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Aragona: guida alla storia e ai patrimoni artistici e naturali

Aragona, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Aragona dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Innumerevoli le tracce del passato. L'Ebro, che attraversa l'Aragona e dà il nome alla Penisola Iberica, favorì la presenza di svariati popoli e culture. Le tribù indoeuropee e gli iberi lasciarono in eredità centinaia di giacimenti archeologici. Dovuto alla posizione strategica, la romanizzazione incominciò presto. Restano a testimonianza di questo periodo mausolei, ponti, terme, acquedotti. A parte le città di Huesca (Osca), Calatayud (Bilbilis), la stessa Saragozza (Cesaraugusta), eretta nell'anno 23 a.C. dalle legioni di Cesare. Sertorio fondò la prima scuola romana ad Osca, anticipando le università del Medioevo.

A partire dall'VIII secolo è evidente la presenza araba in tutta la regione, eccezion fatta per le valli accidentate dei Pirenei. Tale cultura contribuì a forgiare il carattere aragonese, mentre segni evidenti dal punto di vista architettonico rimangono nelle torri, nelle chiese, negli antichi minareti e moschee, cioè in tutti i monumenti costruiti seguendo la loro tecnica e usando i loro materiali. Per non parlare ovviamente delle consuetudini rimaste vive nel tempo e mediate posteriormente dal Cristianesimo. Per far fronte al potere musulmano ma anche in risposta alla sete di conquiste, ebbe inizio la lotta che avrebbe condotto poi alla formazione del Regno di Aragona. Partendo da Jaca (nei Pirenei), a metà del IX secolo il Conte Aznar dette il via alla Riconquista. Furono scritte pagine di storia stupende. Il primo sovrano fu Ramiro I. Pedro I conquistò Huesca (1096) e Alfonso I "el Batallador" piegò la città di Saragozza (1118), che divenne la capitale del territorio. Alfonso II continuò nel cammino intrapreso dai predecessori, annettendo Teruel (1177). Poco a poco si vennero configurando i confini geografici, rimasti praticamente invariati dal XII secolo. Il matrimonio di Petronilla, appartenente alla Casa di Aragona, con il Conte di Barcellona (1137), segnò l'inizio dell'ascesa della Corona Aragonese.

La Corona d'Aragona fu uno strano insieme politico, che raggruppò sotto uno stesso sovrano stati indipendenti situati attorno al Mediterraneo: la Catalogna, Maiorca, Valenza, la Sicilia, la Corsica, la Sardegna, Atene, Neopatria. Avvenimenti quali il Compromesso di Caspe (1412) - dove prevalse la ragione sulla forza - e l'istituzione del Justiciazgo - pioniera in Europa nella difesa dei diritti dei cittadini -, insieme alla concessione dei Fueros - a partire dall'anno 1247 -, dimostrano la tempra e la perseveranza degli aragonesi all'ora di decidere le loro sorti. Il re Carlo I continuò a rispettare i Fueros, però Filippo II diede il via ad un'epoca d'indecisione al rispetto. La Costituzione Spagnola del 1978 riconosce l'Aragona come una delle diciassette Regioni che costituiscono la Spagna. Essa gode di uno Statuto Regionale dall'anno 1982. Rivisto nel 1992, si trova attualmente in una fase di ampliamento delle attribuzioni.

L'Aragona si può definire come un museo vivo e attivo. Numerosi giacimenti archeologici dell'epoca preromana sormontano o si nascondono in centinaia di colline, vicino ai letti dei fiumi. Nel Bajo Aragón e nell'area del fiume Vero si conservano pitture rupestri. Risalgono all'epoca romana: i mausolei di Fabara, Caspe, Chiprana, Sádaba, Sofuentes; la cittadina di Bilbilis, vicino a Calatayud; Celsa con il museo nei pressi di Velilla del Ebro. Anche Los Bañales, andando verso Uncastillo, sono un magnifico esempio di arte romana.

D'altro canto, il massimo dell'arte musulmana è dato dal Castello-Palazzo dell'Aljaferia di Saragozza. Imprescindibile nella visita alla città, è stato restaurato di recente e oggigiorno è sede del Parlamento Aragonese. Sempre nell'ambito dell'arte musulmana, da tenere presente il recinto fortificato di Calatayud: con i suoi cinque castelli e le lunghe mura è il più antico della Spagna (IX secolo). Il Romanico (dall'XI al XIII secolo) è lo stile per antonomasia dell'Alto Aragón. Caratteristico del Cammino di Santiago, che si sviluppa di pari passo con il Regno d'Aragona. Cattedrali, Monasteri, Eremi, Chiese, Castelli... Huesca conserva numerosi monumenti, tanto che l'intera cittadina può essere definita un canto a detto stile. In provincia di Saragozza raggiunge il massimo livello nella zona denominata las Cinco Villas. Ad Uncastillo è stato creato un Centro di Studi sul Romanico.

