiori informazioni recarsi all’ufficio turistico nei pressi della stazione degli autobus in Bahnhofstrasse 4 o consultare il sito www.schwyz-tourismus.ch.

Schwyz non è comoda da raggiungere come Brunnen e non offre neanche la quantità di alloggi della vicina cittadina sulle sponde del Lago dei Quattro Cantoni. Quasi tutti i turisti arrivano in città in autobus, scendendo alla Schwyz-Post che smista gli arrivi da Brunnen in pieno centro. La stazione ferroviaria è situata nel sobborgo di Seewen, circa 2 chilometri a ovest di Hauptplatz, ma è a sua volta collegata a quella degli autobus. Date le dimensioni ridotte il centro si visita comodamente a piedi in mezza giornata.
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 Pubblicato da - 14 Settembre 2012 - © Riproduzione vietata

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