Arte cistercense (secoli XII-XIII), presente nei monasteri di Veruela, Piedra e Rueda, posti conosciutissimi e di gran interesse turistico. Meraviglie dell'arte gotica sono racchiuse nella Cattedrale di Huesca, di Tarazona e nella Seo di Saragozza, capolavoro di recente ristrutturazione. Esempi di tale arte si trovano comunque anche nelle chiese del Bajo Aragón. L'architettura popolare è ricca e molteplice, molto diversa dalle zone alte a quelle di pianura. Artisticamente si esprime attraverso il mudéjar (secoli XII-XIV). L'opera di coloro che rimasero dopo la riconquista, chiamati mudéjares, servì a fondere la terracotta e l'immaginazione araba con la tecnica architettonica dei cristiani vincitori.

I paesi insediati nella valle del Jiloca e del Jalón costituiscono un itinerario interessantissimo, pieno di splendide chiese che "s'incatenano" in un rosario di arte mudéjar. Teruel è la città mudéjar per definizione e le sue Torri sono state dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. L'arte rinascimentale diede un impulso straordinario all'architettura civile aragonese. Al Mercato di Saragozza bisogna aggiungere parecchi palazzi, proprietà dei nuovi ricchi giunti nel capoluogo nel XVI secolo. Molti sono attualmente sede di musei. Risaltano le Case Concistoriali del Moncayo e del Bajo Aragón.

Il barocco e il neoclassico (secoli XVII e XVIII) si riflettono in parecchie chiese, oltre ad alcuni palazzi vescovili ed altri privati. Il Tempio del Pilar a Saragozza e parecchie pale in tutta la regione restano soprattutto a testimonianza dello splendore del primo. Il modernismo e lo storicismo sono rappresentati magnificamente a Teruel e in alcuni edifici pubblici di Saragozza (Facoltà di Medicina, Museo Provinciale, Mattatoio, Mercato). Oggigiorno si continua a costruire in maniera peculiare, sulla scia di questo ampio patrimonio artistico: auditori, palazzi per congressi, padiglioni sportivi... Da tenere presente la considerevole opera di ristrutturazione.

Il paesaggio aragonese offre enorme varietà e bellezza. Sui Pirenei troviamo il Consorzio delle Valli di Ansó e di Hecho, dove abbondano enormi foreste atlantiche e diverse specie animali; la valle di Tena - di origine glaciale - che racchiude le Terme di Panticosa; il Parco Nazionale di Ordesa-Monte Perdido dichiarato tale nel 1918; la zona Posetts-Maladeta con le vette più alte e i ghiacciai perenni più meridionali d'Europa... Sui Pre-Pirenei la Zona Naturale di San Juan de la Peña e i famosi "Mallos de Riglos", spettacolari prominenze provocate dalle erosioni. Sulla Sierra di Guara profondi precipizi, valichi e gole; in località Ribagorza il Massiccio del Turbón.

Dichiarato Parco Naturale anche Il Moncayo, massima vetta della Cordigliera Iberica, altrettanto ricco di flora e fauna. Nella provincia di Teruel spiccano: la Sierra di Albarracín e i Monti Universali, dove nasce il fiume Tago in mezzo al verde; il massiccio di Javalambre; la Sierra di Gúdar ricoperta di fitte pinete. Completano il quadro delle zone montagnose d'interesse: Il Maestrazgo con il Parco Culturale di Molinos, oltre alle peculiari Grotte di Cristallo; i Passi di Beceite che includono l'area di Parrisal.

Nelle valli sono degni di rilievo: i fiumi Mesa e Piedra, vicino a Nuévalos; nei paraggi dell'Ebro i Galachos di Juslibol; la Riserva Naturale di Galachos de Pastriz e i vasti meandri del Mare d'Aragona (Mar de Aragón). La Estanca de Alcañiz, il bacino di La Sotonera e soprattutto la Laguna di Gallocanta possiedono una fauna spettacolare.

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo
Milano 02/72004617 - Roma 06/6783106
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